LE CONFRATERNITE, SAPIENZA STORICA DELLA CHIESA, UNISCONO LAICI E CLERO. Testo derivato dagli scritti di LIBERATI DON GERMANO

LE CONFRATERNITE CRISTIANE

Testo derivato dagli scritti di LIBERATI GERMANO

   = Origine delle consociazioni cristiane

   Le Confraternite come associazioni organizzate o semplicemente come aggregazioni di laici cristiani, con finalità pratiche di testimonianza cristiana, soprattutto di solidarietà e carità, sono attestate in molti luoghi, fin dall’Alto Medioevo. Esse assumono vari nomi come “universitas”, “congregatio”, “fraternitas” (comunità, consociazione, fraternita) e simili. E assumono precise connotazioni nei secoli XIV-XV-XVI quando indicano con precisione la natura, gli scopi e l’organizzazione loro. Tali forme sono la conseguenza delle situazioni storico-sociali dei loro tempi, in quanto le Confraternite vanno ad occupare i ruoli che le istituzioni non coprono o i cui interventi erano sporadici, occasionali e non adeguati. Fenomeni frequenti come carestie, pestilenze, pellegrinaggi, realtà endemiche come le larghe sacche di miseria e povertà, oltre che la necessità di un’ampia marcata presenza religiosa, muovono lo spirito di laici autenticamente cristiani, spesso sotto la spinta degli ordini religiosi mendicanti, coinvolgendo nobili, borghesi e artigiani, poveri e ricchi, ad unirsi per far fronte ai bisogni dei singoli luoghi. Nascono così le vere e proprie Confraternite che, in luoghi e tempi diversi, assumono impegni differenti e varietà di titoli, come Compagnie, Confraternite, Aggregazioni, Pie Unioni, Sodalizi e simili. (1).

   = Natura

   In questo variegato mondo dell’associazionismo cristiano, tutte le aggregazioni hanno però fondamenti e principi ispirativi comuni, in particolare l’aggregazione come una vera e propria ‘societas’, cioè associazione con iscrizione, partecipazione, diritti e doveri comuni. Di solito hanno la finalità religiosa unita a quella caritativa. La prima abbraccia tutti gli aspetti della vita cristiana e del culto, differenziandosi di volta in volta secondo i propri principi ispirativi. Alcuni esempi.

   Le Confraternite del SS. Sacramento si occupano del culto solenne dell’Eucaristia (esposizione di adorazione eucaristica, sante Messe, Viatico ai malati, processioni). E dopo il Concilio di Trento, a riaffermare la verità della presenza reale, tali Confraternite si sono moltiplicate incrementando pure i loro atti di culto.

   Il servizio ecclesiale catechistico e di evangelizzazione è stato particolarmente curato dalle Compagnie della dottrina cristiana nate a Milano nei primi decenni del sec. XVI e diffuse e rafforzate poi da S. Carlo Borromeo.

   Altro esempio, quello delle Compagnie della buona morte e del Suffragio che, tra l’altro sono impegnate a curare l’assistenza spirituale ai moribondi e ai condannati a morte e promuovere il trasporto e i suffragi per i defunti.

   L’attività caritativa era spesso primaria, oppure collaterale: Questa consisteva nell’esercizio delle opere di misericordia corporali e spirituali (curare gli infermi, assistere i pellegrini e i carcerati, procurare le doti nuziali alle fanciulle povere, seppellire i morti e simili) che si esplicano anche nella denuncia e nella lotta contro i vizi e i disordini pubblici.

   = Uso caritativo dei patrimoni.

   Molte Confraternite, che sono state dotate di cospicui patrimoni dai propri soci, hanno fondato opere permanenti di assistenza come ospedali per malati incurabili, ricoveri per donne indifese, ospizi per i pellegrini, dispensari di cibarie per i poveri, orfanotrofi, e simili.

    Le confraternite sono state anche istituzioni di pubblico riconoscimento: natura, scopo, attività, amministrazione patrimoniale, requisiti, forme e modalità di appartenenza sono state regolate da strumenti giuridici che le qualificano con pubblico riconoscimento come aggregazioni laicali. In sintesi sono tre le principali normative.

-Lo Statuto: è l’atto costitutivo della Confraternita in cui si specificano, natura, struttura, organizzazione interna e amministrazione patrimoniale.

-La Bolla di erezione canonica: documento pontificio o vescovile con il quale si riconosce e dichiara l’esistenza della Confraternita e si approva lo statuto. In forza di questa erezione giuridica l’autorità ecclesiastica esercita un’azione di tutela contro le ingerenze estranee, insieme con l’incoraggiamento e la sorveglianza per la coerente pratica di vita.

-Regolamento è la formulazione del complesso di norme pratiche, in base alle quali, si applicano i principi enunciati nello statuto e si “regolano” la vita, le attività, i comportamenti delle Confraternite e dei singoli iscritti. Va pure notato che talora confluiscono in un unico documento il regolamento con lo statuto.

   Da questa schematica descrizione delle Confraternite si può evincere la loro portata storica. Esse infatti hanno rappresentato la forma più diffusa, più consistente e storicamente importante della partecipazione del laicato cattolico nella vita della Chiesa e insieme della società cristiana.

   Merita citare una sintesi di Paolo Brezzi, storico di chiara competenza (2). Egli riferisce che dal sec XII in avanti è dato d’assistere ad una larga fioritura di attività religiose che, evitando di cadere nell’eresia, si differenziano notevolmente dal tipo più diffuso di pratica della pietà cristiana dell’alto Medio Evo. Grande sviluppo hanno avuto le Confraternite, che si occupano dei bisogni dell’anima e si sono impegnate anche per l’assistenza dei malati, per l’aiuto ai carcerati, e per i sussidi ai poveri e altro. I loro ricchi patrimoni hanno consentito pure la costruzione di belle chiese (3). Inoltre le confraternite hanno esercitato la loro influenza creativa nella letteratura, ad esempio con le “laudi” e rappresentazioni drammatiche. Le “sacre rappresentazioni” medievali sono da considerarsi le prime, nuove e autonome espressioni del teatro in lingua italiana (4).

   Soprattutto l’importanza delle confraternite consiste nell’avere affratellato uomini di condizioni sociali diverse ed aver unito i laici alla gerarchia, mentre molte altre forze centrifughe agivano in senso contrario. Anche il lavoro, le attività professionali, la ricchezza sono stati valorizzati nel quadro di una più comprensiva visione della realtà, come beni aventi valore in sé, da sviluppare e godere rispettando le leggi della morale, senza usura e senza frode. Nelle confraternite la ‘città terrena’ è stata messa in primo piano ed il modello vagheggiato di un uomo che confida nelle sue forze, con il gusto dell’avventura, compiacendosi delle cose belle, si completa con la generosità di lasciare larghe donazioni per il bene dell’anima, “pro anima”.

   Non va dimenticato che certamente le Confraternite hanno segnato la storia sociale, religiosa, culturale per molti secoli e hanno significato la più pura ed autentica forma di volontariato, segno di una fede che diventa creativa nella carità. Tutte le forme odierne di volontariato non sono altro che continuazione di esse o loro imitazione. Purtroppo la laicizzazione della recente epoca spesso le ha demotivate, depauperate delle verità evangeliche e spesso le riduce a pura espressione di illuministico umanitarismo.

    = Le confraternite oggi

   L’avvento del Concilio Vaticano II ha segnato nella storia delle Confraternite un momento di aggiornamento non facile e talora inefficace. Per la verità, nei documenti conciliari si parla di operosità dei laici (Apostolicam Actuositatem). A fronte di molte dispersioni e abbandoni, provvidenzialmente vi sono sacerdoti e religiosi attenti, laici che comprendono il valore di tale retaggio e anziché abbandonare tali forme di aggregazione si preoccupano di rinnovarle, rivitalizzarle, infondere in loro uno spirito nuovo, secondo una corretta e valida interpretazione conciliare. Ed oggi molte di esse ritrovano nuova vita e autorevole presenza.

   Anche il nuovo codice di diritto canonico offre spunti di sapienza storica che è patrimonio della vita della Chiesa. Conviene riportare qui tre citazioni significative. L’autonomia delle Confraternite innanzitutto: «Le associazioni pubbliche <cioè riconosciute dall’autorità ecclesiastica> possono intraprendere spontaneamente quelle iniziative che sono confacenti alla loro indole: tali associazioni sono dirette, a norma degli statuti, però sotto la superiore direzione dell’autorità ecclesiastica» (can. 315). Al clero sono riconosciuti la natura e il ruolo specificamente spirituali. «Nelle associazioni non clericali, i laici possono ricoprire l’incarico di moderatore; il cappellano o l’assistente ecclesiastico non siano assunti a tale compito, a meno che negli statuti non sia disposto diversamente» (Can. 317 &3). Sono valorizzati i priori e i governatori. Il loro diritto a vivere nella comunità cristiana. «Un’associazione pubblica non venga soppressa dall’autorità ecclesiastica competente, senza aver prima sentito il suo moderatore e gli altri ufficiali maggiori» (Can. 320, &3).

       Note

1)- Merita annotare come fin da Medio Evo e nelle epoche successive, alla pari delle Confraternite, esistevano altre aggregazioni e pie unioni di diversa origine. Ad esempio i terzi ordini secolari si ispirano alle regole dei fondatori degli ordini religiosi e sono guidati dai religiosi del proprio ordine. Le corporazioni di arti e mestieri sono state aggregazioni di persone che, esercitando la medesima professione, si proponevano primariamente le qualifiche professionali e la difesa dei loro interessi economici e sociali, anche nel campo politico, inoltre avevano a fianco una Confraternita parallela, veneravano un santo protettore, avevano nelle chiese un altare officiato da loro, facevano suffragi per i defunti, operavano nella carità.

2)- P. BREZZI, “La Chiesa nel Medio Evo”, in Enciclopedia del Cristianesimo, vol. I, pag. 205 e segg., Torino 1959.

3)- Le Confraternite han fatto edificare ed abbellire le proprie chiese ed è da considerarsi una delle più importanti committenze artistiche: si pensi agli stupendi oratori, agli edifici per l’assistenza caritativa dei bisognosi, alle creazioni figurative. Si apprezzano meravigliose opere, ove hanno profuso le più splendide espressioni delle varie arti con dotazioni di suppellettili sacre, paramenti, arredi di ogni tipo.

4)- Non a caso Riz Ortolani nella colonna sonora del film di Zeffirelli su San Francesco, “Fratello sole e sorella luna”, mutua molte melodie da un celebre laudario di Confraternite di Cortona.

                                                                                      Germano Liberati

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