Etnie in ogni popolo

       SOCIETA’   MULTIETNICA

Per etnia si intende un raggruppamento umano, basato sulla presenza di caratteri culturali e linguistici comuni. E’ importante parlare di etnia piuttosto che di razza e di tipi somatici. Purtroppo però, anche tra persone della stessa etnia si dà peso alle differenze, innescando, per ignoranza o per interesse, un processo di intolleranza del tutto simile al razzismo di un tempo. Appartengono alla medesima etnia le popolazioni uniformate nel loro comportamento dalla stessa lingua, abitudini e religione. Il termine razza venne frequentemente usato da Hitler per distinguere i popoli in due categorie: superiori ed inferiori. Superiore era il popolo tedesco, definito di razza ariana; mentre gli slavi, gli zingari, gli ebrei, gli omosessuali venivano definiti razze inferiori.

Memorabile è la precisazione di Einstein quando gli venne domandato: “Di che razza sei?” lui rispose: “ Razza umana!”

Negli ultimi decenni, la società, soprattutto quella europea, ha subito grandi cambiamenti.

Le persone che la formano non sono più le stesse (di un tempo), bensì se ne sono aggiunte altre di varie nazionalità ed etnie…

Oggi la parola etnia è sempre più usata dalla gente, che si sta avviando verso un nuovo tipo di società. Infatti, in Europa, il modello di società multietnica è abbastanza recente, perché l’Europa è un continente detto “vecchio” per le sue stirpi con italiani, francesi. Tedeschi,  e popolazioni nate per lo più  in Europa.

L’America ha un’esperienza molto maggiore di società in cui si sono dovute integrare persone di diversa provenienza. Soprattutto le persone dette di colore sono state vittime di pregiudizi razziali non giustificabili, che hanno portato alla schiavitù e all’annientamento dei diritti umani per questi individui.

Persone senza scrupoli fondarono sette che si opponevano alle altre persone definite di “razza diversa dalla loro”. Il Ku Klux Klan fu una setta che uccise Martin Luther King che difendeva i diritti dei negri in America.

Anche in Sudafrica ci fu il problema della segregazione razziale, o, per dir meglio, dell’apartheid e a prendere le difese della gente “di colore” fu Nelson Mandela.

La parola razza e la parola etnia hanno due diversi significati. Per razza infatti si intende una serie omogenea di individui contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari che si giudica, alcune volte, superiore e diversa dalle altre. La parola etnia sta ad indicare gruppi di persone accomunate da determinati caratteri linguistici e culturali.

Mentre nella prima parola si esalta la diversità, nella seconda si esprime l’unità che dovrebbe legare i popoli, i quali dovrebbero prendere ciascuno gli aspetti migliori dell’altro.

Il Furer utilizzò la parola ‘razza’ per inculcare nella gente idee sbagliate, come quelle di essere una razza superiore che doveva avere la supremazia sulle altre inferiori.

Tornando ad oggi, il primo problema che si pone quando un paese è meta di immigrazione massiccia, è l’integrazione di popoli di cultura,  di religione e modo di pensare completamente diversi. Questo, purtroppo, a volte, porta a degli scontri.

Nella società italiana in particolare, si è assistito e si assiste ancora a una duplice maniera di agire: da una parte si assiste, a volte, ad un rifiuto totale di persone diverse per cultura, per religione ed altri aspetti; ma non bisogna dimenticare che anche coloro che vengono accolti devono assolutamente adeguarsi alle leggi del paese ospitante e non sfruttare la buona fede e la poca severità delle leggi europee, rispetto alle leggi molto più severe delle dittature, specialmente islamiche, operanti nei paesi che hanno lasciato.

Questo a volte comporta il mettere in atto modi di vita che hanno poco rispetto degli altri. Per evitare che questo avvenga, bisogna educare la nuova generazione al rispetto per l’altro, considerare i veri valori, cancellati, oggi, dalla televisione, come la fratellanza, la pace, la giustizia e simili.

Di positivo, sicuramente, le società multietniche hanno il fatto che c’è un arricchimento dovuto alla reciproca conoscenza di modi di vita religiosa  e culturale.

Razza, etnia: queste due parole hanno suscitato, in diversi casi nella storia dell’uomo, molteplici sentimenti. Hanno diviso in due ‘umanità, hanno fatto nascere diversi pareri tra le persone, hanno fatto pensare. Possiamo dire, in sintesi, che sono due parole alla base della storia umana.

L’etnia è una parola molto usata, soprattutto oggi, in questo mondo che si avvia alla globalizzazione, con lo scomparire dei confini tra gli stati mondiali. La società ormai, non è più quella di un tempo, si è evoluta, diventando una società multietnica. Per etnia si intende un gruppo di persone che ha in comune vari aspetti come la lingua, la religione e la cultura.

Hitler usava spesso la parola ‘razza’ e credeva nella superiorità della razza germanica, o ‘ariana’, e nell’inferiorità delle altre.

Speriamo che in futuro queste parole vengano usate per scopi pacifici e non per scopi violenti, come nel passato.

Domanda:Quali sono i problemi e gli obiettivi che si presentano a una società che si avvia a diventare multietnica, multiregligiosa e multiculturale?

Con le migrazioni molti pensavano che un mescolamento di culture ed etnie potesse portare al collasso della società occidentale.

Nonostante questo, le migrazioni, alla fine, avvicineranno l’umanità, abbattendo ogni forma di incomprensione. I motivi che spingono le persone ad abbandonare la propria nazione sono soprattutto la scarsità di lavoro, le condizioni di vita impossibile, ed altri motivi per cui le persone si sentono costrette a distaccarsi dalla propria famiglia. In Italia arrivano immigrati molto giovani. Se questa tendenza sarà confermata, saranno proprio gli immigrati a ringiovanire l’Italia

con conseguenze positive per lo sviluppo economico. Esiste un luogo dove la società multietnica è già una realtà consolidata: la scuola: basta scorrere i registri di classe per incontrare nomi arabi, albanesi e simili. L’umanità comincia ad avvicinarsi proprio sui banchi di scuola. Una gran bella novità per il nuovo millennio!)

L’Italia è  stata terra di emigrazione, per secoli,  verso l’America o verso il Nord Europa, l’Australi. Successivamente si registrò un altro fenomeno: numerosi abitanti si trasferirono, in cerca di soldi e di lavoro. Fu nel 1972 che, assestatasi anche l’emigrazione interna all’Europa, si vide il trasferimento dalle regioni del SUD del mondo verso quelle del NORD. L’Italia allora registrò un saldo migratorio positivo, è diventata terra di immigrazione, con un continuo susseguirtsi di arrivi. I primi a giungere furono i tunisini, gli jugoslavi, i filippini e cinesi. Il numero degli immigrati è aumentato continuamente. Si dovettero attendere altri quattordici anni per avere una prima legislazione in materia. Alcuni testi di leggi italiane hanno affollato il dibattito politico, talora presentando motivate preoccupazioni economiche per porre un freno all’ingresso di stranieri nel nostro paese. Il numero di cui si parla, oggi, tra immigrati regolari e clandestini è almeno raddoppiato. In Italia, all’alba del terzo millennio, si calcola una percentuale attorno al 3% di immigrati; appena la metà della percentuale di Paesi di lunga tradizione migratoria, come la Gran Bretagna e la Germania. Allargando lo sguardo in Europa si contano circa molti milioni di cittadini stranieri: una popolazione superiore a quella degli stati dell’Europa di piccola e media grandezza.

Secondo alcune persone, la propria “razza” è superiore alle altre, poiché contesti storici e culturali hanno instaurato nella loro mente questa convinzione. E’ il caso avvenuto durante la seconda guerra mondiale, quando per  questi assurdi pregiudizi, furono deportati sei milioni di persone in ghetti  e lager.

Ecco una testimonianza che racconta le atrocità dell’epoca. Una poetessa in un campo di sterminio scriveva: “ Sono completamente tranquilla. So di essere condannata a morte, devo morire, ma ho fatto tutto ciò che dovevo fare. Addio miei cari amici e compagni! Addio popolo ebraico! Non lasciate che una catastrofe simile si ripeta più”.

Il concetto di razza è un concetto assurdo ed insensato perché tutti siamo uguali e diversi.

 In ogni popolo convivono individui diversi per lingua, tradizioni, cultura, anche per il colore della pelle e per i lineamenti. Senza muoverci dal nostro paese abbiamo, sempre più spesso, l’opportunità di conoscere gente diversa da noi, venuta da lontano per sfuggire alla guerra , o alle persecuzioni politiche, o più spesso alla miseria della loro terra e per cercare una vita migliore. Gli immigrati sono numerosi in Italia, ma ancor più negli altri paesi europei. Provengono soprattutto dai paesi più poveri come Tunisia, Filippine, Marocco, Albania e dagli stati dell’Europa orientale.

In Italia ci sono anche molte persone immigrate da paesi industrializzati, come Stati Uniti e Germania; ma queste persone non hanno problemi di inserimento, poiché il loro stile di vita è più simile al nostro ed hanno anche un lavoro che consente loro di condurre un buon stile di vita.

Le cose sono diverse quando si tratta di immigrati che provengono dai paesi poveri. Alcuni di loro sono venuti legalmente e si sono inseriti nel mondo del lavoro, svolgendo, però, lavori umili che gli italiani rifiutano. Altri sono venuti come clandestini che, nella maggior parte dei casi, non hanno ottenuto il permesso di soggiorno. Altri lavorano ‘in nero’ o sono disoccupati e, non riuscendo a mettersi in regola, potrebbero anche essere espulsi. Nonostante la situazione di questi immigrati sia abbastanza critica, ci sono molte persone che continuano ad entrare clandestinamente in Italia. Per farlo, a volte, si appoggiano ad organizzazioni criminali che chiedono ingenti somme di denaro per il trasporto sulle coste italiane. A tali organizzazioni per il traffico di immigrati clandestini, da tempo, prendono parte anche gli italiani.

Gli stranieri che non riescono a trovare lavoro vengono indotti a svolgere attività illecite.

Questa situazione ha fatto crescere un atteggiamento di diffidenza verso gli extracomunitari. Lo stato italiano, per far sì che questi immigrati non diventino criminali, ha adottato specifici provvedimenti.

Nel 1998 è stata pubblicata una legge che prevedeva che ogni anno possa  entrare in Italia un numero determinato di immigrati. Gli stranieri che stanno in Italia da cinque o più anni possono ottenere una carta di soggiorno illimitata.

Però alcuni italiani hanno ancora un po’ di diffidenza nei confronti degli extracomunitari di colore. Ma il nostro mondo si avvia ad essere una società multietnica, società in cui uomini e donne, appartenenti ad etnie, religioni e culture diverse, vivono gli uni accanto agli altri.

La vicinanza con altri non deve essere sentita come pericolo, ma come una ricchezza, perché non esiste solo il nostro modello di civiltà, ma ne esistono anche altri che hanno il loro valore ed il loro fascino. Fra queste culture deve esserci scambio e confronto, e quindi un arricchimento reciproco.

Se si comprende questo, si potrà capire benissimo che non ci sono civiltà o popoli o uomini che possano essere considerati superiori agli altri né alcuno può arrogarsi il diritto di sottomettere o sfruttare altri popoli. L’Europa attuale, anche a seguito di avvenimenti recenti, si presenta frammentata in molti Stati di grandi, medie e piccole dimensioni, che si differenziano nella molteplicità delle tradizioni culturali, nella diversità di organizzazione dei sistemi economici e sociali, nella varietà degli ambienti naturali e umani.

Eppure, nonostante tale varietà politica ed economica, l’Europa continua a sentire l’esigenza di unità… Esistono forti ragioni per la tutela delle diversità. Infatti, nonostante una matrice storica comune ed una spiccata individualità geografica, all’interno dell’Europa si possono riconoscere più Europe, caratterizzate a loro volta da vicende storiche comuni, nonché da uno sviluppo economico, sociale e culturale simile. Una tra le suddivisioni possibili è quella delle diversità storiche,culturali e religiose. Così possiamo distinguere un’Europa mediterranea, un’Europa atlantica, un’Europa slava… In questo periodo storico caratterizzato da trasformazioni, ci sono alcuni obiettivi importanti che si impongono all’Europa:

+ Assumere un ruolo internazionale preciso e diventare soggetto politico

+ Reggere alla concorrenza nel sistema della globalizzazione economica

+ Adattare le strutture socio-politiche ad una società multiculturale, multietnica e multireligiosa.

Già da anni sono in atto alcuni movimenti migratori,  sia da Est che da Sud, costituiti da persone in cerca di lavoro, di migliori condizioni di vita o in cerca di libertà.

La sfida sarà quella di realizzare la loro completa ed effettiva integrazione, per favorire una crescita non solo economica della società europea. Oggi, l’Europa è un panorama di diverse lingue e culture e questo mescolamento, anche di religioni, ci porta a conoscere e a scoprire le diverse condizioni ed i diversi modi di vivere delle altre etnie.

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