A Giovanni Bosco 1867 Domenico Svampa: poesia

A DON GIOVANNI BOSCO <1867>

   Più volte del tuo giungere

volò tra noi la fama,

di te più volte vivida

si accese in cuor la brama,

 

ed ecco alfin s’appagano

i desideri ardenti:

alfin ci è dato scorgerti

ci è dato udir tuoi accenti.

 

   Siccome in notte placida

bella è a mirar la luna

in cui candore argenteo,

almo splendor s’aduna,

 

come di varii e fulgidi

color l’iri s’abbella,

qual sorge dall’oceano

ridente amica stella,

 

e in sul partir, deh! a’ pargoli

sorridi e benedici:

non chieggon più, ché renderli

può questo sol felici

 

così soave e amabile

ne appare il tuo sorriso,

in cui la luce splendere

veggiam del Paradiso.

 

   Dunque gradisci il giubilo,

figlio di caldo affetto,

gradisci la letizia

di cui ci esulta il petto.

           Domenico Svampa

 

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