EDUCARE I RAGAZZI NELLA GIUSTA STIMA DI SE’ E DEGLI ALTRI, DOMANDO L’IRA – SENECA- e MODI EQUILIBRATI – ORAZIO

FORMAZIONE ED EDUCAZIONE DEI PICCOLI
Giova moltissimo che i bimbi siano subito educati in modo sano; ma la condotta è difficile, poiché dobbiamo fare in modo di non nutrire in loro l’ira, ma anche di non mortificarne il carattere. [2] La cosa richiede una scrupolosa attenzione, poiché sia ciò che si deve esaltare, sia ciò che si deve ridurre ha simile nutrimento, e le cose simili ingannano facilmente anche chi presta molta attenzione. [3] L’animo cresce nella libertà, si avvilisce nella servitù; si esalta se riceve lodi ed è indotto a nutrire buona speranza di sé, ma ciò produce anche l’insolenza e l’iracondia: perciò fra i due dobbiamo educare usando ora il morso ora gli sproni. [4] Non abbia a subire trattamenti umili e servili; non abbia mai bisogno di chiedere supplichevolmente né gli giovi l’aver chiesto; è meglio che la spunti per le sue buone ragioni e per le azioni passate e le buone promesse per il futuro. [5] Nelle gare con i coetanei non dobbiamo sopportare né che si scoraggi né che si adiri; facciamo in modo che vada d’accordo con coloro con cui suole gareggiare, che nelle gare si abitui non a voler nuocere, ma a voler vincere: ogni volta che avrà la meglio e compirà un’azione degna di lode, consentiamo gli di provare orgoglio e non baldanza; alla gioia tiene dietro l’esultanza, all’esultanza la superbia e un’eccessiva stima di sé. [6] Gli concederemo qualche svago, ma non lo lasceremo abbandonarsi all’inoperosità e all’ozio e lo terremo lontano dal contatto con le raffinatezze; nulla rende più iracondi di un’educazione molle e permissiva. Per questo l’animo dei figli unici e degli orfani è più corrotto quanto più si è con loro indulgenti e permissivi. Non reggerà alle offese chi l’ha sempre avuta vinta e ha sempre avuto la mamma pronta ad asciugargli le lacrime e l’ha spuntata nei confronti del pedagogo. [7] Non vedi come alle condizioni sociali più elevate si accompagni una maggiore irascibilità? Il fenomeno si manifesta con evidenza nei ricchi, nei nobili, in coloro che rivestono alte cariche, quando la naturale vanità del carattere si sviluppa con il favore d’un vento propizio. La fortuna dà alimento all’iracondia, quando gli adulatori fanno ressa intorno lusingando l’orecchio superbo: Quel tale oserebbe dunque risponderti? Tu non tieni giusto conto della tua posizione, ti sottovaluti da te stesso, e altro ancora, cui a fatica resiste un temperamento equilibrato fin dall’inizio. [8] Perciò i ragazzi non devono conoscere affatto l’adulazione: ascoltino la verità. talora abbiano paura, siano sempre rispettosi, si alzino all’arrivo duna persona anziana. Nulla ottengano per mezzo dell’ira: si offra loro, quando si sono chetati, ciò che è stato negato quando piangevano. Abbiano sotto gli occhi le ricchezze dei genitori senza che ne possano far uso. [9] Vengano rimproverati per le cattive azioni. Sarà importante assegnare ai ragazzi maestri e pedagoghi tranquilli: le piante tenere si avviluppano a ciò che trovano vicino e crescendo gli assomigliano; divenuti giovinetti, riproducono nel loro carattere quello delle nutrici e dei pedagoghi. [10] Un ragazzo cresciuto in casa di Platone, tornato dai genitori vide il padre che sbraitava e disse: In casa di Platone non ho mai visto niente di simile. Io sono sicuro che imitò il padre prima di Platone. [11] Anzitutto il vitto deve essere leggero, il vestito non costo so, il modo di vivere simile a quello dei coetanei: chi sin dall’inizio sarà messo sullo stesso piano degli altri, non si adirerà se qualcuno sarà confrontato con lui. (SENECA, De ira, 21, 1-11)
MODI EQUILIBRATI – Chiunque segue l’aureo principio del giusto mezzo, sta lontano al sicuro dagli squallori di una casa cadente, e sta lontano, sobrio, da un palazzo che suscita invidia. Più frequentemente i venti agitano il grande pino, le alte torri crollano con maggior rovina e i fulmini colpiscono le cime dei monti. Un cuore opportunamente predisposto attende situazioni minacciose, nelle situazioni felici ha paura del destino avverso: Giove riporta gli inverni che rendono brutte le cose, ed egli stesso li allontana. Se ora le cose vanno male, non sa così in futuro: Apollo sveglia con la cetra la Musa silenziosa e non tende sempre l’arco. Nei momenti difficili mostrati coraggioso e forte; allo stesso tempo tu ammainerai sapientemente la vela gonfiata da un vento troppo vigoroso favorevole. (Orazio: Carmi, II, 10)

This entry was posted in ALTRO, DOCUMENTI, PERSONE and tagged , , , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gentilmente scrivi le lettere di questa immagine captcha nella casella di input

Perchè il commento venga inoltrato è necessario copiare i caratteri dell'immagine nel box qui sopra