POESIE GAETANO SBAFFONI FALERONE: fanciulle, fede , Pasqua, risurrezione, Piane di Falerone

A MARISA (Gaetano Sbaffoni)

Non dolerti, Marisa, del tuo male,
offrilo a Gesù, ch’è nostro Signore
che solo comprender sa pene e dolore
e conforto sa dare a ogni mortale.
Sappi che a questo mondo poco vale
aver tanta ricchezza, gioia e onore
ma premio eterno avrà, che ha più valore,
colui che col pensier su in alto sale.
Fatti sempre guidare dalla fede
senza segni di noia e di stanchezza
che, dopo la burrasca, il sol si vede
e dopo il mal, del bene si ha certezza
e al mondo gode sol chi spera e crede
con animo sincero e con saggezza!

A CINZIA

Con tutto l’animo mio e con affetto,
giacché di tua amicizia mi fai onore,
scrivo questa poesia con amore,
non per mio capriccio o per diletto
sol perché ti stimo e per il rispetto
che hai avuto per me col tuo buon cuore,
con tanta cordialità e uman calore
nelle parole hai scritto ad un vecchietto.
E’ stato per me un regalo eccezionale:
per un’ottantenne stanco ed avvilito
è qualcosa che sa di celestiale!
E’ far rifiorire un albero ingiallito.
Un grazie con l’augurio mio cordiale
di felicità e successo infinito.

E’ PASQUA

Pasqua! la festa che ci riempie di gioia,
la festa della vegetazione,
del risveglio di tutta la natura,
dei ritrovi, delle scampagnate.

Fioriscono gli alberi di ogni specie,
i prati sono coperti da un tappeto verde,
con fiorellini sparsi.
Prati e piante ondulate dal vento,
come onde del mare.
A tutte queste bellezze della natura,
s’accompagnano il cinguettìo dei passeri
in amore e il garrir di rondinelle
pellegrine ritornate da paesi lontani!
Dai versi degli usignoli,
dalle rane che a sera gracidano
nei fossati profumati di viole,
è tutto un festeggiar di canti diversi
per la Resurrezione di Gesù!

Per comprendere il rinascere
in questo grande mistero Pasquale
basta spaziare gli occhi lontano
tra i monti rinverditi dalla primavera,
con lo spirito sollevato dalla Fede.

Da questa infinita bellezza nascono
inni di grazie e di preghiera
e prosperano in noi il perdono,
la pace e l’amore!

ALLA NIPOTINA MARIA GRAZIA

Oggi scrivo in tutta fretta,
e con gran soddisfazione,
non curando occupazione
per risponderti, Grazietta!
La tua bella paginetta
scritta ben con attenzione
dà al cuor consolazione:
sei una brava scolaretta!
Ora è Pasqua, mia Grazietta,
primavera tutta in fiore
spira ovunque gioia e amore
nella festa benedetta.
Fra i bei prati profumati,
l’acqua chiara, cristallina
sgorga giù dalla collina
tra i fioretti dei fossati.
E le bimbe in vesti chiare
stanno allegre sotto il sole
profumate di viole
non si stancan di giocare!
Pure te vorrei vedere
come giochi in mezzo al prato,
ed io pure sarei beato
in sì liete e fresche sere:
viver lieto e spensierato,
senza pesi, né malanni,
vecchio stanco, riposarmi
dai nipotini accarezzato.
In sì bella primavera,
con Gesù resuscitato
che perdoni ogni peccato
tutti pregan e tutti speran!
Pure tu Grazietta mia
volgi al ciel la tua preghiera
a Gesù, in sulla sera,
che salute ognor ti dia.
Prega tu che sei innocente
per la mamma e per il tuo papà
perché possano campare
lunga vita allegramente.
Prega ancor la Madonnina
perché in chiesa, a casa e a scuola,
la tua mamma si consola
nel vederti assai bravina!

A CLAUDIO E LAURA

Ai vostri volti guardavo stamattina,
vi ho visto uniti nell’altar divino
in quella chiesa antica, San Ruffino
splendenti come un’alba mattutina.
Vedevo, Claudio, te e la sposina
che è un giardino d’amore, un fiorellino
or or sbocciato, candido e genuino:
semplice: un po’ commossa assai carina.
Voglile bene ed usa ogni accortezza,
come un tesoro, come cosa rara …
con tanto amore e con tanta dolcezza.
Come il Petrarca per la donna rara
scrisse col cuore e cantò la sua bellezza,
sia soave l’amor alla tua Laura.

PIANE DI FALERONE

Quanto sei bella, Piane a primavera
quando il sole riscalda le giornate,
senti il profumo delle piante in fiore
e sui terrazzi sboccian fiorellini …
Ancor più bella sembri quando è sera,
quando il sole ti dà l’ultimo addio,
gli ultimi raggi specchia alle vetrate,
l’aria più dolce appare e più leggera,
il traffico più intenso, in un via vai
che dà l’aspetto di città moderna!
Tornano gli operari dai cantieri
e i giovanetti giocano a pallone;
il parroco gentile e bersagliere,
sembra un tenente in mezzo ai soldati,
assiste sorridendo la partita
finché il rintocco della campanella
richiama tutti e invita alla preghiera!
Ovunque lo sguardo giri, tutto è bello!
Case e palazzi di novello stile,
vi son le case antiche medioevali,
ruderi ancor dell’antica Faleria.
Fan da cornice i pittoreschi monti
ricchi di olivi, di frutti e di vigneti,
ma più che spicca, di colore rosso,
l’alta maestosa chiesa che domina
i fabbricati che stanno d’intorno
perché i fedeli volgano lo sguardo
in alto, sopra le natural bellezze.
Bello vivere qui in lussuosa valle!
La visione rallegra il cuor e piace,
allo sguardo, all’udito e al pensier!

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