POESIE DI GAETANO SBAFFONI: tomaie, giovane, operaie, artigiani, ricchezza, lavoro

UNA GIOVANE OPERAIA CON GLI ALTRI

Alla mia età di 81 anni ho dedicato delle poesie a un’operaia.
Da circa dieci anni la incontro più volte al giorno alla guida di un pulmino che trasporta le operaie che lavorano in un tomaificio, qui a Piane di Falerone, vicino alla mia abitazione.
Ho voluto sceglierla come simbolo quale capofabbrica, soprattutto per la sua semplicità, la sua attenzione alla guida, la capacità nel lavoro che svolge, sempre attiva, scrupolosa e cosciente nell’adempimento del dovere.
La mia maggiore stima, la mia simpatia, il mio modesto semplice scrivere vanno a coloro, donne o uomini che lavorano dalla mattina alla sera con coscienza, come umili e semplici operaie ed operai che hanno il senso dell’economia e del dovere, beni indispensabili alla società.
Sono artigiani, personalità utili, al pari di scienziati, professori, dottori, infermieri, educatori. Operai dimenticati e inosservati dalla stampa.
Voglio apprezzare, in poche parole, tutte le persone laboriose di cui nessun giornalista scrive.
Nessun parla di artigiani, e operaie, dando loro valore umano che veramente meritano.
Si parla, si scrive, si onorano persone che amministrano – non si sa se bene o male – il denaro, fanno giocherelli alla TV.
Ci sono personaggi che sfruttano, amministrano a loro interesse e sprecano il denaro sudato della povera gente e dato a godere in immeritate ricompense, buonuscite, onori.
Quante ingiustizie umane si commettono?

POESIE A UNA GIOVANE OPERAIA (I)

Bella giovanetta che incontro spesso
lungo la strada dove passi ogni giorno
ti vedo nell’andar e nel ritorno
alla guida del pulmin nel luogo stesso.
Con l’animo mio aperto ti confesso
che a stile giovanil più non m’aggiorno
giacché son vecchio, stanco e disadorno
pur ti auguro di cuor gioia e successo.
Sei negli anni miglior di tua giovinezza
che ti basta uno sguardo ed un sorriso
per sentirti nel cuor tanta dolcezza!
Un fulgente stella in te ravviso
per quanto rispecchiano in bellezza
i tuoi capelli penzolanti al viso!

GIOVANE OPERAIA (II)

Cara giovane, non prenderla a male
se un vecchierello che tanto ti stima
ti scrive poche righe messe in rima
in occasion del Santo Natale.
Tu sei schivetta, limpida e leale
nella scala dei valori sei alla cima
perché da tutte le altre ti sublima
la dote natural che tanto vale.
Ti mando tanti auguri con fervore
per Natal, Capodanno e per Pasquella:
goder nel bel giardino dell’amore!
Or che trascorri l’età tua più bella
col giovanetto che hai dentro il tuo cuore
questo è l’augurio mio, cara Marcella!

GIOVANE OPERAIA (III)

Come al limpido ciel fulgida stella
e lo sbocciar d’un fiore in mezzo al prato
dietro al bianco pulmino per l’asfalto,
a guida del volante appar Marcella.
Sempre svelta, vivace, agile e snella
ha gli occhi belli, il viso delicato,
atteggiamento nobile e pacato
dalle idee chiare e facile favella.
Attiva, intelligente e giudiziosa
per lavoro e dover, donna esemplare
espressiva, espansiva e generosa.
Brava per ubbidir e comandare
beato il giovanetto che la sposa
perché miglior non potrà trovare.

GIOVANE OPERAIA (IV)

Altro ancora, o giovane, per te scriverei,
pur dovendo la mente affaticare,
ma cosa fuori posto a me già appare
perché più non si addice agli anni miei!
Pur tuttavia, io pago già sarei
tu possa il verso mio un po’ dilettare
benché mi avvedo che non so poetare,
scrivere qualcosa ancor io vorrei.
Il sentimento spontaneo e naturale
mi spinge, dico il ver, con tutto il cuore
a mandarti gli auguri per Natale.
Il nuovo anno sia per te migliore
portandoti ogni dono che più vale:
tanta fortuna, gioia, pace e amore.

A TUTTE LE DONNE CHE LAVORANO NEL TOMAIFICIO
E’ Natale! Colgo l’occasione per farvi gli auguri e per rinnovare il mio grazie! Come posso io rinfrancare, se non con il mio affetto, con l’apprezzamento e la comprensione per il lavoro che fate, sempre puntuali in questi gelidi mattini.
Viene dimenticato spesso, purtroppo, che le donne sono gli angeli delle famiglie, le fonti vive della vita umana.
Lo dimostra anche la costernazione di una famiglia in cui manca il sorriso della mamma che consola ed addolcisce.
Voi siete le perle che splendono nelle maternità, nelle case, negli ospedali, nelle fabbriche ed in tutte le attività che danno ricchezza all’intera società.
Formulo i migliori auguri per il Santo Natale e per l’Anno Nuovo: che porti a voi tutte: tanta serenità, prosperità e pace con riconoscenza per il vostro ruolo importante come operaie attive per un mondo più giusto e più umano! Con tanta cordialità.

AGLI SPOSI MARCELLA E MARTINO

Avete scelto un giorno a primavera,
in cui si ridesta tutta la natura,
l’aria si è fatta tiepida e più pura,
s’ode un canto che tanto ci allegra!
E’ un festeggiar gli sposi! una preghiera,
un porgervi gli auguri a dismisura
di gioia e felicità duratura,
e un buon auspicio di pace vera!
Ve lo auguro pure io con tanto ardore:
nei vostri cuori ognor si rinnovelli
lo spirito vital con più vigore,
per apprezzarvi voi come gioielli.
La fiamma accesa del giurato amore
risplenda sempre in voi, negli occhi belli!

PER LA CHIUSURA DELLA FORNACE

Ho rivisto la fornace: fa pena!
Vederla squallida, e già abbandonata,
lì nello spiazzo, intorno assai insozzata
da fradice foglie, erbacce e rena.
Più non si sente il suon della sirena.
Or la cornacchia sol, nota stonata,
o randagio animal, ulula e agguata
nel rumor dell’acqua del Salino in piena.
Quegli automezzi che carichi vedevo,
quel via vai, quel rumor, quel movimento,
la grande utilità che intravedevo
il perfetto funzionar d’ogni strumento
sono le ragioni per cui credevo
a un serio autorevole intervento!
(L’autore ha lamentato la mancata volontà politica
di tenere attiva la fornace rinnovata)

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