GESU’ MISERICORDIOSO dipinto su indicazione di santa Faustina copia di Salvatore Tricarico 2016

LA DIVINA MISERICORDIA NEL DIPINTO DI SALVATORE TRICARICO in dono al papa Francesco
L’immagine di Gesù misericordioso, splendente di verità, bellezza e bontà, ebbe origine nella Congregazione delle suore della beata Vergine Maria della Misericordia con suor Faustina Kowalska, canonizzata da Giovanni Paolo II. Questo papa, a Vilnius (Lituania) nel 2002 ha benedetto santuario ed ha affidato le sorti del mondo alla Divina Misericordia. L’immagine esposta alla pubblica venerazione è derivata da un’apparizione che Suor Faustina ebbe a Plock (Polonia) il 22 febbraio 1931. Il dipinto fu realizzato dal pittore Eugenio Kazimirowscki ed esposto nell’aprile 1935 in una cappella della città di Vilnius. Raffigura il Risorto che dona la salvezza collegata con l’opera della sua Misericordia a favore di ogni persona, figlia di Dio.
Dal divin Cuore, squarciato sulla Croce con un colpo di lancia del soldato Longino, sgorgano l’acqua e il sangue che furono visti dall’apostolo Giovanni, come egli dice nel suo Vangelo (Gv 19, 34). Sono la sorgente della Misericordia che si espande, in vasti raggi, per donare vita a tutte le anime. Santa Faustina, in altra visione guardando l’Ostia santa dell’Eucaristica nella s. Messa, vide i raggi espandersi per far trionfare nel mondo intero la Divina Misericordia, manifestazione ultima del Cristo universale.
Il pittore Salvatore Tricarico, lucano, nato a Calvello di Potenza nel 1949 e vivente a Milano, nella fare la copia del dipinto, ha riprodotto la bellezza del Risorto, e con attenta devozione ha creato un’opera precisa, per dare la sua testimonianza all’anno del Giubileo della Misericordia, 2016. La fede suggerisce alle persone il culto dell’immagine luminosa del Cuore Risorto che irraggia ogni bene a favore di chi a lui si rivolge. La scritta originaria sotto il dipinto a Vilnius dice: “Gesù confido in te”. Le aspirazioni e le ansietà del mondo sono accolte in una sintesi liberatrice tra la terra e il Cielo.Cristo ci ama e va glorificato perché ci ha liberati con il suo sangue. Il perdono e la misericordia rendono solidali le persone con rispetto per la libertà delle idee altrui.
La bella figura di Gesù benedicente attrae l’attenzione degli oranti verso la luce della gloria della Resurrezione che si espande sul mondo con i due raggi che nascono uniti dal cuore da Lui toccato con la mano sinistra. Lo sfondo scuro è simbolo dell’umanità resa opaca dal male. Il volto radioso e circondato da un nimbo dorato, esprime la vita eterna compartecipata con tutti coloro che lo accolgono perché Lui è il vivente ed è vicino a ciascuna persona. Chi in Lui confida ha la liberazione dal male e condivide la sua gloria. Il credente rivolge lo sguardo al divin Salvatore che ha sofferto per amore, con la fiducia e la gioia che gli è ispirata dalla certezza del perdono e della Grazia. Il Risorto ha un patto di alleanza con ogni persona umana che in Lui spera. Le piaghe, che pur riverberano un po’ di timore, sono la prova del suo amore. La sua benedizione fa regnare la vita, la santità, la grazia del Paradiso.
L’immagine riprodotta in un dipinto su tela di cm 40×60 dal Tricarico arricchisce il patrimonio prezioso dell’arte cristiana contemporanea e l’autore ne vuol fare dono al papa Francesco. Scrive: “Gesù Misericordia, non potevo non dipingerlo in questo che è l’anno della Misericordia, il dipinto verrà donato a Sua Santità Francesco”.

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