Maria Eletta Sani lettera c. 166 Falerone Macerata

Lettera di Suor Maria Eletta (c. 166)
Viva Gesù e Maria
A gloria di Dio incomincio a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro. Già ho fatto la Comunione al solito con le turbazioni e tormentata con uno sbalordimento di testa che non potevo reggermi in piedi. Tutto offrivo al mio Dio. Sempre si pena allo stesso modo. Questa notte si può dire che non abbia ‘veduto’ sonno (per) quanto si è penato per il grande travaglio. Appena sono andata a visitare la Madonna ho richiesto le importantissime grazie e sempre mi sento ravvivare la fede che Maria Ss.ma mi farà la grazia. In Maria ho riposto la speranza e lì tutta mi sono donata. Il mio pensiero solo ha da essere di invitare Gesù come mi fece intendere. E lo spirito ripiglia speranza e vigore nel riflettere là (dove) vola in Dio: così, tra giorno, mi sollievo, perché gli assalti mi gettano a terra con cento modi. In queste illusioni non so che farmi. Mi vuole ingannare il nemico. Io non lo credo, ma che devo fare? Mi viene in angelo di luce da farmi restare in adorarlo che pare che mi senta impeti di adorarlo alla prima comparsa. Viene un angelo di luce che risplende molto. Ma io dissi: “Se sei Angelo di Dio, adora il mio Gesù, vero figlio di Maria sempre Vergine”. E a queste, parole incominciò, a poco, a poco, ad allontanarsi. E poco stette che disparve. Mi mette in un’angustia tanto grande. Non vorrebbe che io lo dicessi a lei. Mi dice che io sono una bugiarda che mi invento le cose e poi le dico al Ministro di Dio. Io sono pronta sempre a fare l’obbedienza di dire tutto; ma è tanta l’inquietudine che < … > sento quasi disperazione di non stare più sotto questa obbedienza. Per carità ricorro alla sua carità che io vivo e non so come sia questo mio vivere: tutto e in tutto mi affligge e mi sconvolge. Mi sembra insopportabile l’obbedienza. Nell’esercizio delle virtù provo sudori di morte. Sia tutto a gloria di Gesù. In questi giorni già lo spirito si è trovato in Dio e da quella luce divina ha portato il mio spirito alla viva certezza e con intelligenza viva della gloriosissima Ascensione al Cielo di Gesù Salvatore. Mi: ricolmò di gloria anche nel volto. Siccome mi è parso che questa volta lo spirito più ne ha avuto godimento e non era tanta lontananza la vista di Dio, ne godevo e lo vedevo nel volto tanto arricchito di splendore e di Gloria che io mai non ho avuto vista simile, come questa volta che Dio è tanto glorioso che non so spiegarmi di più: intendevo come Dio già ritornato al suo divino trono con feste e giubilo di tutto il Paradiso.
Domani verrò all’ora solita a fare la Confessione. Non fu possibile che io potessi venire appena feci la devozione. E questo fu. perché era (di buon’ora). Incominciai a scrivere e non potei mandarla. Mi creda che non è scusa, ma è stato tanto il da fare che non ho trovato un momento di tempo. E questo è dal peso della casa ché tutti uscivano ed io restai alle occupazioni di casa. Lo dico senza verun fine, ma tutto offro al mio Dio. Resto domandando la sua santa Benedizione.

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