Maria Eletta Sani lettera cc. 233- 234 Falerone monastero

Suor Maria Eletta cc. 233-234
Veramente ha mille ragioni di querelarsi di me, non avendole dato altra nuova che quei pochi versi in secco. Mi creda che non so come mi scrivessi, essendo arrivato il sabato e il venerdì dovevo andare dal Confessore e la M. Badessa voleva mandare via le lettere. Solo mi appagavo di dargli nuova del mio arrivo. Il che, io ci sto contenta e volentieri. Circa il vestirmi, se stesse a me, mi vestirei oggi, però sto al comodo di tutti loro altri. Però io sto sempre in ordine. Le monache temono che io non ci stia contenta riguardo alla mia poca virtù, né spirito di saper dissimulare. Se alle volte si patisce nello spirito, la mia debolezza subito lo dà a conoscere. Bensì dico che io sto bene. E’ il mio solito naturale di non essere capace di allegrie nemmeno di fare cose d(a) tenere sollevate le monache. Quando sta male la parte più nobile del corpo, che è l’anima, il corpo e l’umanità mia è tanto debole che subito si abbatte. Vengo con tutta sincerità e lei ne sarà capace. Con tutta segretezza senta quel che mi accadde sul principio. Siccome io provavo quella croce interna nello spirito, mi faceva stare abbattuta e le monache per la gran carità e amore che mi portano tutte, dubitavano che io stessi male e mi fecero andare dal medico. E mi ordinò certi Boruncini i quali mi valsero a fare schiattare per lo stomaco. Allora sì che mi fece stare poco bene. Ma ora mi ritrovo bene e contenta. E’ la Religione mi piace e niente mi sem(brerà) cosa difficile per il mio genio. Solo temo di me stessa, di non essere capace agli uffici della Religione. Ma spero in Dio che lui mi darà aiuto e anche la carità di queste madri. Lei dice se abbiamo ricevuto i Breviari; ma noi non abbiamo ricevuto niente. Circa del mio viaggio, gliene parleremo, ma fu penato per risolversi con tante contrarietà e pianti di tutti. E poi per la strada, in un fosso di là dal Chianti, ci si volle affogare il cavallo e l’uomo della soma. Non posso riferire quante fu penato … si penerà. Suor Maria Geltrud(e) mi dice se dove lei abbia inviati questi Breviari, come ci dice nelle lettere della Madre Badessa. Lei ne avrà tutto il pensiero, la dote già lei sa, che vuole essere in ordine per quando mi ho da vestire; perciò mi raccomando alla sua carità e per fine resto con salutarlo da parte di tutte queste religiose ed insieme io. La prego di raccomandarmi al Signore che io, benché indegna, lo farò e lo f(acci)o di continuo per lei.
Falerone 23 giugno
/Ceralacca; indirizzo di grafia altrui / Al molto rev.do Padre padrone colend.mo – Il P. Eusebio da Monte Santo Cappuccino Missionario Apostolico – IESI per MONTE NOVO

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