CONOSCERE ED AMARE L’ARTE SACRA NEL SUO SIGNIFICATO E DIFENDERLA. Note di Germano LIBERATI

LIBERATI GERMANO fa conoscere e amare l’Arte Sacra agli alunni di Servigliano (2007)
L’arte sacra si esprime in forme diverse e tutte interessanti: dall’architettura delle chiese alle decorazioni, ai dipinti, alle statue, agli oggetti per il culto, come candelieri, croci, calici e i tessuti che sono usati per gli altari e per i paramenti liturgici. E’ da questa varietà di ‘cose’, di forme e di materie che nascono valori spirituali.
Questi oggetti, collocati negli spazi sacri indicano la devozione dei fedeli, ci ricordano la storia della nostra fede, dei santi che la comunità cristiana di un paese ha venerato ed in nome dei quali ha compiuto e realizzato spesso opere di carità e assistenza importanti. Chi visita una chiesa, può ricostruire la storia della devozione, della carità di una comunità cristiana, del paese.
In molte comunità oggi si stanno riscoprendo i valori che le immagini trasmettono. La Chiesa ha creato delle strutture apposite nelle singole diocesi istituendo l’Ufficio Beni Culturali ecclesiastici che ha il compito di catalogare, proteggere, rendere fruibile il patrimonio, ma soprattutto far scoprire ciò che c’è dietro ogni opera: perché quel santo? Come si lega alla Comunità? Quale messaggio essa trasmette? Un’opera d’arte sacra, se non ‘parla’, non trasmette un messaggio di fede e\o di storia della fede di una comunità, non è nulla, per quanto bella possa essere, se ne è perso lo scopo per cui è stata realizzata.
In altri ambienti si è persa l’attenzione da parte della comunità dei fedeli, che sembrano disattenti ai valori profusi dalle opere d’arte sacra conservate nelle nostre chiese, e questo per vari motivi: c’è un’ignoranza diffusa su riti, celebrazioni sacre e quindi su tutto ciò che li correda; si è perso il senso di un’appartenenza nel sentirsi componenti di una comunità, per cui, tutto quello che riguarda la parrocchia, i santi patroni, le tradizioni tipiche e particolari, viene ignorato. Si è perso il valore pedagogico e catechistico delle opere e degli arredi sacri. Io penso che portando le persone in chiesa, o in un museo d’arte sacra, si faccia catechismo.
Tutti possiamo essere istruiti sulle opere che il proprio paese, la propria chiesa possiedono affinché imparino ad apprezzarle e quindi a diffonderne la conoscenza. Occorre esser formati ad apprezzare il bello ed il sacro per poterlo proteggere. Questa formazione ha lo scopo di far comprendere la bellezza, la storia, i valori spirituali ed affettivi di certe opere: questo percorso permette a ciascuno di sentirle come ‘proprie’.
I furti nelle chiese rientrano nella categoria legale dei furti d’opere d’arte come quelli nei musei, nelle collezioni private, ma non si tratta solo di questo. Chi ruba nelle chiese si rende conto di rubare un oggetto sacro oltre che un valore artistico e quindi di commettere un sacrilegio.
Per la tutela, per la conservazione, per la valorizzazione delle opere di arte sacra occorrono molti fondi. Gli enti preposti sono generalmente poco attenti a questo. I pochi fondi che stanziano sono per lo più destinati alle opere dei Comuni o delle Province; mentre per le chiese e i luoghi religiosi restano generalmente gli ‘spiccioli’.

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