MARCA DI FERMO NELL’ALTO MEDIOEVO.
La parola ‘Marca’ serviva ad indicare un territorio di confine statale dei Longobardi ed esisteva la Marca usata dai Longobardi già prima dell’arrivo dei Franchi. Da una lapide di Falerone, già edita dal Muratori, risulta il nome del duca Fermano ’Tasbuno’ che era duca longobardo a Fermo in alcuni anni precedenti al 769 (data della sua morte, pur alcune interpretazioni anno 770). Non ci sembra inutile affrontare una ricerca sul dubbio che Fermo non fosse in quegli anni che una componente territoriale del ducato Spoletano, se invece qualche documento ancora lo dica a se stante. Esistono documenti che non lo dicono dipendente da Spoleto, ma Ducato Fermano di confine, Marca Fermana. Leggiamo i documenti.
“Le liber pontificalis” / par L. Duchesne. 2 voll.(il 2° qui citato B). Paris. E. De Boccard. 1886 – collegato – “Le liber pontificalis” vol. 3° / additions et corrections de Mgr. L. Duchesne ; publiées par Cyrille Vogel, avec L’histoire du Liber pontificalis depuis l’édition de L. Duchesne, une bibliographie et des tables générales. – Paris : E. De Boccard, 1957. – e per Fermo nel vol. 3 p.287 l’indice rinvia per i testi pagine 496; 516 e B90, B102, B287, B509, B548, B552
Il documento del Liber Pontificalis p. 496 reca notizie del tempo del papa Adriano (772-795). I Romani giurarono sottomissione, a servizio del papa, a cui chiesero di dar loro come duca, Ildebrando e il papa lo ammise (= Ducato Romano). Inoltre il papa prese sotto il suo dominio il Ducato di Spoleto. L’autore del Liber indica altri territori, a cominciare dal Piceno con le città di Fermo e di Ascoli, poi Ancona politicamente distinte dal territorio di Spoleto. Non sembrano affatto ducati di origine imperiale. Gli abitanti di questi giurarono fedeltà al Beato Pietro e al suo Vicario che era il papa Adriano. Per la data si fa riferimento alla sconfitta che i Longobardi di Desiderio e Adelchi subirono da Carlo re dei Franchi, tra il 773 e il 774. Il Duchesne non valorizza bene queste notizie documentate (vol. I del Liber p. 496) e fa una nota che contraddice il testo perché colloca Fermo e Ascoli nel territorio del ducato di Spoleto (p.516 nota 26). Fermo aveva invece un suo distinto ducato.
Il ‘Liber’ citato tra le notizie (B:p. 90) del tempo del papa Sergio (844-847) riferisce che il vescovo Fermano Giso era presente, insieme con cardinali e altri vescovi, a Roma, quando questo papa ungeva il re Ludovico a cui anche i vescovi, compreso quello Fermano, promisero fedeltà. Erano compresenti le due sottomissioni e obbedienze, una al papa, l’altra al re. Anche il vescovo di Fermo aveva dominio su alcune terre, in pace con il papa e con l’imperatore. Più tardi il vescovo verrà chiamato da Onorio III “principe di Fermo”.
CARLO TOMASSINI
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