BLASI DON MARIO PARROCO EVANGELIZZA IL NATALE. Nasce in noi

BLASI DON MARIO PARROCO PREDICA IL NATALE. “Oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore “.

(2001) “CESARE AUGUSTO ORDINO’ CHE SI FACESSE IL CENSIMENTO DI TUTTA LA TERRA. QUESTO CENSIMENTO…FU FATTO QUANDO ERA GOVERNATORE DELLA SIRIA QUIRINIO”. Dio, Creatore del Cielo e della terra, entra visibilmente nella nostra storia per mezzo di una piccola, ma straordinaria famiglia: la famiglia di Nazaret. Dio va cercato, riconosciuto e accolto nella famiglia.

Tutto sembra che cammini per l’autorità dell’imperatore. Chi comanda, chi decide è Cesare Augusto. Egli è il padrone di “tutta la terra”. Egli decide “tutto” … Ha il potere di censire “tutta la terra”, ma non si accorge che è un piccolo strumento di Colui che è veramente Signore. Giuseppe obbedisce al comando di Cesare, va a Betlem con “Maria sua sposa che era incinta”. Il germoglio di Jesse deve nascere a Betlem. Così avviene. Dio guida la storia, non Cesare. Dio decide, non l’imperatore.

Colui che ha disteso i cieli si fa bambino, bisognoso di tutto e di tutti, ma è lo specchio del volto di Dio Creatore. Dio va amato, riconosciuto nell’uomo. L’uomo è al centro del creato, Dio al vertice di tutto.Tutto cammina verso di Lui.

Chi contempla per primo il volto di Dio fatto uomo? Sono gli emarginati e i lontani da Dio: i pastori. “Oggi è nato per voi… un Salvatore”. (…) “La gloria di Dio si manifesta visibilmente comunicando pace (felicità) a tutti gli uomini in quanto destinatari del Suo amore… I pastori vanno a Betlemme a trasmettere la buona notizia che hanno ricevuto” (A.Maggi).

Dio dimostra il Suo Amore ai lontani e ai vicini. “Tutti vengono sconvolti da questa straordinaria novità, Maria compresa, ma lei non la rifiuta, la accoglie” (A.Maggi). Tutti gli uomini sono chiamati a fare l’esperienza del Dio-Amore.

(2007) Dio, per amore degli uomini, si è fatto Bambino. In un mondo che sembra sprofondare nelle tenebre del male, una luce risplende! Nasce un Bambino per dare agli uomini una realtà nuova e una speranza che non delude. Il Figlio di Dio, Gesù, entra nella storia degli uomini e incomincia così una nuova creazione.

La nascita di Gesù chiede a tutti un nuovo stile di vita: vivere tutti i giorni come figli di Dio, amando e servendo i fratelli con serenità di spirito. Gesù nasce in una grotta-stalla adiacente all’abitazione perché non c’è alloggio nella sala comune della casa. “Suo padre legale, Giuseppe, aveva allestito tutto ciò per quando Egli fosse venuto al mondo. Ma per ragioni storiche, nel momento in cui venne alla luce, c’erano altri che ne avevano bisogno”. “Quindi Giuseppe, con gesto decisivo, risolse di lasciare il posto previsto e di scendere nella oscura stalla. Gesù non nacque povero perché le circostanze lo esigevano, ma per una scelta di Giuseppe”. “E quando crebbe, scelse di abbracciare perpetuamente la povertà cui fu fedele per tutta la vita. Visse povero, condivise quello che possedeva, si circondò dei più bisognosi, mangiò quello che gli davano e morì nella più assoluta indigenza. Non pretese nulla per Sé. Non volle occupare qualcosa che ad altri poteva mancare. Lo si vide applicare costantemente il principio per cui, se qualcuno aveva bisogno della Sua stanza, lui doveva scendere nella stalla”. (A. Maggi)

“Troverete un Bambino adagiato in una mangiatoia”. I primi destinatari dell’annuncio della nascita di Gesù sono i pastori.

(2004) Proprio ai pastori, che erano rifiuti della società e ritenuti i più lontani da Dio, per primi viene annunciata la nascita del Figlio dell’Altissimo. E ai pastori che furono presi da grande spavento, perché sanno che non è possibile vedere Dio e rimanere in vita, l’Angelo dice di non avere alcuna paura perché è portatore della buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo Signore “. La grande gioia di questa buona notizia non è solo per i pastori, ma per tutto il popolo. La buona notizia è che il Signore non premia i buoni e castiga i malvagi, ma a tutti, senza distinzioni, comunica il Suo Amore.

L’Amore di Dio non dipende dal comportamento dell’uomo e dalle sue risposte, ma viene riversato su tutti, “perché Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi”. Dio non concede il Suo Amore e il Suo perdono agli uomini perché questi lo meritano, ma perché ne hanno bisogno. L’Amore di Dio non va meritato, ma accolto come espressione gratuita e generosa della Sua infinita misericordia. I pastori non hanno alcun merito per ottenere la salvezza del Signore. Il Signore li avvolge nella Sua Luce, non perché i pastori ne siano degni, ma perché Dio è solo Amore. (A.Maggi)

Dice l’Angelo: “Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia: Oggi vi è nato nella città di David un Salvatore, che è Cristo Signore”.

“I pastori, considerati peccatori incalliti, non solo sono esclusi dalla salvezza, ma sono tra i primi ad essere nella lista delle persone” che saranno eliminate dalla salvezza, secondo la mentalità del tempo. Eppure, “proprio a costoro, i più lontani da Dio, si rivolge l’Angelo del Signore” (A.Maggi).

La salvezza portata da Gesù è per ogni uomo buono e cattivo. “I pastori vanno a Betlemme a trasmettere la buona notizia che hanno ricevuto”. “Tutti vengono sconvolti da questa tremenda novità, Maria compresa. Ma lei non la rifiuta, l’accoglie”.

“I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio: glorificare e lodare Dio era ritenuto compito esclusivo degli Angeli. Dopo aver fatto esperienza del Dio-Amore, ciò è possibile anche ai pastori”. (A.Maggi)

(2002) Dio, con la venuta di Gesù, dona il Suo Amore a tutti: è un amore che deve essere accolto per avere la vita. Anche noi abbiamo l’oggi della salvezza: accogliere l’amore di Dio e ridonarlo ai fratelli.

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