Tesi di laurea di Germano Liberati università Urbino 1970 “Economia e governi a Fermo nel primo Trecento”
Archivio storico del comune di Fermo depositati presso l’Archivio di Stato della provincia di Fermo
1 – Liber 1005 Libro grosso in cui era contenuta tutta l’amministrazione privata di Antonio, mercante e banchiere. Decorre dall’inizio dell’anno 1349 al 13 agosto 1350; comprende 15 carte, rilegate, scritte ante e retro. E’ il più importante di tutti, è scritto in volgare. Gli si potrebbe attribuire un titolo più ampio secondo le parole dell’inizio:
“Quisto è ne lo livrero ello quanto da Anthonio de Paccarone, in lo quale se contene et scripto tiene la raxone ch’ello a a fare all’altre et dall’altre con lugne” cioè: Questo è il libro tutto quanto di Antonio Paccaroni, nel quale si contiene e ritiene scritto il resoconto che egli deve fare con gli altri e gli altri con lui . Il codice termina così: “ Ricevì da lo detto Vango Monzapane dei XXV septembre, ducati XXII”.
2 – Liber 1020. Liber diversorum computorum. Come nel codice già indicato n.1005 anche qui è registrata l’amministrazione privata di Antonio Paccaroni che decorre dal 1353 al 1373: il volume è estremamente mutilo e pochissime sono le carte integre. Le carte sono scritte solo su un verso (bianco il tergo) e riportano un’antica numerazione che giunge al numero 24, ma con numerosissime sopraggiunte lacune intermedie.
3 – Liber 1019. Liber computorum pecorariorum domini Johannctii Paccharoni. E’ un registro in cui il mercante teneva computati la produzione e il mercato degli ovini e dei prodotti da essi derivati. Senza data, ma con molta probabilità deve essere collocato intorno all’anno 1350. L’originale doveva essere molto voluminoso; ora ne restano solo alcune carte: dalla carta 37 alla 45 e 46: questa ultima erosa in gran parte, e sbiadita a tal punto da essere pressoché illeggibile.
4 – Liber 1011. Liber introitus buccharum, bestiarum et caballiorum. Registrazione dei proventi della vendita del bestiame grosso proveniente dalla possessione dei Paccaroni: mucche, bestie e cavalli. Ben conservato e ben leggibile; carte 38, di cui molte scritte solo nella facciata anteriore, poi dalla 22 alla 23 anche retro.
5 – Liber 1022. Liber ex(i)tus sive expensarum factarum per dominum Antonium Johann. Paccaroni, Bancherium Communis Firmi, super solutione stipendiorum dicti Communis da anno Domini 1351. Volume rilegato e restaurato negli anni 1962-1963. Composto di 14 carte, fortemente scolorito, di cui alcune carte sono illeggibili. La numerazione nuova è fatta a matita, mentre la vecchia si legge solo in alcune carte. Il restauro non fu bene eseguito perché il codice non è un’opera uniforme. Dopo la carta seconda, seguono altre carte che non sono certamente del questo medesimo registro (liber) in quanto si tratta di “Entrate” del 1366 il cui compilatore è Riczio Nicolicti, notaio dei Paccaroni, e sono carte di tutt’altro interesse. Evidentemente durante l’opera di restauro non si è andati troppo per il sottile, rilegando insieme carte diprovenienza diversa.
6 – Liber 1014. Liber exitus seu expensarum factarum per dominum Antonium Johann. Paccharoni, Bancherium generalem Communis Firmi, de anno Domini 1355. Si tratta delle spese del Comune di cui la maggior parte riguarda il risarcimento per le ambascerie di inviati ad altri Comuni, su incarico del Comune di Fermo. Volume in buono stato, composto da due quinterni per complessive 16 carte di cui sono scritte soltanto le prime 14. Manca del tutto la numerazione di queste.
7 – Liber expensarum Communis Firmi sub anno Domini 1351. Contiene i pagamenti fatti dal Paccaroni per ordine del Comune di Fermo ai salariati dello stesso Comune. Volume mutilo, di cui restano soltanto le prime cinque carte, scritte ante e retro.
8 – Liber 1013. Liber introitus diversarum pecuniarum receptarum per dominum Antonium Johann. Paccaroni, Bancherium Communis Firmi, super solutione stipendiorum de anno Domini 1351. Questa intitolazione data dall’Hubart a un Liber che lui ha numerato 1013 di fatto non trova riscontro in queste attuali carte che contengono la registrazione dei proventi delle gabelle. Il volume consta di 16 carte, di cui solo sette scritte.
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