BLASI MARIO PARROCO EVANGELIZZA LA DOMENICA DELLE PALME Luca 22, 14

DOMENICA DELLE PALME (Lc 22,14 – 23,56)  Padre perdonali“.

“Gesù sulla croce non sta in silenzio, parla alle folle, al Padre e al ladrone pentito.

Parla alle donne e le invita a convertirsi; parla ai Suoi crocifissori: “Padre perdonali perché non sanno quello che fanno“.

Gesù, non solo perdona, ma scusaNon muore minacciando il giudizio di Dio, ma perdonando e scusando. Il perdono non è solo rivolto ai romani e agli ebrei, ma a tutti e la richiesta di perdono la ripete più volte.

Gesù non dà personalmente il Suo perdono, ma lo richiede al Padre. Deve essere chiaro che il Suo perdono rinvia a quello del Padre. La croce è lo splendore del perdono del Padre.

Morire perdonando è un tratto essenziale del martire cristiano.

Gesù è la figura dell’Amore di Dio per l’uomo“.

“Salva te stesso”

“I capi e i soldati lo schernivano ripetutamente. I primi deridono la sua pretesa di messia e il suo considerarsi amato da Dio con amore di predilezione (l’eletto).

I secondi lo canzonano per la sua pretesa di regalità.

Dio Padre tace! Il silenzio di Dio è segno che ha abbandonato Gesù o è segno di un modo diverso di farsi presente?

Gesù rinuncia di salvare Se stesso, rimane solidale con tutti gli uomini che nella morte solo da Dio possono attendere salvezza”.

“Gesù, ricordati di me nel tuo Regno”

Per il primo malfattore, un Messia che muore in croce e non salva se stesso né quelli che hanno lottato per la sua causa, merita ironia e disprezzo. Gesù non dice parola. I capi e i soldati insultano Gesù, ma sono estranei alla Sua morte; il malfattore insulta invece condividendo la stessa sofferenza: perché aggiungere sofferenza a sofferenza?

Interviene invece l’altro malfattore: “non hai neanche tu timore di Dio?

Il secondo malfattore confessa la sua colpa, riconosce l’innocenza di Gesù e a Lui si affida. Gesù accoglie e mostra che la Sua salvezza è diversa da quella sognata dai capi, dai soldati e dal malfattore ostinato.

Il ladrone pentito si è affidato a Lui prontamente (“Gesù, ricordati di me“) e Gesùrisponde con la Sua persona assicurandogli una vita di comunione con Lui (“sarai con me“) e subito (“Oggi“). A una domanda che rimandava al futuro (“Quando sarai nel tuo Regno”), Gesù risponde con un rinvio al presente (“Oggi”)” (B.Maggioni).

Padre, perdonali “.

     Gesù sulla croce non sta in silenzio, ma parla. Parla alle folle, al Padre, al malfattore pentito.

“La prima parola di Gesù è stata per le donne, invitandole a convertirsi”.

“La seconda parola è per i Suoi crocifissori: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.

Gesù, non solo perdona, ma scusa. Non muore minacciando il giudizio di Dio, ma perdonando e scusando”. “Il perdono non è solo rivolto ai romani, bensì agli ebrei, a tutti”.

“Questa misericordia di Gesù non sorprende. Tutta la passione è attraversata dalla misericordia: il gesto di Gesù che guarisce l’orecchio derservo del sommo sacerdote, lo sguardo a Pietro che rinnega, la parola di perdono ai crocifissori”.

Gesù diceva”- sta ad indicare che il perdono lo ha ripetuto più volte”. “Gesù non dà personalmente il Suo perdono, ma lo chiede al Padre”.

“La croce è lo splendore del perdono del Padre”. “Morire perdonando è un tratto essenziale del Martire cristiano”.

“Ai piedi della croce ci sono il popolo, i capi dei giudei, i soldati. Ma l’attenzione non è mai distolta dal Crocifisso: a Lui si guarda e di Lui si parla”. “Il popolo sta immobile a guardare, ma è un guardare interessato e partecipe”. “I capi e i soldati lo schernivano ripetutamente: “Se sei l’eletto di Dio, perché Dio non ti salva, non ti aiuta?”.

“Lo scontro avviene proprio qui, di fronte al “silenzio” di Dioè il segno che Dio ha abbandonato Gesù o è il segno di un modo diverso di farsi presente e di parlare?

“Un Messia che non salva se stesso e i suoi seguaci, che Messia è?”. “Gesù non raccoglie la provocazione. Rinunciando a salvare Se stesso, Egli rimane solidale con tutti gli uomini, che nella morte, solo da Dio – abbandonandosi a Lui nella fede – possono attendere la salvezza!”

                            Ricordati di me.

“Il secondo malfattore non insulta, ma confessa senza attenuanti la propria colpa, riconosce l’innocenza di Gesù e a Lui si affida. Gesù accoglie l’uomo pentito e dimostra che la Sua salvezza è diversa da quella sognata dai capi, dai soldati e dal malfattore ostinato. Gesù non chiede a Dio, ma garantisce Lui stesso al malfattore una Vita di comunione con Lui (sarai con me) e subito (oggi). A una domanda che rimandava al futuro (quando sarai nel Tuo Regno), Gesù risponde con un rinvio al presente (oggi)”.       (daB.Maggioni)

LA SETTIMANA SANTA

AMATEVI L’UN L’ALTRO COME IO HO AMATO VOI”

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