Blasi Mario Parroco evangelizza Assunzione Maria anima e corpo

Risorta a vita immortale Maria Assunta con corpo trasformato

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE (Lc. 1,39-56) 

“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, ma Elisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Maria perché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

MARIA ASSUNTA IN CIELO

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE (Lc. 1,39-56)

 

“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

MARIA ASSUNTA IN CIELO

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE (Lc. 1,39-56)

 

“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

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“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

MARIA ASSUNTA IN CIELO

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“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

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“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

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“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

MARIA ASSUNTA IN CIELO

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE (Lc. 1,39-56)

 

“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

MARIA ASSUNTA IN CIELO

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE (Lc. 1,39-56)

 

“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

(da A.Maggi: “Non ancora Madonna”)

MARIA ASSUNTA IN CIELO

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE (Lc. 1,39-56)

 

“Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”

Maria assunta in Cielo è il frutto della redenzione compiuta da Gesù.

Maria anticipa la gloria dei redenti e di tutta la creazione.

In mezzo alle delusioni e le sofferenze del tempo presente la festa dell’ Assunta invita tutti a guardare Maria come segno di sicura speranza.

Maria, dopo l’Annunciazione, va dalla sua parente Elisabetta, che attende un bambino, per servirla.

L’incontro delle due donne è pervaso di gioia. Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta; è il saluto di felicità, di benedizione e di pace. Il luogo dell’incontro con Dio non è più il tempio: Maria è il Tempio di Dio.

Maria, entrando nella casa di Zaccaria, non saluta Zaccaria, maElisabetta. “L’affronto che Maria fa a Zaccaria è grave. Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al padrone di casa, il sacerdote Zaccaria, e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria.

Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.

Quel che accomuna le due donne, l’anziana e la giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita. Per questo il saluto non coinvolge il sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo le due donne, la Vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa, si sono aperte alla vita”.

“Nel saluto, Maria ha trasmesso la sua esperienza, palpitante di una nuova vita, a Elisabetta e questa, che sta vivendo le stesse emozioni vitali, è stata colmata dallo Spirito: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bimbo sussultò nel suo grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”.

“L’esperienza dello Spirito rende Elisabetta profetessa e come tale si rivolge a Maria, che non la vede più come la sua parente, ma la riconosce e la benedice come madre del suo Signore, cioè l’atteso Messia”.

“Elisabetta termina la sua benedizione proclamando “BEATA” Mariaperché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

La grandezza di Maria sta nella sua fedenel credere alle parole del Signore, parole che non rimangono pie promesse o astratte speranze, ma che con la collaborazione degli uomini diventano stimolo di un radicale cambiamento della storia”.

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