CUPIDIO GIORGIO DOCENTE NEL LICEO PAOLO VI A FERMO (FM) 1968- 1999 ricordi

PROF. CUPIDIO D. GIORGIO docente al LICEO GINNASIO PAOLO VI

La nuova sede del Seminario Arcivescovile di Fermo, edificata ai piedi del colle Vissiano, periferia nord di Fermo in contrada Tirassegno, fu inaugurata con l’anno scolastico 1956/57. Essa accolse un gran numero di ragazzi e di giovani che frequentavano i corsi di studi di Ginnasio (5 anni), di Liceo (3 anni) e di teologia (5 anni) in scuole che erano allora “meramente private”.

In seguito i superiori e le autorità diocesane, nella loro sollecitudine di voler mettere tutti gli alunni nelle migliori condizioni di poter fare liberamente, senza condizionamenti di sorta, la loro scelta di vita, decisero di garantire i loro studi, e dunque il loro avvenire, facendo seguire ad essi itinerari di istruzione che, riconosciuti dallo Stato, assicuravano titoli di studio equipollenti a quelli degli alunni delle scuole statali. Come già era stato ottenuto per la Scuoia Media, si procedette ad inoltrare al Ministero della Pubblica Istruzione richiesta di “riconoscimento legale” del Liceo Ginnasio. Una volta che gli ispettori ebbero verificato l’esistenza di tutte le condizioni richieste dalla legge, tale riconoscimento venne accordato dal Ministero con Decreto del 30.5.68 per le classi IV Ginnasio e I Liceo, e con Decreto del 1.6.70 per le altre classi.

Il Liceo Ginnasio venne intitolato “Paolo VI” come atto di omaggio a questo Papa ed in ricordo di una sua graditissima visita al Seminario ed alla scuola, visita avvenuta un anno prima della sua elevazione al soglio pontificio, quando il card. Giovanni Battista Montini era Arcivescovo di Milano.

Nel frattempo correvano anni di profonda trasformazione nella vita sociale ed ecclesiale. L’innalzamento dell’obbligo scolastico, la riforma della Scuola Media, la sua istituzione anche nei centri minori, l’incipiente ‘secolarizzazione’ portano ad una consistente diminuzione del numero degli alunni ‘interni’ del Liceo “Paolo VI”.

Si poteva assistere indifferenti al venire meno di tale benemerita realtà culturale e formativa? Essa poteva vantare una plurisecolare tradizione (essendo stato fondato il Seminario di Fermo nella seconda metà del XVI secolo) e figure di docenti particolarmente significative; in essa si erano formati, insieme a tanti sacerdoti, moltissimi altri che nelle varie professioni della vita, sociale, come anche in campo culturale ed artistico, hanno saputo dare una buona prova di sé.

L’Arcivescovo di Fermo Mons. Cleto Bellucci volle che rimanesse e che accogliesse alunni ‘esterni’, ragazzi e ragazze. In tal modo il Liceo “Paolo VI” si mise a disposizione di quelle famiglie che volevano scegliere per i propri figli una seria preparazione culturale, un sereno ambiente educativo ed un orientamento di vita cristianamente ispirato.

Ciò è avvenuto ad iniziare dall’anno scolastico 1975/76. Da allora il Liceo “Paolo VI” prosegue il suo cammino, sempre in attesa che lo Stato, oltre che la legalità dei titoli di studio, riconosca anche la funzione e il servizio pubblico che essa svolge e la renda veramente “paritaria”, garantendo così alle famiglie una effettiva libertà di scelta.

In questi anni, come è proprio di una realtà scolastica che vuole essere stimolante per la crescita umana e culturale degli alunni, si sono realizzate molteplici iniziative, alcune delle quali vengono di seguito segnalate ed illustrate, per la loro particolare valenza e significato.

CELEBRAZIONE DEL BIMILLENARIO VIRGILIANO (aprile-maggio 1982). Essa si è articolata in due momenti:

* il primo, attuato in collaborazione con il Liceo classico st. “A. Caro”, il Liceo Scientifico “Calzecchi Onesti” e l’Istituto Magistrale legalmente riconosciuto “Bambin Gesù” di Fermo, ha offerto alle scuole e alla cittadinanza, nella Sala dei Ritratti del Comune di Fermo, una serie di conferenze sull’argomento, tenute da illustri docenti universitari.

* il secondo, consistente in un Concorso a premi indetto dal liceo “Paolo VI” per gli alunni delle scuole della provincia di Ascoli Piceno. La finalità di tale iniziativa è stata quella di sollecitare l’interesse per il grande poeta latino; dare, a quanti nella scuola ne illustrano o ne studiano la figura e l’opera, la possibilità di far conoscere la loro attività, partecipando così alle celebrazioni virgiliane che numerose si svolgevano in Italia e all’estero. Buona è stata l’accoglienza dell’iniziativa da parte dei docenti e degli alunni; ottima la risposta di cui fa fede il numero dei lavori pervenuti: n. 138 per il 2° ciclo delle Scuole Elementari, n. 78 per la Scuola Media, n. 21 per il biennio delle Scuole Superiori e n. 27 per l’Istituto d’Arte e il Liceo Artistico.

Tali lavori (disegni, composizioni pittoriche e plastiche) furono esposti in una Mostra nel Palazzo dei Priori di. Fermo e la premiazione avvenne con una pubblica manifestazione.

A questo proposito vale la pena di ricordare che ad un similare Concorso per studenti della provincia, bandito in contemporanea dal liceo Ginnasio st. “G. Leopardi” di S. Benedetto del Tronto, risultarono vincitori tre alunni del Liceo “Paolo VI” e precisamente: per il tema sull’Eneide di Virgilio (biennio):

1° premio, FORTUNA SONIA, 2° premio: CALCINARO TANIA.

Per il tema sul Bimillenario Virgiliano (triennio): 1° premio: LATTANZI LUCA.

ESPERIENZA DEL «MONTE ORE”

Per alcuni anni scolastici (dal 1975/76 al 1981/82) è stato realizzato un particolare tipo di sperimentazione didattica, il cosiddetto ‘‘Monte Ore” che può essere visto, ora, a distanza di tempo, come una anticipazione di quello che l’autonomia consentirà agli istituti scolastici e una risposta alla domanda di autogestione e di ampliamento degli interessi e dei campi di attività che proviene dai giovani.

Da dicembre ad aprile, al mattino, ogni settimana, venivano destinate due ore di lezione ad attività elettive, alle quali gli studenti, divisi in gruppi ma superando le distinzioni tra classi, si dedicavano da protagonisti, insieme ad un docente con funzione di assistente. Tali attività sono state, ad esempio: educazione musicale (canto, coro polifonico, audizione e studio dei vari generi di produzione musicale), educazione artistica (disegno, pittura, fotografia); ricerche ed approfondimenti su problematiche di attualità; giornalismo; cineforum.

Nel contempo in un pomeriggio della settimana si poteva ritornare a scuola per esercitazioni pratiche su pianoforte ed altri strumenti musicali, o per un corso pratico di dattilografia.

Il Coro polifonico dei Liceo “Paolo VI” partecipò il 25/4/80 al “1° CORESCANT MARCHE” Rassegna dei Cori Marchigiani, nel Teatro “Gentile” di Fabriano. L’attività del Coro polifonico permane tuttora.

SETTIMANA VERDE

Un’esperienza didattica sul territorio, una settimana di lezioni un po’ diversa, chiamata “verde” in voluta contrapposizione con il “bianco” di settimane organizzate all’insegna del consumismo e del “tutto compreso”. Un modo diverso, interessante e coinvolgente per iniziare l’anno scolastico nel mese di Settembre.

Ci si trasferisce a Montefortino, alle falde dei monti Sibillini: in montagna, certo, ma per studiare: una “sei-giorni” di scuola sul territorio. Tra gli obiettivi di questa iniziativa, riproposta ogni cinque anni, innanzitutto la socializzazione, ma anche un programma denso e specifico, a contatto con la gente e gli operatori del luogo: i rappresentanti del CAI, della ‘Comunità dei Sibillini’, del WWF, della ‘Lega Ambiente’, del ‘Dinos’ e della‘Fenice’ di Amandola. Si passa da lezioni sulla genesi, la stratigrafia, la tettonica dei Sibillini a quelle sulla flora e la fauna. Particolare attenzione viene riservata ai vari aspetti della storia e della civiltà di questo particolare habitat: religiosità, tradizioni popolari, folclore, urbanistica, arte. Tra una sfacchinata cerebrale e l’altra, scarponi da trekking e calzettoni di lana spessa ai piedi, ci si arrampica su per il Vettore, gettando uno sguardo verso il tenebroso lago di Pilato, o ci si inoltra nell’orrido della gola dell’Infernaccio, o si risale alle sorgenti dell’Ambro.

SPERIMENTAZIONE

*Fin dal 1975/76 è stato introdotto nelle classi ginnasiali l’insegnamento della Storia dell’arte come materia complementare. Si è voluto così fare in modo che gli alunni potessero studiare e conoscere il mondo e la civiltà antica contemporaneamente sotto tutti gli aspetti: linguaggio, letteratura, storia e arte.

* Frazionamento, anche nelle classi ginnasiali, della cattedra di Lettere in modo che impegnasse distinta- mente due docenti, uno per le Lettere Moderne, l’altro per le Lettere Classiche, anticipando così quello che normalmente avviene nelle classi di Liceo, facendo sì che le competenze e le professionalità specifiche dei docenti favorissero l’apprendimento da parte degli alunni.

* Con l’anno scolastico 1993/94 il Ministero della Pubblica Istruzione ha autorizzato un progetto di Sperimentazione (ex art, 3 DPR 419/74) che ha arricchito l’offerta formativa della scuola per gli alunni.

Tale sperimentazione infatti ha significato:

  1. l’introduzione di nuovi Programmi di Matematica e Informatica nelle classi IV e V Ginnasio, con innalzamento da 2 a 4 delle ore di lezione settimanali ad esse dedicato;
  2. la prosecuzione dello studio della Lingua e Civiltà Inglese nel triennio liceale, assegnando a questa disciplina due ore settimanali di lezione.

In tal modo la scuola ha aperto i programmi scolastici alle nuove esigenze degli alunni ed ai mutamenti della società. Viene infatti, almeno in parte, colmato il divario, prima fortemente sentito dai diplomati, nei confronti delle competenze che in campo scientifico i loro coetanei acquisivano in altri istituti e nei confronti delle incessanti innovazioni tecnologiche che la società informatizzata presenta; mentre vengono potenziati l’esercizio e il possesso di quello strumento così importante di comunicazione rappresentato oggi dell’Inglese.

*Questo aspetto dell’offerta formativa è stato di recente ulteriormente arricchito: con l’anno scolastico 1999/2000 è funzionante un’Aula Multimediale, con collegamento Internet.

RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIE

Il Liceo “Paolo VI” da quando ha aperto a tutti la possibilità di iscriversi ad esso, si è proposto come “comunità educante” che si  costruisce insieme, in stretta collaborazione tra insegnanti, studenti e genitori. Espressione e strumento di tale coinvolgimento non sono stati soltanto gli Organi Collegiali, presenti sin dall’inizio in tutte le loro modalità, ma particolarmente significativi sono stati e sono gli incontri periodici che si realizzano con le famiglie. E qui non si vuole soltanto far cenno ai colloqui individuali dei genitori con gli insegnanti per una valutazione personalizzata del processo educativo e scolastico dei singoli alunni, ma ad intere giornate trascorse insieme, due ogni anno: una nella fase iniziale dell’attività didattica, e l’altra al termine delle lezioni.

Tali giornate di incontro scuola-famiglie prevedono tempi sufficientemente ampi di stare insieme, compreso il pranzo, favorendo così una migliore conoscenza reciproca e possibilità di comunicazione. Inoltre, sollecitati dalle relazioni fatte da esperti dell’educazione e da operatori scolastici, attraverso un sereno dialogo ed un aperto confronto di idee, ci si aiuta scambievolmente nel difficile compito di educatori.

SPETTACOLO DI FINE ANNO SCOLASTICO

La giornata di incontro che si tiene al termine delle lezioni è sempre allietata, nel pomeriggio, da uno spettacolo interamente preparato e realizzato dagli studenti. Sono due ore di spettacolo in cui si alternano brani polifonici eseguiti con loro canti e musica moderni, scene tratte da opere di autori classici, riletture esilaranti di gite o attività didattiche, sketch, balletti e danze. L’intrattenimento è garantito, come anche la soddisfazione di vedere con quanta creatività e bravura gli alunni sanno animare spazi e tempi che, sia pur legati e scaturenti dalla vita scolastica, sono, nel linguaggio burocratico, definiti ‘extrascolastici’.

ASSOCIAZIONE EX ALUNNI

Il giorno 27 marzo 1999 si è ufficialmente costituita l’Associazione degli (ex) alunni del Liceo Ginnasio “Paolo VI”. Promotori e animatori di essa sono stati alunni che hanno conseguito la maturità negli anni più recenti e che hanno raccolto e concretizzato quella che era un’aspirazione ed un’esigenza sentita da tanti.

Il ‘logo’ scelto è “S O F I A”: conoscere le proprie origini per progettare un futuro ‘umano ’. Nel programma vengono indicate le finalità:

-Non troncare i ponti con il mondo umanistico. Molti hanno intrapreso facoltà universitarie diverse da Lettere-Filosofia e possono verosimilmente correre il ‘rischio’ di allontanarsi da una dimensione in cui affondano e si alimentano le nostre radici di uomini, di italiani e di europei.

-Creare un punto di incontro, per molti aspetti di “riscoperta”, con persone che hanno condiviso la stessa (dis)avventura: un’esperienza che ha segnato la propria formazione culturale e umana.

-Realizzare uno spazio di dialogo su alcuni temi fondanti e ineludibili per la persona umana: progetto di per sé arduo, oggi reso ancor più difficile da una imperante atmosfera di bombardamento informatico-informativo e di generale velocizzazione, che, oltre ad indubbi vantaggi, induce anche a non avere spazi o momenti di riflessione.”

Tale programma è stato presentato ed illustrato il 27 marzo 1999; sempre in quella occasione è stato steso ed approvato lo Statuto; dopo il saluto di S.E. l’Arcivescovo Mons. Gennaro Franceschetti, il prof. Enrico Manzoni, docente all’Università Cattolica di Milano e curatore degli scritti di papa Montini presso l’Istituto “Paolo VI” di Brescia, ha tenuto una interessante relazione su “Giovan Battista Montini: un sacerdote tra gli studenti”.

Anno 1999                                                        Prof. Don Giorgio

\\\\digitazione di Albino Vesprini\\\\

 

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