Blasi don Mario parroco evangelizza nella domenica XIII tempo ordinario anno A Mt 10,37ss

Domenica XIII tempo ordinario anno A Matteo 10, 37-42 parroco don Mario Blasi

“Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me”.

Fondamento della vita delle persone e dell’esistenza sociale è la famiglia: è asilo e protezione per ogni uomo. Se si distrugge la famiglia la società va in rovina e la persona perde la propria sicurezza.

Perché Gesù chiede al Suo discepolo la separazione dalla sua famiglia? Il messaggio di Gesù è sconvolgente! E’ un messaggio che ha in sé una forza vitale che supera la morte: la Risurrezione. “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno“.

Davanti a questo messaggio è necessario prendere decisioni definitive. L’uomo, creato con amore da Dio, ha dentro di sé un anelito straordinario di vivere. “Il trovare e il cercare la vita è profondamente radicato in ogni uomo“.

Gesù solo appaga questo profondo desiderio di vita. Egli solo dona la vera Vita. I genitori danno una vita che viene meno. La vita che Gesù dona è incorruttibile ed eterna. Nel Suo Amore Gesù non esclude nessuno. In qualunque situazione si trovi la persona, Egli le trasmette una vita che non viene mai meno.

“Chi avrà perduto la sua vita per causa mia la troverà”.

Gesù, nella vita terrena, è stato sempre fedele a Dio e solidale con gli uomini. “Gesù non ha avuto come fine il perdere la propria vita”, ma viverla pienamente e gioiosamente per ridare all’uomo la capacità di assomigliare al Padre celeste praticando un amore simile al Suo. “Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro“.

Perdere la vita per il discepolo significa spenderla amando i fratelli così come sono, compiere il proprio dovere con gioia, realizzare la giustizia nei confronti di ogni uomo, vedere le necessità dei fratelli e andare loro incontro per risolverle, costruire una società dove tutti possono avere un lavoro per vivere nella dignità dei figli di Dio.

La vita va instancabilmente spesa per gli altri per ritrovarla con Gesù, pienamente realizzata.

“CHI AMA IL PADRE E LA MADRE PIU’ DI ME NON E’ DEGNO DI ME; CHI AMA IL FIGLIO O LA FIGLIA PIU’ DI ME NON E’ DEGNO DI ME”.

Gesù, Uomo-Dio, che dona la vita indistruttibile, deve essere messo al di sopra di tutto e di tutti. Chi non riconosce la Sua straordinaria grandezza, è incapace di essere Suo discepolo. Davanti a Lui tutti i valori umani devono essere messi al secondo posto. Gesù chiede adesione totale fatta con amore sincero. Egli, però, chiede di essere amato attraverso questa piccola fragile creatura umana: “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi“.

I legami familiari non si devono mai rinnegare, non devono però essere ostacolo all’adesione gioiosa con il Cristo. I familiari, come ogni altra persona, vanno amati con lo stesso amore di Cristo che ha dato la vita per la salvezza di tutti. Gesù è Dio. Solo Gesù dona la vita con amore.

Il discepolo deve essere disponibile a tutto per seguirlo e deve portare il Suo amore ad ogni uomo perché sia gioioso.

“Chi avrà trovato la sua vita la perderà

e chi avrà perduto la sua vita per me, la troverà”.

Chi accoglie Gesù, il Suo messaggio di amore, ha dentro di sé una vita indistruttibile che supera la morte.

Chi considera la vita terrena come vera vita, di fatto la perderà.

“Chi insegue il potere, il successo e la ricchezza, con la morte avrà la sua esistenza completamente distrutta e annichilita, e chi, invece, mette la propria vita al servizio del bene degli altri, già su questa terra, ha una vita di una qualità tale che la morte non potrà scalfire e che oltrepassa la soglia della morte, continuerà in un crescendo di pienezza di vita”.

“Chi crede, ha una vita capace di superare la morte. Chi invece vive ripiegato su se stesso, lavorando soltanto per il proprio io, per il proprio tornaconto, per la propria ricchezza, chi vive non comunicando vita agli altri, ma sottraendo vita agli altri, chi non vive facendosi pane agli altri, ma toglie il pane dalla bocca degli altri, questa è una persona che piano piano soffoca, fino a spegnere l’energia vitale che aveva dentro di sé e quando arriva la morte biologica, sarà anche la morte dell’individuo, la morte per sempre, la morte seconda” (A.Maggi).

 

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