SAN PAOLINO A FALERONE ANTICA CHIESA VESCOVILE dagli inventari di don Angelo De Minicis 1845

SAN PAOLINO DI FALERONE

( Nelle Rationes Decimarum Italiae, Marchia edite Citta del Vaticano 1950, la chiesa di san Paolino di Falerone  negli anni 1290-1299, è ricordata più volte, esattamente  ai numeri 5702 .6170. 6779. 7014. 7129. 7352 con il preposito o preposto)

 

DE MINICIS don Angelo, Inventario della Prepositura di San Paolino, anno 1845

<Notizie estratte e rilette ortograficamente>

“La Chiesa parrocchiale di san Paolino vescovo di Nola è situata nel territorio di Falerone, sopra un colle poco distante dal fiume Tenna.

Non si conosce precisamente l’epoca della sua fondazione, ma il suo disegno, la costruzione, i bassorilievi inseriti nel muro ai lati dell’Altare, i capitelli delle colonne mostrano essere opera del secolo XIII.

Nell’anno 1372 Catelina moglie di Petruccio di Nicola da Falerone nel testamento lasciò una legato di soldi venti alla chiesa di san Paolino, documento nell’archivio dei Padri Minori Conventuali.

Presso la chiesa di san Paolino risiedevano gli antichi Preposti; situata sopra un colle che forma quasi il centro della sua Parrocchia.

( Anno 1845) E’ lunga palmi romani novanta e larga palmi trenta circa ed ha un torrione annesso e pare che sia mozzo, sulla cui sommità è collocata una piccola campana. In questa chiesa si trova(va) un solo altare aderente al muro ed è dedicato a san Paolino, è stato rinnovato nello stesso anno (=1845) con due colonne, capitelli e cornicione tutto murato ed adorno di stucchi.

Vi è aggiunta nuovamente la sagrestia nel primo piano del torrione. Spesi circa sessanta scudi, che – scriveva don Angelo –  ho voluto impiegare a gloria di Dio e del suo santo titolare ed Avvocato (=protettore).

Nell’inventario degli arredi e mobili ivi esistenti il preposto don Angelo De Minicis elenca: pianeta, camice, corporale, calice più prezioso, messale, sopratovaglie, ampolline, cartegloria, candelieri; un inginocchiatoio ed un tavolino.

Nella chiesa: sopra la custodia dell’altare una bella immagine di Maria ss.ma della Misericordia con cornice. Inoltre un confessionale ed il pulpito.

Presso detta chiesa risedettero gli antichi parroci di San Paolino.

( In altro scritto del don Angelo DE MINICIS, sulle chiese esistenti a suo tempo a Falerone si offrono notizie su alcuni parroci del secolo XVI: Il più antico Preposto che si conosca è Domenico Battista Balducci, il quale nel 10 dicembre 1542 fu assistente al rev.mo monsignor Ludovico Furconio dell’Aquila, vescovo di Giovinazzo, mentre consacrò la chiesa di S. Sebastiano. Il Parroco Balducci risiedette presso questa chiesa rurale fino alla sua morte, la cui  data in un manoscritto del De Minicis è indicata all’anno 1562, poi precisata in altro manoscritto al 1568, in base agli Istromenti raccolti da Giacomo Arcangeli (1526-1580) nell’Archivio Pubblico di Falerone. Don Francesco Balducci, subito dopo don Domenico Battista, amministrò questa Parrocchia.  Dimostrò ogni diligenza e religione, e il Pubblico Magistrato, cioè Paraninfo Fortunati, celebre medico. Giandomenico Fortunati, Baldo e Girolamo di Piersante, a nome di tutto il  popolo e specialmente dei parrocchiani, per l’autorità di cui erano rivestiti, elessero, fecero e deputarono il rev.do don Francesco Balducci di Falerone, come rettore e preposto di S. Paolino ed egli accettò. Poi fu supplicato il sommo pontefice Pio V affinché volesse confermare l’elezione, la quale non fu confermata perché irregolare e senza il previo concorso, come ordina il sacro concilio di Trento. Onde nello steso anno 1568 fu eletto Preposto Giovanni Battista Capranica. Il primo preposto che abbia risieduto entro il paese, pare che sia questo Capranica, il quale avrà fatto dipingere l’immagine di san Paolino nella sua casa parrocchiale, posta dinanzi al monastero antico delle monache. L’immagine di san Paolino  quasi affatto cancellata   posta entro un arco di stile gotico, con bassorilievi scolpiti in pietra all’intorno.)

In paese andarono ad abitare anche i parroci che risiedevano (prima) presso le loro chiese rurali: il Parroco di S: Margherita e quello di S. Stefano, rifabbricando entro il paese di Falerone a spese comuni col Parroco di S. Giovanni Battista in forma più ampia la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista per decreto di monsignor Giovanni Battista Maramonti Vescovo Uticense e Visitatore Apostolico, mandato da Pontefice Gregorio XIII nell’anno 1573. Questi parroci agivano comunitariamente con turno settimanale di reggenza.

Il Parroco di San Paolino ha il titolo di Preposto ed è la dignità immediata dopo il Priore di Santa Margherita, come appare dal decreto di mons. Rinuccini arcivescovo di Fermo, dato 27 maggio 1627, confermato da mons. Giannotto Gualtieri arciv. di Fermo con decreto di sacra Visita il 19 giugno 1671.

Nella chiesa di San Giovanni Battista il quarto Altare laterale, situato alla destra dell’ingresso principale della chiesa, è dedicato a San Paolino Vescovo di Nola e titolare della Prepositura, a cui spetta mantenerlo.

Il 13 dicembre vi si celebra la Messa con devozione. Entro la custodia di detto Altare si conserva la reliquia di san Paolino.

 ( Dal manoscritto di don Angelo sulle consuetudini delle chiese faleronesi, risulta che il giorno 22 giugno, festa di San Paolino, titolare della Prepositura, si cantano i primi e secondi vespri. Alla mattina Messa solenne presieduta dal Parroco settimanale. Il Preposto la mattina della festa va nella chiesa rurale di San Paolino e si fa accompagnare da quattro o cinque sacerdoti, i quali tutti celebrano qui ed amministrano i santi sacramenti al popolo. Si canta l’ultima Messa ed i Preposto predica dall’Altare. Ma non vi è obbligo di officiare detta Chiesa).

La conservazione di questa chiesa e dei sacri arredi spetta al preposto della stessa San Paolino. Nella seconda festa di Pasqua di Resurrezione di nostro Signor Gesù Cristo, il clero, la Comunità, le Confraternite vestite della loro uniforme vanno insieme processionalmente a visitare questa chiesa. Appena giunta la processione, uno di questi Padri Minori Conventuali canta la Messa e dopo il Vangelo, il Predicatore della Quaresima fa il suo discorso.

Il preposto di San Paolino, per antichissima consuetudine dà trattamento ai membri della Comune e delle persone civili di Falerone, con ciambelle, salame, fritto, lesso ed arrosto, mangiando in piedi.

Dopo ciò dà trattamento a sedere ai sacerdoti, al capo della Comune, al Predicatore e alle persone più ragguardevoli, aggiungendo alle sopraddette vivande, li “cacioni”, le uova lesse, la minestra, un secondo fritto, lo stufato, il formaggio e la frutta se si trovano.

Il preposto di S. Paolino è anche rettore della chiesa rurale della Madonna delle Grazie situata un miglio lontano dal paese di Falerone. Questa chiesa ha una epigrafe con data 1603 (anno in cui fu fondata).

 

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