FERMO CASTELLI FERMANI STATO RELAZIONI PUBBLICHE NEL MEDIOEVO E RINASCIMENTO pergamene sintetizzate da Michele Hubart nn. 2201 .2359 traduzione Vesorini Albino dall’edito

nn. 2201- 2359 documenti sintetizzati da Miche Hubart editi Antichità Picene 40, 41, 42 traduzione di Vesprini Albino ATTI DELLO STATO DEI CASTELLI DI FERMO NEL MEDIOEVO E NEL RINASCIMENTO
2201 – Poggio di Santa Lucia – Atto di sottomissione fatto tramite Angelo da Sant’Angelo e gli abitanti del Poggio di Santa Lucia, in quanto Sindaco di quel Comune, a Tomassuccio di Alessandro, Sindaco del Comune di Fermo, sottomettendo detta Comunità e Villa, con tutto il suo Distretto e con tutti i diritti, alla giurisdizione, protezione e difesa della città di Fermo ecc. sotto l’anno del Signore 1316 – rogato da Oddone del maestro Giovanni.
2202- Poggio di Santa Lucia – Copia dell’atto di sottomissione sopra detta ecc. trascritto per mano di Vanne di Bernardino da Fermo.
2203 – Diritti del Poggio di Santa Lucia – Copia di una sentenza fatta tramite il Sig. Gualterio da Monte San Martino, Dottore e Vicario Generale e amichevole compositore, congiuntamente eletto dal Comune e dagli uomini di Fermo e il Comune e gli uomini di Mogliano da una parte e il Comune e gli uomini di Monte dell’Olmo dall’altra, a causa e in occasione del Territorio del Ooggio di Santa Lucia e per certi altri Territori della Diocesi Fermana, come detto in quella sentenza – rogato da ser Francesco di Paoluccio da Roccacontrada, sotto l’anno del Signore 1372.
2204 – Poggio di Santa Lucia – Sentenza o giusta misura di un lodo (sentenza emessa in un arbitrato o soluzione di una controversia proposta da un personaggio autorevole) fatto tramite il signor Angelo da San Gemino sopra i confini della Terra di Monte dell’Olmo; lodo che fu diretto dal signor Nicola De Calvis da Roma, Podestà della città di Ascoli, come più ampiamente è detto in quella sentenza, sotto il rogito di Andrea di Nicola da Monte di Santa Maria in Lapide, nell’anno del Signore 1404.
2205 – Diritti dei castelli di Ponzano e di Torchiaro – Atto di dimostrazione dei confini dei castelli di Ponzano e di Torchiaro, unitamente all’ingiunzione fatta agli uomini del Castello di Ponzano da parte dei Priori di Fermo, sotto la pena di 100 ducati d’oro, da applicarsi dal Comune di Fermo, affinché nessuno avanzi, a pretesto di qualsiasi motivo di richiesta, oltre la strada dal Rivo della Valle di Sante, dalla quale si va verso la Valle di Paoluccio e si giunge alla fossa del lupo ecc.e come detto in quell’atto. Sotto l’anno del Signore 1509 – rogato da Bernardino Patimalo da Gualdo.
2206 – Castello di Ponzano – Breve diretto ai Priori del Comune di Fermo perché mettano a disposizione e consegnino il libero possesso della Pieve di Santa Maria Madre del Signore, detta di Ponzano, e dei suoi diritti e pertinenze, al Rev.do Sig. Nicola di Buonafede o al suo Procuratore, per il motivo come detto in quel Breve. Sotto la data, Roma, nell’anno del Signore 1504.
2207 – Diritti del Castello di Porchia – Atto di un mandato di procura fatto tramite la Comunità del Castello di Porchia, nella persona di Vanne Cole di Giovannuccio di detto luogo, a nome di detto Comune, per sottomettere se stesso e per raccomandare lo stesso Comune e le particolari persone di detto Castello ai Sigg. Priori della città di Fermo, sotto la protezione di detta città ecc. sotto l’anno del Signore 1387 – rogato da Domenico del maestro Antonio da Fermo – Vedi num. 936.
2208 – Castello di Porchia – Copia di un lodo o sentenza fatta tramite gli arbitri fra i forestieri del Castello di Porchia e i fuoriusciti di detto Castello ed altre cose dal tenore e contenuti come in quella copia ecc.
2209 – Castello di Porchia – Atto di una pace fatta tramite Vanne di Cole di Nunzio, Sindaco del Comune di Fermo con il Castello di Porchia, a nome di detto Comune da una parte e Vagnozzo di Bartolomeo di quel luogo, Procuratore di tutti gli uomini fuoriusciti e i dimoranti nel Territorio di detto Castello, mediante Antonio di Giacobbe, Cittadino fermano Podestà di detto luogo e intorno ad essa, rogato da Pace notaio, sotto l’anno del Signore 1387.
2210 – Castello di Porchia – Copia un atto dei patti e capitoli fatti fra il uomini e il Comune del Castello di Porchia, e per essi fra Vanne di ser Nicola da una parte e il Comune e gli uomini della città di Fermo, ossia Pace di Dino da Forlì,Sindaco del Comune di Fermo dall’altra, dal tenore e contenuti come in quegli atti. Sotto l’anno del Signore 1387.
2211 – Castello di Porchia – Copia dei patti richiesti al magnifico Comune di Fermo tramite gli uomini e il Comune del Castello di Porchia perché dallo stesso siano fatti e osservati.
2212 – Castello di Porchia – Altra copia degli stessi patti richiesti dal Comune della città di Fermo affinché abbiano concessione e siano osservati da parte degli uomini del Castello di Porchia.
2213 – Diritti del Castello del Porto di Fermo – Atto di locazione di uno spazio posto nel Porto di San Giorgio, secondo i confini indicati in quell’atto, fatto tramite il Sig. Gerardo, Decano della Cattedrale della Chiesa Fermana, a Ugone di Stulto e ai suoi eredi per 25 anni, così che anche debba pagare per l’affitto cinque soldi annualmente e con altre condizioni ecc. come in quell’atto sotto l’anno del Signore 1231 – rogato da Giacobbe notaio.
2214 – Porto di Fermo – Locazione fatta tramite il signore Tebaldo di Rainaldo del suo spazio e suolo posto presso il Porto di San Giorgio vicino al lido del mare, per 15 anni a Gisone da Mare, con il patto che per il tributo e il noleggio annualmente, nella festa di San Michele, sia obbligato a pagare allo stesso Sig. Tebaldo tre libbre volterrane, con altri patti come in quell’atto di affitto sotto l’anno del Signore 1244 – rogato da Gualterio di Pietro.
2215 – Porto di Fermo – Atto di consegna e di concessione di uno spazio nel Porto di San Giorgio di Fermo, secondo i confini in esso apposti, tramite il Sig. Rainaldo Arcipresbitero e i soci Canonici Frmani al Sig. Este di Rainaldo e ciò in vita con applicazione del tributo per l’affitto da pagarsi annualmente, sotto l’anno del Signore 1245- rogato da Matteo di Michele.
2216 – Porto di Fermo – Atto di affitto o di consegna in enfiteusi di uno spazio o suolo posto nel Porto di San Giorgio, secondo i confini in esso apposti, fatto tramite Gerardo, Sindaco del Capitolo Fermano a Giacobbe di Rainaldo e successori, fino alla terza generazione, il quale per il tributo nel giorno dell’Assunzione della Beata Maria Vergine del mese di Agosto, annualmente promise di pagare cinque soldi volterranei o anconetani. Sotto l’anno del Signore 1253 – rogato da Matteo di Gentile.
2217 – Diritti del Castello del Porto di Fermo – Atto di affitto in enfiteusi di una casa, posta nel Porto di San Giorgio, secondo i suoi confini, fatto tramite il Sig. Angelo Alibardo, Preposto del Capitolo Fermano col consenso dei Canonici di detta Chiesa al Sig. Gerardo canonico della stessa Chiesa per tutta la sua vita, il quale promise di pagare, nella festa di Santa Maria di Agosto per il tributo soldi cinque volterranei. Sotto l’anno del Signore 1258 – rogato da Giacobbe di Matteo.
2218 – Porto di Fermo – Atto di quietanza della pensione per un certo spazioin base al censo, per 10 anni, fatto tramite il Sig. Angelo, Preposto della Chiesa Fermana ecc. a Este del Sig. Rainaldo. Sotto l’anno del Signore 1259 – rogato da Paolo di Matteo.
2219 – Porto di Fermo – Atto di locazione di uno spazio posto nel Porto di San Giorgio, al di qua del Rivo verso la chiesa di Santa Maria a Mare, fatto tramite Angelo del Sig. Rainaldo e soci al Sig. Matteo di Tommaso e al suo fratello, per 13 anni per un tributo da pagarsi annualmente nella festa della Natività del Signore, cioè cinque libbre volterrane. Sotto l’anno del Signore 1260 – rogato da Garengo notaio.
2220 – Porto di Fermo – Atto di locazione di una casa posta nel Porto di San Giorgio, vicino al Castellare, fatto tramite il Sig. Gerardo, canonico fermano, a Giovanni Riccio per un anno, al prezzo di 100 soldi da pagarsi come tributo alle scadenze come detto in quell’atto, sotto l’anno del Signore 1265 – rogato da Giovanni del maestro Ugone.
2221 – Porto di Fermo- Quietanza fatta tramite il Sig. Pietro Gattula da Gaeta a favore del Tesoriere dei magnifici Sigg. Priori di Fermo di 50 ducati d’oro e 19 soldi a causa della riparazione e del consolidamento dei muri e delle porte del Porto di San Giorgio di Fermo, sotto l’anno del Signore 1375.
2222 – Diritti del Castello del Porto di Fermo – Atto di consegna e concessione del Girone del Castello e del Porto di San Giorgio, dal Rivo che scorre fino a detto Porto, a Giacobbe del Sig. Nicola, Sindaco del Comune di Fermo, tramite il signore Noè, Preposto della Chiesa Fermana, col consenso dei canonici, per 50 anni e per altri 50 dopo scaduto il tempo, e ciò per il motivo che detto Sindaco, a nome di detto Comune, circa i proventi dei redditi delle case delle altre cose di detto Porto promise comunque di pagare nella festa di Santa Maria di Agosto 100 libbre volterrane o di monete usuali, con altre cose come detto più ampiamente in quell’atto, sotto l’anno del Signore 1266- rogato da Nicoletto di Benvenuto notaio.
2223 – Porto di Fermo – Copia dell’atto sopra detto di consegna concessione del Girone, del Castellare e del Porto di San Giorgio ecc. trascritto tramite Bartolomeo di Pietro notaio.
2224 – Diritti del Castello di Rapagnano – Atto di un compromesso fatto tramite Paolo di Giacobbe del Castello di Rapagnano, Sindaco e Procuratore del Comune di detto Castello da una parte e Cicco di Rainaldo, Sindaco del Castello di Monte San Pietro oltre Tenna dall’altra parte, a causa dei confini di detti Castelli nelle persone di Cole Salimbene di Stefano di Tomaso e Vanni di Andrea, cittadini Fermani insieme con la loro dichiarazione, ossia che tra il Castello di Rapagnano e il Castello di San Pietro ci sono monti o valli, per cui si debba dividere per confine che tre siano di Rapagnano e tre del Castello di Monte San Pietro ecc. come in quell’atto. sotto l’anno del Signore 1361- rogato da Giovanni di Nicola Diotallevi da Fermo.
2225 – Diritti della terra di Ripatransone – Attestazioni e dichiarazioni dei testimoni esaminati per la parte del Rev.mo Sig. Filippo, Vescovo Fermano, nella causa che ha contro il Comune e gli uomini di Ripatransone a causa della sua giurisdizione e riscossione dei frutti ecc. nell’anno del Signore 1253.
2226 – Ripatransone – Rifiuto di alcuni pezzi di terre ecclesiastiche, spettanti alle chiese di Ripatransone, fatta tramite diverse persone nominate in quel rifiuto, sotto l’anno del Signore 1047 – al tempo di Errico III, imperatore, figlio di Corrado.
2227 –Ripatransone – Atto di consegna e di concessione del diritto di enfiteusi del Castello che viene chiamato Agello, con i suoi diritti e pertinenze tramite il Rev.mo Sig. Azone, Vescovo Fermano, a Varnerio di Marchione alla sua moglie e al figlio e ai figli e nipoti maschi, con la promessa o il patto che annualmente paghino come tributo un Bisanzio nella festa dell’Assunzione della Beata Maria Vergine ecc. Sotto l’anno del Signore 1112 – rogato da Guidone notaio.
2228 – Ripatransone – Atti di patti e convenzioni fatte tra il Sig. Adenulfo nominato dalla Chiesa Fermana da una parte con il uomini abitanti di Agello, Capite, Monte Rufiano e Monte Antico e coloro che abiteranno in Ripatransone, affinché gli stessi, per ogni anno, nella festa dell’assunzione di Santa Maria, porteranno un Pallio con altri patti e promesse come in quegli atti, fatti sotto l’anno del Signore 1205 – rogato da Valentino notaio.
2229 – Diritti della Terra di Ripatransone – Conferma del possesso in enfiteusi, in altri tempi data tramite il Rev.mo Sig. Adenulfo, Vescovo Fermano, a Giulio di Ripatransone, fatta tramite Alberto Sinibaldo, Cappellano della sede Apostolica, al figlio di detto Giulio, per lui e i suoi eredi fino alla terza generazione maschile soltanto, come più ampiamente è detto in quella conferma, sotto l’anno del Signore 1228.
2230 – Ripatransone – Lettera o atto con una lettera del Rev.mo Sig. giudice delle Marche e dei Rev.mi Sig. Giudice delle Marche e il Rev.mo Filippo, Arcivescovo di Fermo, diretta al Consiglio e al Comune di Ripatransone con la quale allo stesso Comune e Consiglio ordina affinché accolgano come giudice il signor Egidio da Spoleto, eletto nel loro Consiglio, e perché detto giudice giuri pubblicamente di conservare tutti i diritti del Vescovo di Fermo ed altre cose come in quelle lettere. Sotto l’anno del signore 1238 – rogato da Rainaldo notaio.
2231 – Ripatransone – Atto di ricevimento o quietanza fatta circa il vino, il frumento, la raccolta dell’annata ecc. tramite il Rev.do Filippo, Vescovo Fermano, al Comune ed al Consiglio di Ripatransone ecc. come in quell’atto, sotto l’anno del Signore 1237.
2232 Ripatransone – Licenza data tramite il Rev.mo Sig. Adenulfo, vescovo fermano, Alla comunità e gli uomini di Ripatransone che possono in tutte le cause sia tra i signori e vassalli che con altri, prestare giuramento di calunnia e procedere e sentenziare contro di essi secondo l’ordinamento giudiziario, rimanendo ciò nonostante salvo ed integro l’atto di composizione iniziato fra le Chiesa di Fermo e gli abitanti di Ripatransone presenti e futuri – di quella licenza rogato da Valentino notaio – sotto l’anno del Signore 1040.
2233 – Diritti della terra di Ripatransone – Atto di un mandato di procura fatto tramite Filippo, Vescovo Fermano, a Benvenuto di Saranto, Ambasciatore nel Castello di Ripatransone perché esiga e faccia e procuri ed eserciti le incombenze, come fece in tutto il suo tempo e ai tempi dei suoi predecessori dei quali esercitò la funzione di ambasciatore ecc. sotto l’anno del Signore 1236 – rogato da Rainaldo notaio.
2234 – Ripatransone – Atto di una assicurazione fatta tramite il Rev.mo Gerardo, Vescovo Fermano, dinanzi al Sig. Giulio, Podestà di Ripatransone e di alcuni altri Ambasciatori cioè che si era disposto a rivolgere l’attenzione ed osservare, per conto della Chiesa Fermana, tutte quelle cose che aveva promesso allo stesso Sig. Podestà secondo i patti e le convenzioni avuti e promessi fra di loro, come più ampiamente è detto in quell’atto ecc. sotto l’anno del Signore 1255 – rogato da Giovanni notaio.
2235 – Ripatransone – Copia di una lettera del Rev.mo signor Gerardo, vescovo di Fermo, diretta a Giacobbe, Rettore di chierici di Ripatransone, affinché ammonisca quelli di Ripatransone affinché corririspondano ad esso riguardo alla giurisdizione ed alle rendite ecc. sotto l’anno del Signore 1262.
2236 – Ripatransone – Atto di una promessa e di un giuramento fatto tramite Ugone, il governo e il Sindaco del Comune di Ripatransone che è in animo degli stessi primi personaggi di giurare, toccate le scritture del sacro Vangelo di Dio, che gli uomini consiglieri il Comune obbediranno agli ordini fondamentali del Rettore della Marca Anconetana e della Chiesa sopra la discordia e la lite che è in corso fra loro da una parte e il Rev.do Gerardo eletto a nome dei Fermani e della Chiesa Fermana in occasione della scomunica pronunciata contro i suoi primi personaggi sotto l’anno del Signore 1252 – rogato da Benamato notaio.
2237 – Diritti di Ripatransone – Atto di dichiarazione fatta da Bernardo, Sindaco del Comune di Ripatransone, che non vuole proseguire nell’appello interposto né dinanzi al Rettore della Provincia delle Marche né dinanzi al Rev.do Vescovo Fermano ecc. Sotto l’anno del Sig. 1252 – rogato da Benamato notaio.
2238 – Ripatransone – Atto di una promessa e di una convenzione fatta da Guglielmo di Rainaldo di Simone da Ripatransone con il Rev.mo Sig. Firmano Vescovo di non utilizzare l’atto da lui fatto tramite il Rev.mo riguardo la giurisdizione le pertinenze di Ripatransone se non in occasione della difesa delle giurisdizione e dei domini con il Sig. Percivalle, Nunzio del re Manfredi, come più ampiamente è detto in quell’atto. sotto l’anno del Signore 1259 – rogato da Ugolino notaio.
2239 – Ripatransone – Atto copiato di un atto di vendita fatto tramite il Sig. Rainerio del Sig. Trasmondo da Trifunzio consenzienti il Sig. Giovannino e Rainaldo suo figlio, che al posto di tutto il Castello di Trifunzio e della metà pro indiviso del Castello di Mozzano con i Poggi e i Castellari e ogni diritto al signore Civano, figlio del signore Bertino, Sindaco della Comunità e del Comune di Ripatransone, a nome di detto Comune ricevente 400 libbre volterrane che i predetti venditori affermarono di aver avuto per intero per il prezzo dal detto Sindaco, a nome di detto Comune e della Comunità di Ripatransone. Sotto l’anno del Signore 1253 – al tempo del Santissimo Signore Nostro Innocenzo Papa IV – rogato da Tebaldo notaio – la copia in verità rogata da Matteo di Domenico da Ripatransone.
2240 – Diritti di Ripatransone – incarico di me fatto tramite il reverendissimo signore Filippo, vescovo fermano agli Abbati e ai Pievani, e ai Rettori delle altre chiese di Monte Fiore, Campofilone, Altidona e di altri luoghi, come detto in quell’incarico, affinché fra le cerimonie delle Messe, suonate le campane nelle loro chiese, come di consueto, pubblicamente denuncino e facciano denunciare come scomunicati tutti coloro che gettarono le mani contro il Rev.do Sig. Rainerio, Pievano della Pieve di San Rustico di Ripatransone o fecero altre cose contro lo stesso ecc. come detto in quell’incarico, sotto l’anno del Signore 1295 – rogato dal Giovannino notaio.
2241 – Ripatransone – Appello proposto tramite Rainaldo di Andrea, Procuratore dei chierici di Ripatransone al Santissimo Signore Nostro a causa dell’ordine e dell’ammonizione fatta ad essi dalla Reve.do Gerardo, Vescovo Fermano nell’anno del Signore 1262 – rogato da Giovanni notaio.
2242 – Ripatransone – Atto di un mandato di procura fatta tramite il signore Simone del maestro Giacobbe da Ripatransone nella persona del maestro Marino di Filippo della stessa Terra, a nome del detto ordinante, di chiedere ed impetrare il beneficio ecclesiastico delle chiese del Beato Gregorio e Margherita di detta Terra, vacanti per la morte del Sig. Gualterio di Baroncello ecc. sotto l’anno del Signore 1290 – rogato da Artese del signor Artemagno.
2243 – Ripatransone – Atto di una riconferma un pezzo di terra dato in enfiteusi tramite Gerardo, Vescovo Fermano, al Sig. Bernerio ricevente a favore di Alberto ascolano e di Giovanni suo fratello da Ripatransone, posto in una località chiamata Cologna, nell’anno del Signore 1255 – per mano di ser Giovanni notaio.
2244 Ripatransone – Atto di consegna ed assegnazione del Pallio di seta tramite Manfredo di Gentile, a nome del Comune del Castello di Ripatransone, nelle mani del Podestà e del Capitano della città di Fermo per la festa dell’Assunzione della Beata Maria Vergine, come sono annualmente obbligati secondo i patti e le convenzioni fatte dall’una e l’altra parte. Sotto l’anno del Signore 1300.
2245 – Ripatransone – Citazione prodotta tramite il Sig. Attone, Economo e Procuratore del Rev.mo Filippo, Vescovo Fermano, nella causa che ha con il Comune di Ripatransone sopra i frutti da essi dovuti allo stesso Rev.mo ecc. come detto in quella citazione.
2246 – Ripatransone – Copie di alcune lettere del Rev.mo Sig. Gerardo, Vescovo Fermano, dirette al Sig. Giacobbe, Rettore ed alla Comunità dei Chierici di Ripatransone sopra il fatto delle esenzioni concesse dal Signore Alessandro Papa IV, di felice ricordo, una con il rifiuto fatto tramite i signori Chierici nel non rispondere alle sue lettere, proponendo appello alla Curia Romana quantunque avessero rinunciato all’appello, per questo pronunzia che gli stessi sono incappati come contumaci nelle censure ecclesiastiche ecc.
2247 – Ripatransone – Sentenza di condanna fatta tramite il Sig. Bernardo, Abate del Monte Maggiore, Rettore della Marca Anconetana contro il Comune e gli uomini di Ripatransone, Rizzardo d’Acquaviva, i suoi complici e il Comune di Ascoli, condannando il detto Rizzardo in 40.000 marchi di argento e gli uomini di Ripatransone in altri 40.000 in quanto i predetti condannati, da nemici, con vessilli e bandiere e con altri andarono contro i castelli di Borumpadario, di Mercato e di San Benedetto e sconfissero i loro uomini che stavano in essi e bruciarono ecc. sotto l’anno del Signore 1280 – rogato da Gerio da Arezzo.
2248 – Diritti di Ripatransone – Atto di un mandato di procura fatto tramite il Comune e gli uomini di Ripatransone nella persona di Cole di Pietro, a nome di detto Comune, per mostrare ed offrire al Sindaco del Capitolo e dei Canonici della Chiesa Cattedrale di Fermo, nella festa dell’Assunzione alla Beata Maria Vergine il Pallio del valore di 10 libbre di corrente moneta ecc. Sotto l’anno del Signore 1376 – rogato da Antonio del maestro Giacobino.
2249 – Ripatransone – Capitoli, patti e convenzione iniziati e fatti tra il Comune di Fermo e di Ripatransone, scritte e pubblicate per mano del Cancelliere del Comune di Ripatransone sotto l’anno del Signore 1393.
2250 – Ripatransone – Breve di Innocenzo Papa VIII, diretto ai Priori e al Comune della città Fermana, con il quale rende ufficialmente noto di essere venuto a conoscenza che essi arrecarono danni e violenze agli uomini e alla Comunità di Ripatransone, per cui li ammonisce che, sotto le pene di 10.000 ducati e di dello sdegno e della ribellione, desistano da quei tumulti e da quei disordini ecc. come detto in quel Breve sotto l’anno del Signore 1484 – nell’anno primo del Pontificato.
2251 – Ripatransone – Atto copiato di un privilegio di conferma di un atto di transizione con capitoli, patti e convenzioni, contenuti nel mezzo del predetto atto di transizione, iniziato e fatto tra la Comunità e il Comune del Castello di Ripatransone, della diocesi Fermana, e tramite il Rev.mo Sig. Vescovo Fermano e confermato tramite il Santissimo Signore Alessandro Papa IV, rogato da Rainaldo di Masico notaio. Trascritto per mano di Vico del maestro Angelo da Monte Santa Maria in Lapide, sotto l’anno del Signore 1380 – al tempo del Santissimo Signore nostro Urbano Papa VI – vedi numm. 362-451-565-871.
2252 – Diritti di Ripe di Cerreto, o Alteta – atti o dichiarazione dei testi esaminati nella causa in corso tra il Comune e gli uomini di altezza e il Comune della Terra di Santa Maria in Giorgio sopra i confini eccetera – Vedi a pag. 33 i numm. 156-937.
2253 – Diritti del Castello di Sant’Andrea – Atto di una promessa fatta tramite il Sig. Giacobbe del Sig. Giustiniano, cittadino fermano e Sindaco di Fermo, a Crescenzio figlio del defunto Sig. Guarnerio, un tempo da Moresco e sotto il nome di tutore di suo nipote, per mantenere e difendere il Castello di Sant’Andrea e i diritti dello stesso ecc. Sotto l’anno del Signore 1251- rogato da Gualterio di Pietro.
2254 – Sant’Andrea – Altro atto di promessa fatta dallo stesso e dello stesso tenore sotto lo stesso anno mese e giorno – rogato dal sopraddetto Gualterio di Pietro.
2255 – Castello di Sant’Andrea – Atto di vendita di tutto il Castello di Sant’Andrea, con i diritti e pertinenze ed anche di tutti i diritti che hanno sugli uomini abitanti in detto Castello, fatto tramite Andrea Aldebrando e Rainaldo di Rainaldo di Guarnerio e gli eredi di Crescenzio da Sant’Andrea a Giacobbe di Francone per sé e i suoi eredi ecc. come detto in quell’atto al prezzo di 475 libbre volterrane ed anconetane. Sotto l’anno del Signore 1297 – rogato da Antonio del maestro Leonardo.
2256 – Castello di Sant’Andrea – Atto di rinunce fatto tramite la signora Altadona, moglie di Rinaldo, Giacobina, moglie di Andrea, Giovanna moglie di Rainalduccio e Allegrizia, moglie di Paolo di Andrea da Sant’Andrea di tutti i diritti e ipoteche, doti che o che hanno nel Castello di Sant’Andrea, fatto al Sig. Giacobbe di Francone in occasione del dell’atto di vendita di detto Castello fatto tramite quegli uomini ecc. insieme con l’atto di accettazione del possesso di detto Castello ecc. Sotto l’anno del signore 1297 – rogato da Antonio del maestro Leonardo.
2257 – Diritti del Castello di Sant’Andrea – Atto di un mandato di procura fatto dalla Comunità, il Comune e a nome della città Fermana, nella persona del signore Gentile da Mogliano, per accogliere nel detto Comune fermano tutti gli uomini abitanti nel castello di Sant’Andrea in perpetui cittadini del Comune di Fermo e per altre cose come in detto mandato di procura, sotto l’anno del Signore 1297 – rogato da Antonio del maestro Leonardo notaio.
2258 Castello di Sant’Andrea – Atto di promessa di accordi iniziati tra il signor Gentile da Mogliano, Sindaco del Comune di Fermo, a nome di detto Comune da una parte, e Jacobo di Angelo del Castello di Sant’Andrea ed altri uomini nominati nei patti dall’altra parte, i quali uomini promisero allo stesso Sig. Gentile, Sindaco per il Comune di Fermo, di restare per sempre ed abitare in detto Castello ed essere sotto la giurisdizione e la difesa del Comune di Fermo, e giurarono di obbedire agli ordini del Podestà e dei Priori di Fermo ecc come in quell’atto, sotto l’anno del Signore 1297 – rogato da Antonio del maestro Leonardo.
2259 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Atto di vendita di alcuni beni nel Comitato Fermano e nel Comitato di Camerino, e nel Castello di Sant’Angelo, insieme con la metà del Castellare di Murro ed altri beni dei signori Bove, Trasmondo, Bonconte, Gerardo e Eufreduccio, figlio del conte Gerardo, fatto tramite il Sig. di Viviano, figlio di Gozone, al prezzo di 40 soldi da essi accettati ecc. sotto l’anno del Signore 1169.
2260 – Castello di Sant’Angelo – Sentenza fatta tramite Pietro, giudice del signore Bertoldo, Legato del Sacro Impero in Italia, delegato, fra Bove, Trasmondo e il conte Bono da Sant’Angelo in Pontano con i figli di Bonifacio circa il possesso del Castello di Gualdo a favore di detti figli di Bonifacio ecc. sotto l’anno del Signore 1185.
2261 – Castello di Sant’Angelo – Sentenza fatta tramite il Sig. Oldefredo, giudice costituito dal Sig. Millone, Vescpvo Beluacense, Rettore della Marca Anconetana, nel Comitato Fermano, Ascolano, nell’Abbazia Farfense a favore del Sig. Fidesmido da Mogliano contro i figli del Sig. Bove e i nipoti, ossia i signori Tommaso, Giovanni, Bove e Rainaldo, sopra la terza parte della giurisdizione e del dominio del Castello di Sant’Angelo, parimenti per quella parte spettante alla signora Mattia, figlia del signor Trasmondo del Conte Gerardo dal Castello di Sant’Angelo o a Todino, figlio del defunto Andrea De Cellis e di detta signora Mattia in forza della cessione a suo favore fatta da detto Todino, assolvendo i predetti figli di Bove e i nipoti da un’altra richiesta per un’altra terza parte spettante alla signora Monaldesca, nella quale si fa la richiesta della terza parte del giuspatronato di San Salvatore, nell’anno del Signore 1232 – per mano di ser Petrizolo di Palmisano.
2262 -Castello di Sant’Angelo – Sentenza fatta tramite il Rev.mo Severino e Giacobbe, Vescovi di Jesi e di Senigallia, e Manente Preposto di San Giovanni da Petriolo, giudici delegati dal Santissimo Signore Gregorio Papa IX, nella causa di appello in corso tra il Sig. Fidesmido da Mogliano da una parte e il figli del Sig. Bove e nipoti dall’altra parte, sopra la sentenza fatta tramite il Sig. Oldefredo sopra le vendite e i trasferimenti di proprietà fatti a favore del Sig. Fidesmido da Todino della defunta Mattia, figlia del signor Trasmondo e dalla signora Catania sopra il trasferimento di proprietà e la vendita del diritto della dote e le ipoteche dei beni che furono di Gentile, di Bove e sopra il trasferimento del metà fatta dalla signora Monaldesca a causa dell’acquisto fatto da Filippo a favore del signor Fidesmido della terza parte del Castello di Sant’Angelo nell’anno del signore 1232, per mano di Mattufellone notaio, insieme con la dimostrazione della autenticità dell’appello per la sentenza fatta tramite il Signore Oldefredo per mano di Petrizolo figlio di Palmisano.
2263 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Patti e convenzioni che da ambo le parti debbono osservare il conte Bono e Gerardo e soci, sopra l’eredità da dividersi fra di loro, come più ampiamente detto in quei patti, fatti sotto l’anno del Signore 1210 – rogato da Rainaldo notaio.
2264 – Castello di Sant’Angelo – Atto copiato di un mandato di procura fatto tramite il Signore Tommaso e il signor Giovanni, figli del defunto signor Bove da Sant’Angelo e Rainaldo suo nipote, nella persona di Bove del signor Palmerio nella causa che hanno con il Sig. Trasmondo del Sig. Bonconte da Sant’Angelo con il Sig. Fidelsmido da Mogliano ecc. sotto l’anno del Signore 1235 – rogato da Giovanni Gilio. La copia in realtà rogata da da Palmerio di Eufreduccio.
2265 – Castello di Sant’Angelo – Citazione o richiesta tramite i Sigg. Tommaso e Giovanni, figli del defunto Bove da Sant’Angelo e Bove e Rainaldo, loro nipoti, contro Fidesmido da Mogliano, dinanzi al Sig. Leonardo, giudice delle Marche per conto del Sig. Cardinale Sinibaldo, sotto l’anno del Signore 1236 – rogato da Salvatico notaio.
2266 – Castello di Sant’Angelo – Atto di una sentenza fatta tramite il Sig. Giovanni Buffam, giudice Generale delle Marche, fra i nobiluomini Bove di Rainaldo e Tommasino di Trasmondo del signor Trasmondo tanto al loro nome quanto a nome dei loro fratelli da una parte e la comunità e il Comune di Sant’Angelo – rogato da Benvenuto di Carpella notaio.
2267 Castello di Sant’Angelo – Articoli o richieste per la parte di Fidesmido da Mogliano concernenti il possesso della terza parte del Girone di Sant’Angelo ecc. come detto in essi.
2268 – Castello di Sant’Angelo – Presentazione di prove di Bove nella causa che ha contro Fidesmido da Mogliano ecc.
2269 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Condizioni fatte da parte del signor Fidesmido nella causa che aveva con Giovanni, Bove, e soci insieme con le loro risposte e contestazione della lite ecc. – rogato da Petrizolo di Palmisano.
2270- Castello di Sant’Angelo – Altra cartuccia ossia porzione del Castello di Sant’Angelo insieme con il Girone, Colle, Carili, gli uomini e altre cose come detto in essa andata in successione per la parte di Trasmondo, inoltre articoli o quesiti che cominciano “tutti questi insieme furono di proprietà del Sig. Trasmondo e i figli di Bove li posseggono”
2271 – Castello di Sant’Angelo – Citazione e opposizione da parte del Sig. Bove e soci di Sant’Angelo fatta nella causa che ha con il signor Fidesmido da Mogliano.
2272 – Castello di Sant’Angelo – Altre opposizioni fatte da parte del Sig. Bove da Sant’Angelo, anche come procuratore del Sig. Giovanni, del signor Tommaso e di Rainaldo contro le sentenze fatte a favore del Sig. Fidesmido da Mogliano.
2273 – Castello di Sant’Angelo – Atto di una promessa fatta tramite il Sindaco del Comune di Fermo ad Andrea Casiate perché stette per 15 giorni presso Sant’Angelo al servizio di detto Comune. Sotto l’anno del Signore 1200
2274 – Castello di Sant’Angelo – Atto fedele dei bandi fatti al suono della tromba, relativi ai beni estenti nel Castello di Sant’Angelo, che erano di Bove ecc. fatti tramite Leonardo, esecutore a richiesta del Sig. Fidesmido figlio del detto Bove.
2275 Castello di Sant’Angelo- Nome di diversi uomini abitanti nel Castello di Sant’Angelo.
2276 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Citazione fatta nella causa dei Sigg. Tommaso e Giovanni, figli del defunto Sig. Bove da Sant’Angelo contro il Sig. Fidesmido da Mogliano.
2277 – Castello di Sant’Angelo – Ingiunzione o citazione fatta tramite Federico, per grazia di Dio Imperatore dei Romani e Roberto di Castiglione ecc. a richiesta di Tomaso e Giovanni e il figli del defunto Palmerio da Sant’Angelo a Fildeo affinché restituisca ad essi il Castello di Mogliano ecc. ed altre cose come detto in quella citazione.
2278 – Castello di Sant’Angelo – Sentenza fatta tramite il Sig. Pietro di Angelo da San Ginesio sopra la lite e la questione in corso tra Benvenuto di Bossone da una parte, attore, e Gilardino di Benintendi, sopra la differenza di 20 libbre ravennatensi di a causa della dote ecc. come detto in quella sentenza, sotto l’anno del Signore 1276 – rogato da Filippo notaio.
2279 – Castello di Sant’Angelo – inventario delle terre e delle cose assegnate al Maestro Giovanni, Procuratore del signor Rainaldo, a favore dello stesso signor Rainaldo, cose che il Comune di Sant’Angelo era obbligato di dare allo stesso . Sotto l’anno del Signore 1269.
2280 – Castello di Sant’Angelo – Trascrizione di una donazione fatta tramite Corrado del defunto Morico di Rainaldo da Sant’Angelo alla signora Tosa, sua madre, di tutte le sue case site nel Castello di San Ginesio nel Castello di Sant’Angelo e di tutte le terre, vigne, boschi, prati, pascoli, corsi d’acqua, saline, site in detti Castelli e ciò per il grandissimo amore verso detta sua madre, nell’anno del Signore 1296 – per mano di Giacobbe di Malagotto, trascritto per mano di Paolo del Sig. Giovanni da Fermo.
2281 – Castello di Sant’Angelo – assoluzione fatta tramite il signore Antonio Bacocco, giudice Generale nella Marca, di Tommaso Cuncta di Passo a Corrado di Monaldesca e ai soci da Sant’Angelo riguardo alla condanna emanata contro di essi nella somma di 1000 libbre ravennatensi che dovevano da essi essere pagate a motivo della contumacia e della assenza nel Bando come è scritto ivi, nell’anno del Signore 1275 – rogato da Bondemando notaio.
2282 – Castello di Sant’Angelo – Atto di parte di un testamento del nobiluomo Ofreduccio del Sig. Angeluccio da Sant’Angelo in cui istituisce erede universale sua figlia donna Antonia, a cui lascia come tutrice donna Altadiana sua madre, nell’anno del Signore 1291. Inoltre copia del mandato a nome di tutrice di Antonio per la detta donna a richiedere nella persona del maestro Giacobbe di 70 libbre dalla quantità del deposito di 700 libbre ravennatensi che furono depositate dal suo procuratore Giacobbe di Ruffino presso il maestro Simone, Giovanni Filippo e Bonacosa, e inoltre per lasciare quietanza al Comune di Fermo, nell’anno del Signore 1295 – scritto di mano di Giacobbe di Magalotti.
2283 – Sant’Angelo – Atto della quietanza fatta tramite il nobiluomo Gentiluccio di Angeluccio da Sant’Angelo a Antonio di Palmerio di Leonardo, Sindaco del Comune di Fermo, riguardo a 44 libbre volterrane ravennatensi per il residuo completamento di 100 libbre anconetane ravennatensi, per la parte del pagamento di libbre 700 come prezzo di tutta la sua giurisdizione del Castello di Sant’Angelo, che vendette al detto Comune di Fermo nell’anno del Signore 1294. Inoltre atto di quietanza fatta dal sopraddetto Sindaco Antonio al maestro Giacobbe Magalotti, procuratore di donna Altadiana, tutrice di Antonia, figlia di lei Antonia riguardo alla libbre 70 del pagamento delle predette 700 libbre, nell’anno del signore 1295.
2284 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Atto di quietanza fatta da Federico di Giacobbe Belle, Sindaco del Comune di Fermo, alla signora Rivabella di Corrado da Monte Santa Maria in Giorgio e moglie del defunto nobiluomo Gentiluccio di Angeluccio dal Castello di Sant’Angelo, quale tutrice dei suoi figli, di libbre 90 buone ecc. volterrane ravennatensi per il prezzo della vendita fatta da detto Gentiluccio al Comune di Fermo, riguardo alla parte a lui spettante del predetto Castello di Sant’Angelo, ossia per la parte di 700 libbre, nell’anno del Signore 1299 – rogato da Martino del maestro Giacobbe notaio.
2285 – Castello di Sant’Angelo – Incarico della città di Fermo nella persona di Giustiniano di Tomaso del Sig. Rainaldo per acquistare a nome di detta città dai nobiluomini Sigg. Nicola di Ruggerio, da Tuccio e da Francesco di Bonconte, Lallo e Giacobbe di Trasmondo da Sant’Angelo in Pontano e da Nero e Ruffo del Sig. Armando, cittadini Fermani, tutte le case, i palazzi, gli spazi, le torri, i gironi, la giurisdizione, il dominio, i vassalli e altre attività che detti nobili avevano nel Castello di Sant’Angelo al prezzo di 2000 libbre, nell’anno del Signore 1316 – per mano di Guglielmo di Servideo notaio.
2286 – Castello di Sant’Angelo – atto di vendita e di trasferimento della proprietà fatto dai nobiluomini Nero e Ruffo del Sig. Armando da Fermo a Giustiniano di Tommaso, Sindaco del Comune di Fermo di ogni diritto e attività che avevano nei confronti del nobile Cavaliere Sig. Nicola di Rogerio da Sant’Angelo nei beni dello stesso Sig. Nicola a causa di 360 libbre ravennatensi dovute ai predetti Nero e Ruffo da detto Nicola e ciò che avevano nelle case, nel girone, nella rocca, ed altri diritti nel Castello di Sant’Angelo, per il prezzo di 360 libbre ravennatensi, nell’anno del Sig.n 1316 – per mano di ser Guglielmo di Servideo notaio.
2287 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Atto di vendita fatta tramite i nobiluomini Sigg. Nicola di Rogerio, cavaliere, per suo conto e quale tutore di Tuccio di Bonconte e il signor Francesco di Bonconte, Lallo e Trasmondo di Giacobbe da Sant’Angelo, a Giustiniano di Tommaso del Sig. Rainaldo, Sindaco del Comune di Fermo, delle case, del palazzi, delle torri, degli spazi, del girone, delle Ripe, dei fossi, dei retro fossi, del Castellare, della signoria e giurisdizione e della balìa che avevano nel Castello predetto di Sant’Angelo col semplicee misto impero e i diritti delle saline, e dei vassalli ivi indicati per il prezzo di 2000 libbre ravennatensi, sotto l’anno del Signore 1316.
2288 – Castello di Sant’Angelo – Trascrizione copiata di alcuni patti e capitoli iniziati e promessi fra il Sig. Giustiniano di Tommaso del Sig. Rainaldo De Trasdegardis, cittadino fermano, Sindaco della città di Fermo e i nobiluomini Sig. Nicola di Rogerio, Tuccio, e Francesco di Bonconte e Lallo e Giacobbe di Trasmondo da Sant’Angelo, un tempo padroni di detto Castello nell’anno del Signore 1316 – trascritto per mano di ser Antonio di Bertacchino sotto l’anno del Signore 1471.
2289 – Castello di Sant’Angelo – Atto di ratifica fatta tramite le nobili donne signora Altafesta, moglie di Tuccio, la signora Annessa, moglie di Francesco di Bonconte, la signora Belluzia, moglie di Giacobbe di Trasmondo, la signora Monaldesca, moglie del nobile cavaliere Nicola di Ruggerio e la signora Bertuccia, moglie di Lallo di Trasmondo, delle vendite fatte tramite i loro mariti di tutti i diritti che avevano nel Castello di Sant’Angelo al Comune di Fermo o al suo Sindaco nell’anno del Signore 1316 – ecc. per mano di ser Guglielmo di Servideo notaio.
2290 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Atto di un possesso trasmesso tramite i nobiluomini Tuccio e Francesco di Bonconte, Lallo e Giacobbe di Trasmondo da Sant’Angelo e Matteo di Giovanni da Murro, quali i procuratori del signor Nicola Rogerio da Sant’Angelo a Giustiniano di Tommaso, Sindaco di Fermo, delle case, diritti, spazi, rocca o girone, diritti, giurisdizione, signoria e vassalli e le saline del Castello di Sant’Angelo nell’anno del Signore 1316 – per mano di Guglielmo di Servideo notaio.
2291 – Castello di Sant’Angelo – Atto copiato di alcune deliberazioni fatte nella Cernita del Comune di Fermo su alcune proposte fatte a favore delle Comunità e dei Castelli di Sant’Angelo, Loro, Mogliano, Falerone, e di Grottammare cioè che il salario di ciascun Podestà dei detti Castelli sia e debba essere di 100 libbre di denari per i sei mesi e non più, e che detto salario sia pagato agli stessi Podestà con i proventi che fanno derivare nel Comune ossia dalla parte spettante al Comune di Fermo e ai Comuni di detti Castelli sotto l’anno del Signore 1356 – rogato da Giacobbe da Falerone. La copia in realtà rogato da Angelo di Francesco.
2292 – Castello di Sant’Angelo – Privilegio di Corrado, capitano del serenissimo Manfredi, re della Sicilia, Vicario Generale nella Marca, di concessione e di donazione fatta del Castello di Sant’Angelo al nobiluomo Rainaldo da Brunforte, Castello che era stato devoluto alla Curia Regale per la ribellione del Sig. Trasmondo, del Sig. Rainaldo, del Sig. Tomasso ed altri signori di detto Castello,con tutti i diritti ecc. sotto la data, presso detto Castello nell’anno del Signore 1263.
2293 – Diritti del Castello di Sant’Angelo – Atto di un compromesso fatto tra Trasmondo da Sant’Angelo da una parte e Rainaldo da Brunforte dall’altra sopra una porzione che Monaldesca, madre del detto Rainaldo, deve ottenere ed avere nel Castello di Sant’Angelo e di Gualdo della loro Curia e Distretto. Parimenti sopra il patrimonio del signor Trasmondo che ha nei Castelli predetti al di là di tutte le liti e questioni avute dall’una e dall’altra parte e in corso fra di loro ecc. nella persona di Rainaldo da Bucchiano con l’autorità e il potere come detto in quell’atto, sotto l’anno del Signore 1253 – rogato da Giacobbe.
2294 – Castello di Sant’Angelo – Atto di una vendita fatta tramite il Sig. Giovanni del Sig. Bove, consenzienti i Sigg. Tommaso, Bove, e Rainaldo del Sig. Palmerio di Giovanni di Pasquale con la sua fattoria e con i servizi dovuti tramite Anno di Giovanni Rossella, per suo conto e per conto dei suoi eredi al prezzo di otto libbre ravennatensi, sotto l’anno del Signore 1250 – rogato da Guglielmo notaio
2295 -Castello di Sant’Angelo – Testimoni esaminati sopra un omicidio fatto da Fidesmido e complici come risulta dalle deposizioni, sotto il rogito di Rainaldo del Sig. Guidone dell’anno del Signore 1244.
2296 – Castello di Sant’Angelo – Atto della vendita di una casa posta nel Castello di Sant’Angelo, fatto tramite Donadeo, figlio di Giovanni di bono, al signore fine sotto l’anno del signore 1238 – rogato da Bonaginta notaio .
2297 – Castello di Sant’Angelo – Atto di mandati di procure fatte tramite i figli del signor Bove da Sant’Angelo nella causa che hanno con il Sig. Fidesmido da Mogliano, sotto diversi rogiti dei notai come più ampiamente detto in essi.
2298 – diritti del Castello di Sant’Angelo – Copia dell’ingiunzione fatta dal Governatore della Provincia delle Marche ai magnifici Priori, al Comune della città di Fermo, ai Comuni dei Castelli di Gualdo e di Sant’Angelo dello stesso Comitato di Fermo e agli uomini della Terra di San Ginesio del Castello di Ripe e del suo Stato, di osservare ogni contenuto nella tregua fatta fra di loro nell’ultimo luogo ecc. sotto le pene indicate in essi sotto l’anno del Signore 1499.
2299 – Castello di Sant’Angelo – Atto di vendita e di cessione della signora Maria, un tempo moglie di Rainaldo, di ogni diritto che ha nella Villa Caccile con i suoi confini e con le chiese, le terre, le vigne, ed altre cose indicate nel detto atto, fatto con i figli del conte Geraldo ossia Bove, Trasmondo, Bonconte, e Gerardo da Sant’Angelo e i loro eredi, sotto l’anno del Signore 1325 – rogato da Giovanni notaio.
2300 – Castello di Sant’Angelo – Atto di obbligazione fatta tramite il Sig. Tommasino di Domenico De Cavedanis ed alcuni altri cittadini Fermani ad Abramo del signor Mosé e soci, ebrei, di restituire entro il mese libbre 1400 bolognesi ravennatensi ed anconetane nell’anno del Signore 1315 – per mano di Francesco di Giovanni di Albertone insieme con l’atto di quietanza di detta obbligazione nell’anno del Signore 1317 per mano di Alessandro di Giovanni di Albertone e ciò per il pagamento dell’acquisto dei diritti del Castello di Sant’Angelo nell’anno 1316, che tuttavia nel predetti atti non è dichiarato.
2301 – Castello di Sant’Angelo – Copia degli atti fatti dinanzi al Vescovo di Iesi e di Senigallia e al Preposto di Petriolo, giudici nominati dal Signor Papa nella causa di appello in corso tra il Sig. Fildesmido da Mogliano da una parte e i figli del defunto Sig. Bove e i nipoti Armaleone e Napoleone ed altri signori di Sant’Angelo sopra la giurisdizione e possesso del Castello di Sant’Angelo per la sentenza fatta tramite il Sig. Oldefredo, giudice nominato dal Vescovo Anconitano Belaucense, Rettore delle Marche, nell’anno del signore 1234.
2302 – Diritti della Terra di Santa Vittoria – Lettera di promessa del Podestà del Comune e degli uomini della Terra di Santa Vittoria fatta alla Comunità e al Comune di Fermo di non accettare gente armata, a piedi o a cavallo, che possa arrecare danno alla città di Fermo e al suo Comitato ed alle Terre protette e gli uomini di esse, né di dare vettovaglie ai nemici della città, del Comitato e delle predette terre ecc. sotto l’anno del Signore 1389.
2303 –Diritti della Terra di Sarnano – Permesso ed autorizzazione di assolvere gli uomini delinquenti di Sarnano dal vincolo della scomunica data tramite il Rev.mo Simone dal titolo di San Martino, Cardinale e Legato della sede Apostolica, al Cappellano della chiesa di San Martino da Villa. Sotto la data, Camerino, nel giorno decimo alle calende di Maggio <22 Aprile>.
2304 – Sarnano – Pace fatta tra gli uomini di Sarnano in occasione dell’omicidio compiuto nella persona di Gentile di Sarnano, sotto l’anno del Signore 1498.
2305 – Sarnano – memoriale o sommario dei diritti del Comune di Sarnano consegnato tramite Antonio di Bartolomeo, Oratore di detto Comune, nelle mani dei Sigg. Priori della città di Fermo – Vedi num. 117.
2306 – Diritti di Sant’Elpidio Morico – Atto copiato di una copia di patti iniziati tra il Comune, la Comunità e gli uomini del Castello di Sant’Elpidio Morico, del comitato di Fermo, con il Comune di Fermo, dal tenore come più ampiamente è scritto in quell’atto principale, fatto sotto l’anno del Signore 1316 – rogato da ser Domenico di Marco. La copia in verità da Andrea di Rinaldo e da Antonio di ser Cisco da Fermo.
2307 – Diritti di Sant’Elpidio a Mare – Permesso della costruzione di nuovo e della riedificazione di un castello, chiamato Castro, appartenente alla Chiesa Fermana di pieno diritto, distrutto tramite la Comunità del Castello di Sant’Elpidio, ribelle alla Chiesa, concesso tramite il Santissimo Signore Innocenzo Papa IV, e diretto al Rev.mo Sig. Pietro, Cardinale e Legato della Sede Apostolica, a richiesta del Rev.mo nobile Firmano, affinché obblighi la predetta Comunità e il Comune di Sant’Elpidio a costruire nuovamente detto Castello sotto le pene delle censure ecclesiastiche. Sotto la data, Milano, nell’anno nono del Pontificato.
2308 – Sant’Elpidio a Mare – Copia di disapprovazione degli atti della sentenza fatta tramite il Sig. Giacobino, Giudice Generale della Curia, nella causa del corso di acque, come si dice di un acquedotto di acque chiuse, del Comune e degli uomini di Sant’Elpidio nella pianura di Rotarella con il Comune di Fermo, nell’anno del Signore 1295 – rogato da Marcellino da Vercelli, la copia in verità da Alessandro di Matteo.
2309 – Sant’Elpidio a Mare – Memoria fatta in una carta bambagina che nel giorno 25 Giugno presso la Loggia, presenti i signori come detto in essa, furono approvati i capitoli e i patti tramite Pace, Sindaco Comune di Fermo e Vanne di Andriolo, altrimenti chiamato Calcagno, Sindaco del Comune di Sant’Elpidio a Mare.
2310 – Sant’Elpidio a Mare – Copia di una lettera del Sig. Blaco di Ferdinando da Belvisso, Rettore della Marca Anconetana per conto dell’Ill.mo e Rev.mo Cardinale Ispano, con la quale ordina a quelli di Sant’Elpidio e che non procedano ulteriormente nella costruzione iniziata ecc. e parimenti prescrive che quelli che importano sale nella città di Fermo non sono obbligati a pagare alcuna tassa, come più ampiamente è detto in quelle lettere copiate tramite freddo Nuccio di Nuccio, notaio maceratese nell’anno del signore 1355.
2311 – Diritti della Terra di Sant’Elpidio a Mare – Atto di un mandato di procura fatto tramite il Comune e gli uomini della Terra di Sant’Elpidio a Mare, nella persona di Vanne di Andriolo, soprattutto per il motivo di collegarsi insieme e di fare una lega e una confederazione, con le clausole ed i capitoli necessari ed opportuni, e se vi fosse la necessità, per fare l’atto delle pene col Comune e il popolo città di Fermo, sotto l’anno del Signore 1387 – rogato da Nuccio di Vagnolo.
2312 – Sant’Elpidio a Mare – Atto di un mandato di procura fatto tramite la Comunità e gli uomini della Terra di Sant’Elpidio, nella persona di Vanne di Andriolo, altrimenti chiamato Calcagno, per i motivi e certamente in modo particolare per fare una alleanza a nome di detto Comune e fare una lega e confederazione con il Comune il popolo città di Fermo e alcune altre cose ecc. sotto l’anno del Signore 1389 – rogato da Matteo di Filippo da Monte di Santa Maria in Lapide.
2313 – Sant’Elpidio a Mare – Atto di una procura fatta tramite gli uomini e il Comune della Terra di Sant’Elpidio a Mare, nella persona di Agostino di Vanni da Monte Granaro per le liti e soprattutto nella causa che detto Comune ha e intende avere con il Comune e gli uomini della città Fermana e in genere con qualsiasi altra persona ecc. sotto l’anno del Signore 1390 – rogato da Matteo di Filippo da Monte Santa Maria in Lapide – Vedi num. 627 e Monturano num. 1746.
2314 – Diritti della Terra di San Ginesio – Incarico della città di Fermo nella persona di Giacobino di Pietro da Fermo per accettare la finale cessazione e il risarcimento al Comune di San Ginesio o al suo Sindaco e alle singole persone di tutti i danni, le ingiurie e le offese arrecate ad essi tramite il Comune di Fermo e i suoi seguaci nell’anno del Signore 1306 – per mano di Bernardo di Giacobbe notaio.
2315 – San Ginesio – Atto di quietanza e di risarcimento fatta tra Puccio del maestro Luca, Sindaco del Comune di San Ginesio e Giacobino di Pietro di Tarano, Sindaco del Comune di Fermo, relativo a tutti gli eccessi, incendi, rapine ed altri crimini compiuti dall’una e dall’altra parte, nell’anno del Signore 1306 – rogato da ser Bonanno di Giacobbe da Fermo.
2316 – San Ginesio- Atto di quietanza e di risarcimento fra Puccio del maestro Luca, Sindaco di San Ginesio e Giacobino di Pietro da Tarano, Sindaco di Fermo ecc. dal tenore come sopra, copiato da Filippo di Nicoletto.
2317 – San Ginesio – Atto di una procura fatta da Cicco di Nusciarello da San Ginesio, nella persona di Vanne di Boccione di quel luogo, per una lite soprattutto nella causa che ha con Angelo di Masso della città di Fermo e in generale per tutte le altre cose ecc. sotto l’anno del Signore 1391 – indizione tredicesima, al tempo del Santissimo Signore Bonifacio Papa IX, nel giorno 27 Novembre – rogato da Luca di Matteo.
2318 – Diritti della Terra di San Ginesio – Atto di una deliberazione fatta nel Consiglio e nel Parlamento del Castello di Ripe San Ginesio tramite Venanzio di Barone, uno di detto Consiglio, di non tornare sotto la giurisdizione della Comunità di San Ginesio perché gli uomini di quella Comunità saccheggiarono il territorio di detto Castello delle Ripe e uccisero uomini, insieme con la conferma fatta da due altri di detto Parlamento, che quella deliberazione fu ottenuta senza la opposizione di alcuno. Sotto l’anno del signore 1513 – rogato da Camillo Ferro di Macerata.
2319 – San Ginesio – Atto di ratifica di una deliberazione fatta da Venanzio di Barone da Ripe di San Ginesio, fatto da Bernardino di Marino e soci, di quel luogo, che non furono presenti nel Parlamento di quel Castello fatto sotto l’anno del Signore 1513 – rogato da Camillo Ferro da Macerata.
2320 – San Ginesio – Breve del Santissimo Signore Nostro Sisto Papa IV, diretto ai Priori al Comune della città di Fermo sopra la discordanza dei confini, in corso tra di essi e la comunità della Terra di San Ginesio, con il quale energicamente si ordina ai Fermani, sotto la pena dell’applicazione di 5000 Ducati della Camera Apostolica, affinché desistano dalla via del fatto e dalle armi e affinché non innovino nulla, ma assolutamente si sottopongano ed obbediscano agli ordini del Luogotenente – Fatto a Roma li 13 Settembre 1482. Vedi i numm. 121-344-349-399-701 ecc. Vedi Apezzana , Loro e Poggio San Lorenzo.
2321 – Diritti del Castello di Smerillo – Atto di ratifica della vendita fatta da Francesco di Alberico del Castello di Smerillo a Ruggerio del Sig.Ufreduccio, cittadino fermano, di case, del palazzo, di spazi, del girone, e dell’orto, dei vassalli ecc. con altri diritti, descritti nell’atto per il prezzo di 1600 libbre volterrane ed anconetane tramite il Sig. Anselmo del Sig. Bonconte, Gilberto, Guglielmo e il fratello del Sig. Tommaso di Bonconte dal Castello di Smerillo, come più ampiamente è scritto nell’atto di ratifica. Sotto l’anno del Signore 1299 – rogato da ser Andrea notaio.
2322 – Smerillo – Atto di una vendita fatta da Francesco del Sig. Alberico dal Castello di Smerillo di case, spazi, casupola, orti, vassalli ed altri diritti che ha nel Castello di Smerillo o nel suo territorio, a Roggerio del signor Ufreduccio della città Fermana per il prezzo di 1600 libbre, sotto l’anno del signore 1299 – rogato da ser Andrea notaio.
2323 – Smerillo – Atto di quietanza fatto da Anselmuccio di Brancaleone del Castello di Smerillo di libbre 700 come importo del prezzo delle case, degli altri diritti da esso venduti alla Comunità e al Comune di Fermo e per essi a Filippo Mancibonee Sallupidio , Sindaci di detto Comune, sotto l’anno del Signore 1299 – rogato da Martino del maestro Giacobbe.
2324 – Smerillo – Atto di quietanza di 400 libbre bolognesi e ravennatensi come importo del prezzo delle case, dei vassalli e delle giurisdizione del castello di Smerillo ecc. fatto da Corrado del Sig. Bove ad Antonio, un tempo da Monte Passillo e ora da Fermo. Sotto l’anno del Signore 1299 – rogato da Martino del maestro Giacobbe notaio.
2325 – Smerillo – Atto di quietanza di 250 libbre ravennatensi quale residuo e integrazione di 2000 libbre per il prezzo delle case, degli spazi ecc. del Castello di Smerillo ecc. fatto da Corrado del Sig. Bove da detto Castello di Smerillo a Gilberto di Pietro da Castelnuovo, Sindaco del Comune di Fermo e per altre cose ecc. sotto l’anno del Sig. 1300 – rogato da Vannuccio di Giovannetto.
2326 – Smerillo – Atto di quietanza di 250 libbre volterrane e 12 soldi ravennatensi e volterranei per il residuo dell’integrazione di 2000 libbre fatto eguale ecc. da Anselmuccio di Brancaleone da Smerillo a Gilberto di Pietro di Castelnuovo, Sindaco del Comune di Fermo, a nome di detto Comune e per conto di altri, dei beni e diritti venduti da esso Anselmuccio a Filippo e Mancibonecome più ampiamente è scritto nel sopraddetto atto, sotto l’anno del Signore 1300- rogato da Venanzio di Giovannetto.
2327 – Smerillo – Atto di un mandato di procura fatto dalla Comunità, Comune e uomini della città di Fermo, nella persona di Gilberto di Pietro da Castelnuovo a detto Comune e a Filippo Mancibonee agli altri nominativi di ricevere da Anselmuccio di Brancaleone il saldo e la quietanza di 250 libbre ravennate per il prezzo delle case e di altri beni del Castello di Smerillo. Sotto l’anno del Signore 1300 – rogato da Venanzio di Giovanetto.
2328 – Smerillo – Atto di quietanza del residuo del prezzo, vale a dire di 2000 libbre, della vendita dei beni stabili esistenti nel Castello di Smerillo fatto da Anselmuccio di Brancaleone da detto Castello a Filippo Mancibonee per esso a Sallupidio di Francesco, Sindaco del Comune di Fermo, sotto l’anno del signore 1299 – rogato da Martino del maestro Giacobbe.
2329 – Diritti del Castello di Smerillo – Atto di vendita di alcuni beni stabili del Castello di Smerillo fatto da Anselmuccio di Brancaleone del Sig Anselmo da detto Castello a Filippo Manciboneda Fermo per il prezzo di 2000 libbre sotto l’anno del Signore 1298 – rogato da ser Simone di Benvignaato notaio.
2330 – Castello di Smerillo – Atto di accettazione di Francesco del signor Alberto da Smerillo, come gli altri indicati nell’atto, fra i cittadini di Fermo e per le immunità e le esenzioni, fatto tramite Marchetto di Filippo di Savino, Sindaco del Comune di Fermo, per far ciò in genere assegnato a nome di detto Comune, per ammettere ed accogliere Francesco suindicato e gli altri nominati sotto la protezione e difesa di detto Comune e a tutti gli onori e dignità, uffici, privilegi ed altre cose come gli altri cittadini Fermani ecc. sotto l’anno del Signore 1299 – rogato da Andrea di Martino. Insieme con un atto di promessa di perpetua cittadinanza per il sopraddetto Francesco, fatto dal suddetto Marchetto di Filippo di Savino ecc. sotto lo stesso anno, mese ecc.
2331 – Castello di Smerillo – Atto di ricevimento quale cittadino, fatto da Domenico di Giovanni, Sindaco del Comune di Fermo e a nome dello stesso a favore di Provenzano, Sindaco di Smerillo e a nome e al posto di detto Castello di concedere allo stesso il privilegio e la libertà dei cittadini Fermani, in quel modo forma e anche con i patti e capitoli che hanno gli uomini di Monte Falcone con la Città ecc. sotto l’anno del Signore 1298 – rogato da Tebaldo notaio.
2332 – Castello di Smerillo – Atto di ricevimento di Anselmuccio di Brancaleone dal Castello di Smerillo in cittadino e a tutte le dignità e onori della città di Fermo ecc. fatto da Leonardo di Martino, Sindaco e a nome del Sindacato del Comune di Fermo. Sotto l’anno del Signore 1298 – rogato da ser Simone notaio.
2333 – Diritti del Castello di Smerillo – Atto di un mandato di procura fatto dal Comune e gli uomini del Castello di Smerillo, nella persona di Provenzano di Rinaldo di quel luogo, a nome di detto Comune, per ricevere il beneficio e le immunità dal Podestà della città di Fermo, a nome della stessa città gli siano concesse le solite e per lo scopo di ammettere gli uomini e i beni dello stesso Castello di Smerillo sotto la giurisdizione di Fermo. Sotto l’anno del Signore 1298 – rogato da Angelino di Morico da Smerillo.
2334 – Smerillo – Atto di un mandato di procura fatto dalla Comunità, Comune e gli uomini della città di Fermo nella persona di Giovanni da Fermo per accogliere come cittadini Fermani gli uomini del Castello di Smerillo e Provenzano di Rainaldo, Sindaco del Comune e degli uomini di detto Castello, e per ricevere da detto Sindaco e dai nominati sopra il giuramento e la promessa di rimanere, dimorare ed abitare per sempre in detto Castello ed essere per sempre cittadini Fermani ecc. sotto l’anno del Signore 1298 – rogato da ser Tebaldo De Tebaldi.
2335 – Castello di Smerillo – Atti di procure fatte da Corrado del Sig. Bove da Smerillo, nella persona di Tomaso di Gualterio di Rinaldo di Paccadosio per introdurre e immettere Antonio di Valente, un tempo da Monte Passillo, nel possesso delle case, del palazzo, torre, spazio, orto e giurisdizioni del Castello di Smerillo, dallo stesso Corrado venduti al Sig. Antonio. Sotto l’anno del Signore 1297 – rogato da ser Andrea notaio.
2336 – Smerillo – Atto di vendita tramite Corrado del Sig. Bove dal Castello di Smerillo di case, palazzo, torre, girone di detto Castello di Smerillo ecc. ad Antonio di Valente, un tempo da Monte Passillo ora da Fermo, per sé e i suoi eredi al prezzo di 2000 libbre ecc. sotto l’anno del Signore 1297 – rogato da Andrea di Martino.
2337 – Diritti del Castello di Smerillo – Atto di un mandato di procura fatto tramite il Comune e gli uomini della città di Fermo, nella persona di Rainaldo di Paccadosio, per accettare a loro nome la vendita della giurisdizione del castello di Smerillo e dei Vassalli di quel Castello e di tutti i beni e i possedimenti che i Vassalli e gli abitanti di quel Castello hanno e posseggono ecc., sotto l’anno del Signore 1297 – rogato da Antonio del maestro Leonardo da Monte Cosaro.
2338 – Smerillo – Atto di accettazione del signore Corrado di Bove da Smerillo come cittadino della città di Fermo con i capitoli e patti, come scritto nel detto atto, fatto dal Sig. Rainaldo di Paccadosio, Sindaco e a nome del Sindacato del Comune di Fermo. Sotto l’anno del Signore 1297- rogato da Andrea di Martino.
2339 – Diritti del Castello di Sismondo – Atto dell’acquisto fatto da Trasmondo di Carbone del Castello di Sismondo, di tutti i diritti e attività che Pietro di Rainaldo e Monaldo di Morico hanno nel Castellare (territorio sottoposto all’autorità di un Castello), nei mulini , boschi e strade di detto Castello, sui quali nel detto atto di acquisto ecc. sotto l’anno del Signore 1231 – rogato da Bonaccursio notaio.
2340 – Sismondo – Copia di una lettera o Bolla di un incarico conferito dal Santissimo Signore Nostro Papa Gregorio XI al Rev. Gerardo abbate, Nunzio per l’Italia Apostolica, circa la richiesta fatta dal cavaliere Rodolfo di Berardo da Camerino allo stesso Santissimo, relativa al Castello di Sismondo, presso il castello di Gualdo, per i motivi come indicati in quella lettera insieme con la raccomandazione fatta a Zaffuto da Ascoli, dottore in legge. Trascritto sotto l’anno 1371 da Giovanni di ser Giacobbe e soci notai.
2341 – Diritti del Castello di Sismondo – Bolla di donazione e di concessione del territorio del Castello di Sismondo, con il mulino ed altri diritti, fatta dal Santissimo Signore nostro Papa Eugenio IV al Sig. Pandolfo De Talamonti da Ascoli, per lui e per i suoi eredi, con il corrispettivo e per l’annuo censo, per i singoli anni, di una libbra di cera alla Rev.da Camera Apostolica. Sotto l’anno del Signore 1445
2342 – Castello di Sismondo – Lettera aperta del Rev.do Sig. Domenico dal titolo di Santa Croce in Gerusalemme, Presbitero e Cardinale, Legato della sede Apostolica, di ratifica e di convalida dei diritti del Castello del territorio di Sismondo, dopo la concessione e la cessione fatta tramite il nobiluomo Sig. Pandolfo De Talamnonti da Ascoli alla Comunità, gli uomini e al Comune di Fermo, sotto l’anno del Signore 1447.
2343 – Diritti del Castello di Sismondo – Privilegio del Signore nostro Nicola Papa V di cessione e di conferma del Castello di Sismondo , fatta da Pandolfo De Talamonti, cittadino ascolano ecc. sotto l’anno del Signore 1447 – nell’anno primo del Pontificato.
2344 – Castello di Sismondo – Atto atto di vendita fatto tramite Pandolfo de Talamonti da Ascoli al Comune e alla Comunità della città di Fermo e per essi a Cole di Vanne, Sindaco di detta città, di tutti i diritti e giurisdizioni che lo stesso Pandolfo avesse o gli appartenesse in detto Castello per il prezzo di 400 ducati sotto l’anno del signore 1447 – rogato da Benedetto di Francesco da Monte Falcone.
2345 – Castello di Sismondo – Breve ottenuto dal Santissimo Signore Nostro Sisto Papa IV da parte del Comune della città Fermana e sopra l’ingiunzione fatta tramite il Rev.do Sig. Legato della Provincia delle Marche a detto Comune nella causa di Giulio Cesare da Varano che aveva con detto Comune sopra il demolito Castello chiamato Gismondo ecc. Sotto l’anno del Signore 1474.
2346 – Diritti del Castello di Sismondo – Supplica della Comunità e degli uomini della città Fermana sopra il processo intentato tramite Giulio Cesare da Varano, proprietario camerinense del possedimento del Castello di Sismondo demolito al tempo di Sisto Papa IV.
2347 – Castello di Sismondo – Breve di Sisto IV porta a conoscenza dei Priori del Comune di Fermo che egli ha incaricato e ordinato tramite un Breve al reverendissimo Angelo, vescovo di Tivoli, Governatore di Fano, affinché accolga i testimoni da produrre nella causa fatta sulla tenuta del Castello di Sismondo, e le loro deposizioni riprodotte iscritti le mandi a lui sotto il suo sigillo ecc. sotto l’anno del Signore 1473 – nell’anno secondo del Pontificato.
2348 – – Diritti del Castello di Sismondo – Breve di Sisto Papa IV che incarica e comanda al Rev.mo Angelo, Vescovo di Tivoli, affinché esamini e accolga i testimoni, per la parte del Fermani, da prodursi nella causa in corso tra di essi e il signor Giulio Cesare da Varano camerunense, sopra la tenuta del Castello di Sigismondo ecc. sotto l’anno del Signore 1475 – nell’anno quarto del Pontificato.
2349 – Castello di Sismondo – Atto di vendita di una parte del Territorio del Castello di Sismondo e del Castellare, posti e confinanti come detto in quell’atto, fatto tramite l’Ill.mo Sig. Giulio Cesare da Varano, camerinense, al Sig. Giacobbe di Bongiovanni, Sindaco della città Fermana e a nome del Sindacato di detta città e ciò per il prezzo di 2000 ducati d’oro e 300 salme di grano, fatto sotto l’anno del Signore 1483 – rogato da Antonio Pascuzio ecc. Vedi Gualdo e Sismondo pag. 12 dal num. 55 fino al num. 88 e num. 129 e 101.
2350 – Diritti del Castello di Torre di Palme – Breve motuproprio del Santissimo Signore Nostro Gregorio Papa XIII sopra la restituzione del Castello di Torre di Palme con l’inserimento del Breve del motuproprio del Santissimo Signore Nostro Pio Papa V per la separazione di detto Castello dal Comune e dalla Comunità della città Fermana ecc. Sotto l’anno del Signore 1573 – nell’anno secondo del Pontificato.
2351 – Torre di Palme – Copia del motuproprio del Santissimo Signore Nostro Pio Papa V di separazione del Castello di Torre di Palme dal dominio e dalla giurisdizione Fermana insieme con il motuproprio del Santissimo Signore Nostro Gregorio Papa XIII di restituzione del Castello di Torre di Palme sotto il dominio della giurisdizione Fermana, fatto in forma di supplica per ottenere il detto motuproprio.
2352 – Torre di Palme – Atto di un mandato di procura fatto tramite la comunità, il Comune e a nome di Torre di Palme, nella persona del signor Rinaldo del signor Alberto, a nome di detto Comune, al signor Jacobo di Tommaso, Sindaco del Comune di Fermo, a nome dello stesso Comune per fare la cessazione e la remissione ecc. di tutte le offese, le ingiurie e i danni se queste cose il Comune e gli uomini di Fermo commisero contro gli uomini di detto Castello sino ad ora, in occasione delle guerre, e per promettere che sempre saranno e rimarranno cittadini Fermani e faranno tutti gli ossequi a favore del Comune di Fermo, dimorando in detto Castello, come fanno gli altri cittadini ed abitanti di detta città ecc. come nel detto atto sotto l’anno del Signore 1249 – al tempo di Papa Innocenzo IV – rogato da Giacobbe notaio.
2353 – Diritti del Castello di Torre San Patrizio – Atto di vendita di tutta la Terra e il possedimento appartenente al Castello di Torre San Patrizio in località Campo Nuovo chiamato in località della chiesa di Santa Maria, fatto tramite il Sig. Baccalario e Mercenario, figli del defunto Fidesmido del Sig. Rainaldo da Monteverde e da Giacobuccio di Giovanni di Battista da Fermo a Suppollino di Giovanni di Gambarella della città Fermana per il prezzo di 1917 libbre e 10 soldi ravennatensi anconetani, sotto l’anno del Signore 1317 – rogato da Giacobbe del defunto Giacobbe notaio.
2354 – Torre San Patrizio – Atto di fideiussione su richieste, volere e ordine del signor Baccalario del defunto Sig. Fidesmido da Monteverde, in caso di evizione (perdita totale o parziale di una cosa per rivendica della stessa da parte di un terzo) di un pezzo di terra, tramite il signor Baccalario ed altri venduto con un prestito tramite Riccardo di Bentivoglio dal Castello Fermano, Berto di Pantolino e Francesco di Anzovino di Gentile, a Suppollino di Giovanni di Gambarella da Fermo sotto l’anno del Signore 1317 – rogato da Giacobbe del defunto Giacobbe.
2355 – Torre San Patrizio – Atto di ratifica e di conferma della vendita della Terra o possesso nelle pertinenze del Castello di Torre San Patrizio in una località che si chiama Campo Nuovo, venduta tramite Baccalario e Mercenario da Monteverde a Suppolino di Giovanni di Gammarella, in modo che attraverso questa ratifica sia confermato l’atto tramite la signora Francesca, moglie del Sig. Rainaldo da Monteverde, la signora Morbida, moglie del Sig. Baccalario, la signora Risabella, moglie del Sig. Mercenario ecc. insieme con l’atto della presa di possesso ecc. sotto l’anno del Signore 1317 – rogato di quelle cose da Giacobbe del defunto Giacobbe notaio.
2356 – Brevi sopra i fatti del Porto di Civitanova – Breve di Paolo Papa II diretto ai Priori di Fermo nel quale fa conoscere ad essi che egli è venuto a conoscenza che essi irruppero a mano armata nella Torre che, presso il lido del mare gli uomini e la comunità della Terra di Civitanova edificarono per difesa dai pirati, per la qual cosa li ammonisce che per tutto quel mese mandino a lui un onesto uomo ben informato di quei diritti, affinché possa, dopo averlo udito bene e meglio compresa l’altra parte, provvedere al meglio per quella cosa mediante giustizia. Fatto a Roma, li 7 Settembre 1468 – nell’anno quarto del Pontificato.
2357 – Civitanova – Breve di Sisto IV, diretto a Bartolomeo dal titolo di San Clemente, presbitero e cardinale Ravennatense, Legato della sede Apostolica nella Provincia delle Marche affinché faccia desistere gli uomini della Terra di Civitanova dalla costruzione della Torre nel lido del mare fino a quando non abbiano ottenuto dall’alto dallo stesso Santissimo la licenza. Fatto a Roma nell’anno del Signore 1473
2358 – Civitanova – breve di Innocenzo Papa ottavo che concede il permesso agli uomini di Civitanova di fare la pace ed un accordo con i germani, senza, tuttavia, pregiudizio per la superiorità della giurisdizione in quella cosa tante alla Santa romana Chiesa ecc. sotto l’anno del Signore 1491.
2359 – Massignano – Parecchie scritture ed atti nella causa del Comune e della Comunità di Massignano e il Comune della città di Fermo sopra l’acquisto e la liberazione dalla giurisdizione della Sede Apostolica ecc. come in quegli atti insieme con la proibizione, di fronte agli atti, fatta agli uomini del Castello di Massignano di costruire sul lido del mare, sotto pena di 1000 Ducati.

LODE A DIO E ALLA VERGINE MADRE Traduzione e digitazione di Vesprini Albino da Belmonte 20017

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