Candelabro ebraico a sette luci e l’ottava luce nelle sinagoghe e nel Cenacolo

IL CANDELABRO A SETTE LUCI E L’OTTAVA LUCE

Nel libro di Maria Valtorta “L’Evangelo come mi è stato rivelato” (edit. Pisani) vol. 2.106.1 il candelabro di sette luci (menorah) era acceso nella sinagoga di Nazaret frequentata da Gesù per il culto del Dio dell’Alleanza. Nel vol. 9.600.1 la Valtorta parla del Cenacolo a Gerusalemme dove Gesù proclamò la nuova eterna Alleanza e le luci d’illuminazione erano otto. Questo riferimento alle luci (sette e otto) del candelabro ha un qualche riscontro perché il candelabro con sette lampade è raffigurato nello stemma ufficiale dello Stato di Israel e lo si trova spesso nelle sinagoghe perché considerato simbolo della religione del popolo d’Israele; ma non è un candelabro liturgico, piuttosto una semplice illuminazione a sette luci come si vede, tra l’altro, raffigurato nella pietra a Peki’in in Israele (Wikipedia). L’ottava luce nelle sinagoghe è la lampada di fronte all’ARON ed è chiamata Luce Eterna (Ner Tamid) e per la Diaspora ha un profondo significato di eternità. A Gerusalemme nel Cenacolo, Gesù Cristo ha chiamato la sua Alleanza “eterna” di fronte a un candelabro di otto luci.

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