Castel Clementino nell’antico Servigliano. Memoria e festa

Per commemorare la meraviglia di CASTEL CLEMENTINO

L’attuale centro urbano di Servigliano è una meraviglia di storia urbanistica che sorse con il nome di Castel Clementino.  Nel 1992 ha meritato un nuovo atlante a cura dell’architetto Clementina Barucci dell’Università di Roma, con replay  della mappa rilevata e pubblicata come dato singolare, nel 1961, dal docente universitario Dante Tassotti, nativo di la persona. Ecco le notizie basilari. I Serviglianesi sin dal 1758 richiesero l’intervento dello Stato Romano per le frane sull’altura di 440 m. dove stava crollando il loro incasato, a causa delle infiltrazioni d’acqua sotto le fondamenta degli edifici.

Il Papa Clemente  XIII, commissionò agli esperti le rilevazioni e le progettazioni. Intervenne l’ingegner Orlandi, poi il Marchionni famoso per le opere ad Ancona, ma la sintesi del progetto è dell’ ing. Virginio Bracci che ideò l’impianto secondo i canoni della cultura illuministica. Proprio quell’anno, 1769 moriva il papa. I Serviglianesi scrissero ai cardinali riuniti in conclave i quali affidarono l’intervento d’opera al neoeletto Clemente XIV, francescano conventuale di formazione neoclassica, famoso per aver sistemato il Museo Vaticano.

Il nuovo centro urbano, razionale e funzionale,  fu chiamato Castel Clementino, come si legge nella lapide di Porta Marina. Con il Regno dei Savoia nel 1863 fu chiamato come il paese vecchio, Servigliano, già scomparso. È un quadrilatero con tre porte si di ingresso, ornate da maestosi archi, con una piazza spettacolare, davanti alla chiesa parrocchiale di San Marco ed al palazzo municipale dotato di teatro. Per festeggiare il bicentenario dell’ideazione del nuovo castello, nel 1969 i Serviglianesi  inventarono il torneo cavalleresco intitolato a Castel Clementino, senza riferimenti medioevali, né farfensi. Resta la memoria del munifico pontefice che donò un nuovo paese.

Così si iniziò

15 giugno  1969. BANDO DEL TORNEO CAVALLERESCO  CASTEL CLEMENTINO

Genti festosamente accorse nel novello castello, mirabilmente eretto per accogliere quanti abbandonarono le dirute case del fatiscente Servigliano vecchio, sito a monte, ascoltate!

I Magistrati di questa alma città, col consenso dei Priori di Fermo, e del Vicario del munifico Comitato Fermano, invitano oggi tutto il contado,  onde celebrare, ad onore della santa ed individua Trinità e dell’evangelista san Marco nostro almo patrono, il torneo cavalleresco di CASTEL CLEMENTINO.

Popolo, sia noto a tutti che il Consiglio ha decretato doversi questa Magnifica Comunità appellare col novello nome di CASTEL CLEMENTINO, in onore di sua santità, il nostro munificentissimo sovrano Clemente XIV per divina Provvidenza, papa.

I Magistrati e Priori, col soprammentovato TORNEO, vogliono tributare un degno ricordo  ai cavalieri della serenissima Repubblica Veneta, i quali, tornati nella patria, dopo aver con valore combattuto contro il Saracino, nemico di nostra santa religione, e del nome Cristiano, appellarono col nome di san Marco questa nobile terra, onde sorse poi Castel Clementino.

Come allora le moltitudini accorrevano a questo Piano pittoresco, al limitare del bosco, in una prateria attorno a cui, da ogni lato, il terreno si eleva dolcemente, a guisa di anfiteatro, così oggi, sulla piazza che si estende nell’antica prateria,  è bandito un TORNEO CAVALLERESCO, entro queste solenni mura, erette di recente. Terra di san Marco, sorgi. Mostra la tua prodezza e il tuo valore!

Mentre con onore gli ardimentosi cavalieri si cimentano nella Giostra dell’Anello, il popolo tutto con dignitosa condotta assista, senza recare molestia alcuna ai prodi competitori e ai cavalli.

Articolo pubblicato nel quotidiano “Il Messaggero” del 15 giugno 1969

Per la prima volta a Servigliano il “ Torneo Cavalleresco Castel Clementino”

Per iniziativa di un comitato promotore avrà luogo a Servigliano una manifestazione folcloristica a carattere religioso popolare denominata 1° Torneo Cavalleresco Castel Clementino”.    Tale manifestazione (…) vuole rievocare gli albori della cittadina del Fermano, ricostruita nel 1771 con chirografo del munifico papa Clemente XIV al cui onore per volontà della riconoscente popolazione mutò il nome in quello di “Castel Clementino”.    Solo successivamente (…) con l’avvento dell’unità d’Italia, il nome fu sostituito con quello primitivo ed originario di “Servigliano”.

La rievocazione storica inizierà a mezzogiorno in punto, con la benedizione del Palio sul sagrato della Parrocchia di San Marco e con la lettura, alla presenza dei cavalieri e dame dei quattro rioni, dei notabili e della popolazione castellana, del bando di cui abbiamo parlato.     Nel pomeriggio, poi, alle 16,  ”personalità, messeri, dame, cavalieri giostranti, figuranti vari ed armigeri, sbandieratori e tambureggiatori” con il fastoso corteo, si porteranno dalla Piazza centrale al “ campo dei giochi”.

Proclamato, quindi, dall’apposita giuria il Cavaliere vincente e consegnato il Palio alla dama del suo rione, dinanzi al palco delle autorità e comparse, il Torneo si concluderà con la sfilata e il ritorno in piazza, per la custodia del Palio nel Palazzo Civico e lo scioglimento della manifestazione tra il prevedibile entusiasmo del rione vincente.

La notizia della manifestazione che si svolgerà quest’anno per la prima volta nella imminenza del bicentenario della ricostruzione del paese, è stata accolta con vivo piacere a Fermo e nei centri disseminati lungo la verde vallata del Tenna.

Gli encomiabili e, perché no ?, coraggiosi organizzatori credono nella piena riuscita di questo “Torneo cavalleresco”, soprattutto per la felice ed armonica configurazione del capoluogo, per la spaziosità nella piazza quadrata (quasi un salotto), per l’idonea attrezzatura e la notevole estensione del campo sportivo che ospiterà la giostra e infine, per l’intervento particolarmente gradito, degli sbandieratori della “Quintana di Ascoli Piceno” e dei “Tamburini di Monterubbiano”.

(Danilo Interlenghi )

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