MONTEGRANARO da un testo di Nepi Gabriele: note di storia, di arte e di economia

[1] Il centro urbano sorge a 278 m. s. l. m tra il fiume Chienti e il suo affluente Ete Morta, in vicinanza al mare e con visuale panorama ampia sui comuni vicini.

[1] Horreum sane per magnum adhuc extat in oppido Montis Granarii, unde illi nomen.

[1] Francesco Panfilo era un poeta di San Severino Marche. Il suo poema Picenum fu stampato a Macerata nel 1575; Giuseppe Colucci lo riporta nel vol. XVI delle “Antichità Picene”.

[1] NEPI, G. – SETTIMI, G.  Santa Vittoria in Matenano: Storia del Comune. Camerino, 1977, pag.29.

[1] Chronicon Farfense a cura di U. Balzani, Roma, 1903  vol . I, pagg. 194 e 347;  vol.II, pag. 283.  Nel Regesto di Farfa a cura di I. Giorgi e U. Balzani,  Roma 1879-1914, vol. III, documento 398 dell’anno 981, p. 100: Placito tenuto da Egemno Alemanno, messo imperiale, per la restituzione a Farfa dei beni dell’insediamento di San Pietro a Montegranaro.

[1]  MURATORI, L. A. Rerum Italicarum Scriptores tomo II, pars altera colonne 384;  424 e 479. Milano 1724. Regesto di Farfa vol. V doc. 1298 p. 288. Ai benedettini Farfensi subentrarono i Silvestrini con il culto di san Liborio e di sant’Ugo.  Ma il legame con Farfa restò in altre chiese e nel 1481 il priore di Santa Vittoria era don Jacomo de Ioannini montegranarese, COLUCCI, G. Antichità Picene, vol. XXIX Codice diplomatico di Santa Vittoria p. 251.

[1] GREGORIO da Catino nella Destrucio edita nel Chronicon Farfense da BALZANI, U. Roma 1903 vol.  I per il primo decennio del sec. X  usa il vocabolo ‘Marchia’, in riferimento diretto al territorio Fermano.

[1] TARABORRELLI, U. Documenti pontifici e vescovili dell’Archivio storico del Capitolo Metropolitano di Fermo: le carte di San Savino, Santa Maria a Mare e San Pietro Vecchio (secoli XI-XIV), in “Quaderni dell’Archivio storico arcivescovile di Fermo” a. XXV (2010) n. 50 p. 53.

[1] AA.VV. Liber iurium dell’episcopato e della città di Fermo. 977-1266: codice 1030 dell’archivio storico comunale di Fermo. Ancona 1996 pp. 334-335 il 22 dicembre 1197 Celestino III faceva chiedere al vescovo di Fermo e all’abate di Farfa di raccogliere i giuramenti dei castelli della Marca e del territorio di Rimini per la fedeltà alla Chiesa Romana.

[1] PAGNANI, G. Patti tra il Comune di Fermo ed i nobili del Contado nel 1229; in “Le Marche nei secoli XII e XIII. Atti del Vi convegno di studi maceratesi”. Macerata 1972 pp. 111-121.

[1] Il partito ghibellino osteggiava la delegazione papale nella Marca nel 1308, COMPAGNONI, P. Reggia Picena. Macerata 1661 pp. 164-168. Ancora nel 1323 alcune truppe Fermane arrivavano a Macerata, sede del legato. Dal 1336 al 1340 Mercenario da Monteverde impose la sua signoria. In questo periodo si provvedeva a cingere i castelli, compreso Montegranaro, di muraglie. Il 20 giugno 1341, cacciato il tiranno, i Montegranaresi godono la piena cittadinanza Fermana: Archivio di Fermo pergamena H. n. 1877.

[1] Pergamena del comune di Montegranaro in data 16 marzo 1355. Egidio Albornoz, cardinale e uomo politico, nato a Cuenca nel 1300 è morto a Viterbo nel 1367, fu il Legato in Italia del Papa Innocenzo VI che era in Avignone. Restaurò nelle Marche e in Emilia-Romagna, l’autorità del Papato. Le sue “Constitutiones Aegidianae” furono la carta costituzionale che regolò lo Stato Pontificio, fino alla metà delle sec. XIX. È sepolto nella cattedrale di Toledo, dove era stato Arcivescovo.

[1]  E’ da tener  presente in generale che Montegranaro direttamente soggetto a Roma, ebbe poi a far parte della Legazione governativa di Macerata e  nel 1827 entrò in quella di Fermo insieme con Monte San Pietrangeli e Sant’Elpidio a mare. THEINER, A. Codex Diplomaticus Domini Temporalis S. Sedis, Roma 1861 vol. II, pagg. 338s. doc. 352. In esso si afferma che la città di Fermo aveva 10.000 fumanti (ossi focolari) per un totale di 50.000 abitanti; Macerata 1800 (tot. 9000 abit.); Ascoli 6000 (tot. 30.000 abit.); Pesaro 2500 (tot. 12.500 abit.); Ancona 7000 (tot. 35.000).

[1]  Urbano VI in data 8 agosto 1379 nominava Marco Zeno signore di Montegranaro. Nel 1387 Civitanova subì l’assalto dei Montegranaresi: ADAMI, De rebus in civitate Firmana gestis, pp. 51v-52r.

[1] Cronaca fermana di Anton di Nicolò dal 1176 al 1447,a cura di D MINICIS, G. Firenze 1870. Le pergamene di Montegranaro che ebbero vari elenchi, nel 1880 erano  di numero 79 secondo il manoscritto n. 1361 della biblioteca comunale  di Fermo. Gli Statuti di Montegranaro risultano confermati da Gregorio VII nel 1407.

[1] Il Rettore Andrea Tomacelli fu fatto prigioniero da Biordo e carcerato a Macerata. Cronache Fermane (ed. 1870) pp.22, 27.

[1] NEPI, G. – SETTIMI, G. Storia del comune di Santa Vittoria in Matenano. Camerino 1977 pp. 300-303 aggiorna la documentazione.

[1] L’Adami dice “abitanti di Cupramarittima, incolae Cuprae Maritimae”.

[1] Nell’archivio montegranarese in questi anni risultano i pagamenti degli affitti a Farfa. Nel 1483 alle monache silvestrine di Santa Margherita subentrava l’ospedale comunale.

Il WADDING negli Annales Ordinis Minorum, X pag 181 riferisce la bolla del 1431 di Eugenio IV che autorizzava i Francescani a risiedere entro le mura di Montegranaro.

[1] Vedi nell’elenco precedente delle pergamene montegranaresi le date del secolo XV.

[1] Francesco Sforza e Sigismondo Malatesta venivano scomunicati il 14 aprile 1444, poco dopo, il 16 agosto sconfiggeva l’esercito papale e prendeva prigioniero il delegato, Domenico Capranica vescovo di Fermo: cfr. Francesco (I) Dizionario biografico degli Italiano vol. 50, p. 1ss.

[1] L’assoluzione papale ai Montegranaresi del 9 marzo 1445 li avvantaggiava con l’esenzione fiscale per 25 anni.

[1] Cronache Fermane e F. ADAMI.

[1] ‘Terre’ oltre a Montegranaro,  Monte Giorgio, Monte S. Pietrangeli, Morrovalle, Penna S. Giovanni, S. Vittoria, Montefiore dell’Aso, Montefortino, Montolmo, (=Corridonia). Monte Rubbiano, Montecosaro, Monte Santo (=Potenza Picena), Monte S. Martino, Monte S. Giusto e Santa Vittoria in Matenano.

[1] CECCHI, D. Il parlamento e la congregazione provinciale della Marca di Ancona. Milano 1965 p. 186.

[1] CORRIDORE, F. La popolazione dello Stato Romano. Roma 1906, pagg. 77; 111 e ss. Fermo allora contava 17.904 abitanti, Ascoli 11.292, Montalto 1070. Notare che Montalto pur essendo il capoluogo del Presidato omonimo, aveva nella sua giurisdizione territoriale località più grandi e più popolosa di esso come Force, Castignano, Montelparo, Montefiore, Montefortino, Monte Gallo, Monte Monaco, Monte Rubbiano, Offida, Ripatransone e S. Vittoria.

[1]  Nel manoscritto 1323 della Biblioteca Comunale di Fermo si annota che Luciani Bernardo Maria pubblicava nel 1834 L’elogio del cardinale fermano Cesare Brancadoro e segnalava alcuni illustri montegranaresi nell’annotazione 2 a p. 33. Per un Gentile da Montegranaro il ms. 1361 rinvia al Muratori vol. XIX p. 346 degli “Scrittori d’Italia”. Tra gli autori del secolo XVI di Montegranaro: Amoratti; Rossi Menicuccio, Paleotti; Intendente; Massi Giacomo; Graziani Graziano; Peronia Girolamo; Rossi Camillo; Rossi Gianfranco.

[1]  Per accennare ad altre personalità:

CRUCIANI Alessandro (1841-1912) poeta e compositore musicale cui ha dedicato conferenze Claudio Giovalè.

MARCHIONNI Serafino agostiniano (1875- 1963) inventore di un premiato sistema stenografico.  MAURIZI Maurizio (+1928) docente di medicina a Modena e autore di libri NICOLETTI Francesco che nel 1660 lasciò un sussidio a favore di un giovane montegranarese che facesse pratica presso la Curia Romana. Cristiani p. Saverio sacrista in Vaticano e vescovo di Porfirio; Cristiani don Gaetano fece un lascito nel 1806; Amoratti Antonio autore di Brevissima memoriae ars. Ancona 1513. Nel manoscritto 1361 di Fermo si menzionano altre personalità native di Montegranaro, come Jacopo che nel 1472 era podestà a Fermo; Galeotti Perotto, docenti e autori di libri come Un certo Agostino; Francesco Moate; Paolo Tranquilli; Luciani Giambattista. Da notare anche l’autore Luciani Bernardo Mari (qui in bibliografia) inltre gli scrittori montegranaresi che hanno studiato la loro patria vedi  opac.sbn.it

[1]  La chiesa di san Serafino fu stabilita nella sede della demolita chiesa di santa Margherita. Il convento dei Cappuccini a Montegranaro fu fondato nel 1569 e subito onorato da questo giovane che fu beatificato nel 1729. Era intensa la devozione francescana. La famiglia Luciani, presso la sua villa ‘Lina’  eresse una chiesa dedicata a sant’Antonio da Padova e san Francesco.

[1] La chiesa di san Francesco fu traslocata. Da aggiungere la chiesa ed il convento di sant’Agostino, notando che nel 1393 la parrocchia del ss. Donato e Stefano fu conferita ai Frati Eremitani di Sant’Agostino.

[1] Una chiesa di san Giacomo era nel sito ove è innalzato il deposito idrico. Fondata da Giacomo di Cola nel 1493. Altra chiesa urbana antica era intitolata a  San Michele.

[1] Sempre vivo il culto mariano nei secoli, per il quale nel 1619 fu creata la Confraternita del Rosario. La chiesa di santa Maria di Montaspice è stata poi denominata del SS. Crocifisso.

[1] Dall’archivio arcivescovile di Fermo si vengono a conoscere molte più istituzioni ecclesiali, cfr. TASSI, E. Gli inventari settecenteschi delle chiese e degli enti religiosi di Montegranaro, in <Quaderni dell’archivio storico arcivescovile di Fermo> a. III, 1988 n. 6 pp. 81-106 in cui oltre alle chiese qui indicati, si documentano la pievania del SS. Salvatore, la parrocchia di san Pietro, la chiesa di S. Donato con il convento degli Agostiniani, le chiese rurali della SS. Trinità, di sant’Anna, della Madonna delle Fontanelle, della Madonna della Croce, di San Lorenzo, di San Rocco, di santa Maria assunta in Cielo per la Confraternita del Suffragio, di san Giacomo per la confraternita del SS. Sacramento, e altre confraternite della Misericordia (con ospedale), del s. Rosario e del Carmine. Tra i lasciti: 60 scudi annui ad un dottore in legge per gli studi in sei anni a Roma con pratica della Curia. Venti scudi annui a ciascuno di due universitari a Fermo per sei anni, studenti di Retorica, Filosofia e teologia o giurisprudenza (p. 101) ed elargizioni di pane ai poveri.

[1] Ms. 1361 delle Biblioteca comunale di Fermo: SVAMPA, E. Breve cenno sull’industria delle scarpe in Montegranaro (datato) 15 agosto 1880; cc. 8. Montegranaro fu anche centro di mercato e fiere: la fiera della SS. Trinità concessa da Innocenzo XII il 25 febbraio 1693; la fiera di san Serafino (12 ottobre) concessa da Benedetto XIII il 30 gennaio 1728; la fiera o mercato ogni settimana di martedì per concessione di Benedetto XIV il 28 luglio 1746. Nel 1752 si aggiunse ad un sindaco per gli affari entro lo spazio urbano anche il sindaco per la faccende delle campagne montegranaresi.

[1]  Nel 1865 si contavano a Montegranaro 200 addetti all’industria delle scarpe.

[1]  Nel citato libro C’era una volta un paese …  foto dal 1900 al 1950 si vedono i vari mestieri tra cui le orlatrici oltre ai calzolai, gli scultori del legno, il bottegaio, il tabaccaio, il macellaio, il carbonaio, il barbiere, il fattorino – conducente, il farmacista, il medico, l’infermiere, il contadino, l’agricoltore, e le attività fotografate di mietitura e trebbiatura, festa delle cove, vendemmia, festa dell’uva. Foto antiche dello stemma comunale, dei panorami rurali, delle piazze, del municipio. degli edifici pubblici, delle torri, dei viali, delle Porte, dell’ospedale, delle mura, delle scuole, delle fontane, dei fiumi, dei ponti, dei primi cittadini, delle personalità, delle processioni e manifestazioni, del carnevale, dei circoli o club, delle fiere o mercati, delle gite e pellegrinaggi.

Nel libro di ROSSI Dario Effemeridi montegranaresi si datano molti eventi moderni e contemporanei qui accennati con le voci che qui si danno come schede: Acquedotto, alimentazione;  Assistenze; Associazioni varie; Banche; Cultura e istruzione; Edilizia e alloggi; Elettricità; Fontane; Poste e Trasporti.

Acquedotto urbano fatto nel1905;

Alimentazione: Nuovo molino a grano sul Chienti 1618; ‘Porchetta’ vendita all’aperto 1795; Grande Mostra Zootecnica 1912;

Assistenza e sanità: nell’Ospedale ‘Santa Maria della Fraternità’ 1411; Farmacia  Marini1817; Società di Mutuo Soccorso avvio 1869; Suore Figlie della Carità all’ospedale; Comitato di Assistenza per gli orfani di guerra 1918; Comitato per le opere assistenziali e cucine economiche 1931; AVIS dono del sangue 1963; Nuovo ospedale 1974.

Tra le associazioni pubbliche e di categoria: la Confraternita del SS. Sacramento dal 1562; la Compagnia del Rosario dal 1618; la Confraternita della Vergine Addolorata dal 1741; la Compagnia della Misericordia dal 1762; la Compagnia del Carmine prima del 1790; il Club dei Buoni Amici di Montegranaro dal 1890; la Pia Unione della Madri Cristiane dal 1903;

la Cooperativa dei Consumatori avviata nel 1902 poi ricostituita1916; la Lega anticlericale  1908; il circolo Socialista e repubblicano e lega di calzolai e affini 1911;

Il Corpo filarmonico dal 1862, poi Compagnia di prosa e canto al teatro 1876; la Società della Concordia per i carnevale dal 1872 ricostituita come Società del Carnevale nel 1922;

Dal 1920 la Società filosportiva, poi in varie aggregazioni ciclistiche, di volley, calcistiche; la Pro-loco Montegranaro dal 1936, con feste varie tra cui quella dell’uva;

la Lega contadina della Federterra 1947; il Calzaturieri dal papa Giovanni XXIII 1961.

Banche, prestiti e finanze: Monte Pecuniario di Pietà dal 1565; Cassa di Prestanze agrarie (ex Monte Frumentario) 1875; Banca di prestiti e sconti dal 1907; Banca popolare di Ascoli Piceno dal 1912.

Per la cultura, l’istruzione e la formazione professionale: Cattedra di filosofia e teologia morale 1785; Istituto di scuola pratica di agricoltura dal 1862 poi scuole rurali nelle contrade 1924 e circolo agricolo di lettura per la mutualità 1925, stesso anno Corso di avviamento professionale dopo le elementari; Asilo pubblico dell’infanzia dal 1862 poi alla chiesa di san Giacomo dal 1906;  Scuole serali per analfabeti dal 1902; Avviamento industriale dal 1934; Corso serale per tagliatori e modellisti nei calzaturifici dal 1939 e scuole del card. Svampa presso i cappuccini 1944; Scuola Media Statale dal 1952; Sala cinematografica parrocchiale a S. Salvatore dal 1949;

a Montegranaro furono pubblicati dei giornali: nel 1906 “La Giustizia” (Conti Giovanni); 192 “Il risveglio” mensile; 1922 “Il Faro” sui temi sociali; nel 1970 “Il Grido” mensile critico. La Banda Musicale Cittadina risale al 1887. Tra i vari Circoli: C. Mandolinista; C. degli Amici; C. della Partita; C. Cittadino; C. Lo Club; C. La Lucciola; C. Cacciatori; C. Pallacanestro.

Per le costruzioni e l’edilizia: nel 1777 aperta cl culto la nuova chiesa di san Serafino; nel 1778 il loggiato di casa Luciani in piazza su progetto di Pietro Augustoni; nel 1786 avvio e nel 1804 compimento dei palazzo municipale o priorale su progetto di Virginio Bracci; nel 1876 nell’ex-convento cappuccino ricovero di mendicità, trasferito nell’ex-chiesa di sant’Agostino nel 1931; nel 1878 eretta sulle mura la nuova chiesa di san Francesco; nel 1914 costruito il mattatoio pubblico;  nel 1915 il complesso delle abitazioni INA casa; nel 1916 presso la chiesa di san Serafino la stadera o pesa pubblica; nel 1926 muovo edificio scolastico comunale,  nel 1931 il Ricovero di vecchia nella chiesa trasformata di sant’Agostino; nel 1947 nuove fognature urbane.

Per l’energia elettrica: nel 1902 illuminazione elettrica al centro; nel 1910 il servizio di luce elettrica è municipalizzato; nel 1924 Unione Esercizi Elettrici per il servizio territoriale.

Per le fontane e l’acqua nella cronica carenza d’acqua: (alfabetico) Fonte Barbara da secoli in contrada santa Leandra restaurata nel 1915; Fonte Cardinale restaurata nel 1772; Fonte Casella ricostruita nel 1914 e restaurata nel 1949; Fonte Cisterna presso l’attuale cimitero con costruzione del 1752,  rinnovata nel 1778 e restaurata nel 1808 e nel 1816; Fonte Pastina restaurata nel 1949; Fonte Pomarola rinnovata nel 1780 e restaurata nel 1879; Fonte di Porta Romana e  Fionte Sagnà, da secoli; Fonte Tre cannelle in contrada santa Rosa restaurata nel 1913; Fonte Zoppa restaurata nel 1745, con nuovo mascherone nel  1775 rifacimento vassalli nel 1817 e restauri nel 1949.

Per i mercati e le fiere: nel 1675 aboliti i dazi  nell’importare e esportare merci con Sant’Elpidio a mare; dal 1693 nella settimana di fine maggio la fiera della festa della Trinità;  1728 fiera mercato in data 10 marzo inoltre il 12 ottobre festa di san Serafino; dal 1746 mercato settimanale ogni martedì; nel 1871 fiera di sant’Ugo il 22 o 23 agosto.

Per i trasporti e le comunicazioni: dal 1795 il pubblico postiglione corriere per Macerata; dal 1869 le ‘Messaggerie’ per Fermo; dal 1871 l’ufficio postale governativo con gruppo telegrafico; nel 1910 la prima cabina di telefono. Per i trasporti furono costruiti ponti stabili nel 1639 sull’Ete Morto verso Monte Urano;  1902 verso Sant’Elpidio a mare sull’Ete Morta; nel 1912 il ponte sul Chienti verso Civitanova; autolinee dal 1919 per Porto Civitanova; dal 1927 autolinea verso Monte San Giusto e Macerata; il primo distributore di benzina per auto ‘Petrolcaltex’ risale al 1933. L’autolinea Montegranaro – Civitanova Marche nel 1939.

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