Reliquie delle ossa e del sangue di san Serviliano martire estratte dalla catacombe di Priscilla donate alla parrocchia di Servigliano di Fermo

Pergamena in latino e traduzione della pergamena della parrocchia di San Marco in Servigliano per la CONSEGNA DELLE RELIQUIE DI SAN SERVILIANO ESTRATTEDALLE CATACOMBE DI PRISCILLA nel 1661

\traduzione\\   Nel nome del Signore. Amen. Con il presente istrumento pubblico si rende chiaramente noto a tutti e in ogni luogo che nell’anno della sua nascita 1661 indizione XIV, il giorno 17 luglio, anno settimo del pontificato del padre in Cristo per divina provvidenza papa Alessandro VII, alla presenza dei testimoni appositamente convocati qui scritti e di me notaio pubblico, si presentò l’ill.mo e rev.mo arcivescovo di Patrasso da me ben conosciuto Vice reggente del Ginetti cardinale di santa Romana Chiesa, Vicario generale dell’alma Roma e di sua santità il nostro signor Papa, e in ogni miglior modo fece generosamente dono per la maggior gloria e per l’onore di Dio onnipotente e dei suoi santi e per accrescere la devozione dei fedeli cristiani  dando all’illustre signor Giovanni Francesco Pe…. da Servigliano, diocesi di Fermo, presente ed accettante umilmente, le ossa del corpo di San Gualtiero con mezza fiala del suo sangue e con una lapide di marmo recante l’iscrizione con il nome di questo santo martire “In Cristo Serviliano nella pace per Cristo “ <ossa> estratte dal cimitero di Priscilla da sua signoria per mandato di sua santità il Papa nostro signore e collocate riposte in una cassetta di legno, riempita di (?gossipio), lunga di due palmi e due dita circa e larga un palmo circa, avvolta con una fettuccia di seta rossa a forma di croce e munita con impressione due sigilli di cera rossa dal detto em.mo e rev.mo cardinale.

Giovan Francesco le accolse e ringraziò moltissimo l’ill.mo e rev.mo Vice Reggente del Vicario il quale per lo scopo che chi stava ricevendo le ossa del santo martire Serviliano potesse consegnarle ad altre persone fuori dall’Urbe, gli concesse benevolmente la facoltà e la licenza di collocarle ed esporle in qualsiasi chiesa sacello, oratorio, luogo pio per accrescerne la pubblica venerazione da parte dei fedeli che vi affluissero, non soltanto nei modi  e nelle formalità già detti, ma anche in qualsiasi altra migliore modalità.

Io notaio pubblico sottoscritto sono stato richiesto per tutte singole le cose qui scritte di redigere uno o più atti pubblici da consegnarsi su richiesta, ove servissero.

Redatto a Roma nel palazzo dell’ill.mo e rev.mo predetto Vice reggente sito nella Regione del Ponte <a Roma> alla presenza, con l’ascolto e con il comprendonio di tutto ciò da parte dei seguenti testimoni chiamati e intervenuti per il rogito: Giovanni Antonio Mancini napoletano; l’ill.mo e rev.mo Pietro Cellio uditore (giudice) e famiglio del predetto arcivescovo di Patrasso, Vice reggente del cardinale Vicario generale dell’alma Urbe <Roma> e del sant.mo nostro sig. papa.   Fui presente, scrissi e pubblicai io Nicola Fiorello notaio.

Noi Mario <Martio> Ginetti cardinale di santa Romana Chiesa per divina clemenza vescovo di Albano, vicario generale di sua santità il papa, giudice ordinario della curia romana e del suo distretto facciamo fede e attestiamo a tutte e singole le persone che il detto Nicola Fiorello fu richiesto per il rogito come pubblico e legale notaio degno di fede della nostra curia e che sempre gli si dia fiducia in giudizio per quanto ha scritto. In fede di ciò. Data a Roma dalla nostra sede il giorno 12 agosto 1661

Per il signor Lanno Pino notaio – Lutio Mancini in fede.

Nota che il vicario del papa a Roma dal 1629 al 1771 era il card. Ginetti Martio (*1586+1671)

Vice Reggente del Vicariato dal 1660 al 1666 era Carafa Ottaviano (nato 1604)

latino    \    IN NOMINE DOMINI AMEN. Praesenti publico instrumento cunctis ubique pateat evidenter et sit notum quod anno ab eiusdem Domini nostri Jesu Christi nativitate millesimo sexcentesimo sexagesimo primo indictione decimaquarta die vero decima septima mensis iulii pontificatus sanct.mi in eodem Christo patris et domini Alexandri divina providentia papae VII anno VII in mei notarii publici testiumque infrascriptorum ad haec omnia et singula specialiter vocatorum habitorum atque rogatorum praesentia praesens et personaliter existens ill.mus et rev.mus Dom. Archiepiscopus patracensis em.mi et rev.mi domini cardinalis Ginnetti almae Romae sanctitatis domini nostri Papae vicarii generalis Vicegerens mihi notario optime cognitus sponte ac omni meliori modo etc ad maiorem omnipotentis Dei sanctorumque suorum gloriam et honorem Christique fidelium devotionis augmentum dono dedit benigneque elargitus fuit perii.mo domini Iohanni Francisco Pe………. de Serviliano firmanae dioecesis praesenti ac devote et humiliter recipienti ossa corporis sancti SERVILIANI cum media phiala sanguinis eiusdern ac lapide marmoreo in quo adest descriptum nomen eiusdem sancti martyris his verbis “PRO CHRISTO SERVILIANUS PRO X.0 IN PACE” alias per D.S. Ill.ma ex Priscillae coemeterio extracta de mandato S.D.N. Papae illaque reposita et collocata in quadam capsula lignea gossipio intus repleta longitudinis duorum palmorum et digitorum duorum circiter et latitudinis unius palmi circiter ligula serica rubra circumcirca ad instar crucis devicta et duobus in locis sigillo praenominati eminentissimi et rev.mi d. Cardinalis Vicarii cera rubea hispanica munita praefatus dominus Iohannes Franciscus ad se humiliter recepit et gratias quamplurimas egit praefato ill.mo et rev.mo domino Vicegerenti qui ut praedictus dominus Franciscus praedicta ossa corporis S. Serviliani martyris penes se retinere aliis personis donare extra Urbem transmittere et in quacumque ecclesia sacello oratorio vel loco pio in devotionis Christifidelium inibi confluentium augmentum publicae venerationi exponere et collocare possit valeat licentiam et facultatem in Domino concessit benigneque impartitus fuit non solum modo et forma praemissis verum etiam et omni alio meliori modo etc. Super quibus omnibus et singulis praemissis petitum fuit a me eodem notario publico infrascripto ut unum vel plura publicum seu publica conficerem atque traderem instrumentum et in strumenta prout opus fuerit et requisitus ero. Actum Romae il Palatio dicti ill.mo et rev.mi domini Vicegerentis posito in Regione Pontis praesentibus ibidem audientibus et intelligentibus dom. Johanne Antonio Mancino Neapolitano et perill.mo ac excellenti domino Petro Cellio auditore et famulo respective ill.mi et rev.mi dom. Vicesgerentis testibus ad praemissa omnia et singula vocatis habitis specialiter atque rogatis. –  Archiepiscop(us) Patracens(is) Vicesgerens.

Ego Nicolaus Florellus curie causarum em.mi et rev.mi domini Almae Urbis Cardinalis ss. domini nostri Pape Vicariis Generalis notarius de praemissis …praesens actum subscripsi et publicavi.

Nos Marius miseratione divina episcopus Albanensis Sancte Romane Ecclesie Card. Ginnectus ss.domini nostri Pape Vicarii generalis romaneque Curie eiusque districtus iudex Ordinarius universis et singulis fidem facimus et attestamur supradictum dom. Nicolaum Florellum de praemissis rogatum fuisse et esse publicum legalem authenticum fide dignum Curieque nostre notarium scripturisque suis tam publicis quam similibus in iudicio et extra semper adhiberi fidem .In quorum fidem datum  Romae ex aedibus nostris hac die decimasecunda mensis augusti 1661.

Pro D. Lanno Pino notar.   \    Lutius Mancinus in fidem.

 

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