LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO NEL FERMANO

LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO NEL FERMANO

dalle notizie di Ferdinando Ughelli

Nell’Italia Sacra di Ferdinando Ughelli (ed.1717, 680s) si danno alcune notizie attendibili anche a motivo della collaborazione dell’autore con Costanzo Centofiorini, prefetto dell’archivio Vaticano di cui compilò il primo indice generale. Questo archivista si interessava a Fermo perché con diocesano, nativo di Civitanova Marche, la più importante cittadina del Fermano. Ecco un’interpretazione moderna dell’Ughelli che scrisse in latino:

“ Fermo risulta tra le prime città del Piceno che fruirono della luce del Vangelo. Certamente sotto l’imperatore Decio nell’anno 252, settanta gloriosi militi di Cristo ricevettero a Fermo la nobile palma del martirio. Questa città fu onorata del sangue di santa Vissia, vergine e le reliquie del suo corpo riposano nella cattedrale, è celebrata il 12 aprile. Come lei, anche Sofia, fu vergine martire, ambedue superarono le persecuzioni soffrendo meravigliosamente i tormenti dei tiranni di quei primi tempi. Benché la vorace antichità, le dispersioni, gli incendi e le violenze belliche non abbiano fatto sopravvivere alcuna memoria di allora, quando peraltro i persecutori despoti stroncavano queste memorie, tanto che restarono sopite e perirono; è credibile che la dignità episcopale, nella città di Fermo, fu istituita sin da quei primi tempi, come fu tra le prime città Picene ad abbracciare il cristianesimo. I vescovi Fermani ebbero grande dignità e ne è prova il fatto che essi furono insigniti dai romani pontefici dell’uso di portare la Croce al modo degli arcivescovi, come Gregorio VII concesse alla Chiesa Fermana.”

L’Ughelli è stato perfezionato soprattutto dal prof. Serafino Prete che ha evidenziato ed apprezzato san Marone vero apostolo del territorio Piceno. Sia chiaro che questo martire “presbitero” appartiene ai tempi apostolici. I nomi  di Alessandro e di Filippo come martiri vescovi di Fermo del terzo secolo furono contestati dal Prete, tuttavia il Prete riconosceva l’esistenza dei martiri Fermani. Di recente è stato riscoperto che il culto di questi santi vescovi è attestato da documenti del secolo XI per S. Alessandro e del secolo XIV per s. Filippo il cui corpo era detto giacente nella cattedrale nel calendario liturgico fermano. Soprattutto è meritevole di nota il culto dei CORPORA SANCTA cioè dei martiri onorati nella cripta della cattedrale di Fermo e solennizzati ogni anno il primo maggio per antichissima tradizione. Il Giovedì santo 2011 l’arcivescovo Luigi Conti ha dedicato a santa Vissia l’altare della cattedrale, riponendovi le reliquie. Nel territorio dell’archidiocesi metropolitana di Fermo si ebbero altri episcopati  edi nomi dei rispettivi vescovi risultano dal IV secolo. Queste sedi, soppresse nel VI secolo, sono integrate in quella Fermana. (Carlo Tomassini)

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