Montegranaro patria del santo dell’amore di Dio e del prossimo, Serafino

SERAFINO DA MONTEGRANARO  Serafino nacque nel 1540 a Montegranaro da genitori umili ma cristiani.  Da ragazzo lavorò come garzone.   A 18 anni fu accolto nel convento  dei Cappuccini di Tolentino, e in seguito fu trasferito in quasi tutti i conventi delle Marche. I superiori apprezzavano in lui la bontà, la povertà, l’umiltà, la purezza e la mortificazione.   Ebbe incarichi di portinaio e di questuante. Viveva a contatto con i più svariati ceti sociali e sapeva trovare le parole più delicate per ciascuna persona in modo da condurla a Dio. Dal 1590 fu stabilito definitivamente ad Ascoli Piceno. La città si affezionò a lui che era un messaggero di pace e di bene. La sua parola di pace riusciva a comporre situazioni contrastanti, ad estinguere odi inveterati. Incoraggiava con l’esempio a vivere in umiltà, penitenza, lavoro e tanta pazienza.      Pregava in assidua unione spirituale con Dio. In cucina, alla porta, nell’orto, alla questua, si constatavano i suoi carismi per i miracoli,  per l’introspezione dei cuori, per saper confortare gli altri. Rimaneva contento unicamente di amare Dio e il prossimo. Era affezionato al Crocifisso e alla corona del rosario. A 64 anni sorella morte lo colse il 12 ottobre 1604. Fu canonizzato da Clemente XIII il 16 luglio 1767. Nel 1999 una tavola dipinta che lo raffigura è stata apposta nel santuario della Madonna dell’Ambro, opera del pittore Salvatore Tricarico.

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