NATALE Poesie della raccolta di Vesprini Albino a Belmonte Piceno

POESIE PER IL NATALE

RACCOLTA DI VESPRINI ALBINO A BELMONTE

64   DESIDERIO DI UN BAMBINO

Oh ! Se potessi Gesù Bambino

farti dormire nel mio lettino,

da ‘ssa fredda grotta portati via

al calduccio di casa mia.

Ma la maestra m’ha detto a scuola,

che tu vuoi una cosa sola:

“Né calda casa, né comodo lettino,

ma pieno d’affetto, il mio cuoricino.”

Se questo chiedi, io te lo dono !

65    CANZONCINA

Gesù Bambino nasce

in tanta povertà,

non ha pezze né fasce

proprio  niente pe’ ‘nfascià.

66   REGHIERA

Gesù mio, caro bambino

sei allattato da maria,

che nel mondo sei venuto

per salvare l’anima mia,

vieni, vieni dolce amore

vieni, vieni nel mio cuore.

67   LA BEFANA

Li sei di gennaio la mattina

si alza presto la bambina

va a vedere se è venuta la Befana

se gli ha riempito di doni la cestina.

Grida e saltella per la contentezza

perché ci ha trovato una bambola di pezza

due arance, dieci noccioline

un torroncino e dieci caramelline;

perché sempre è stata ubbidiente e buona

tante cose le ha portato la Befana.

Al fratellino, invece, che è un gran birbone

ha portato solo cenere e carbone.

68   CONFIDENZE

Quanto bene di voglio

caro Gesù Bambino !

Più che a la mamma,

più che al fratellino.

Sai il mio nome ? Sai chi sono ?

Sono anc’io un bambino,

il mio nome è Guglielmino,

e abito qui vicino.

Mi avrai sentito anche,

gridar per le vie,

saltare e tirar sassi,

e alla mamma dir bugie.

Or che sai la mia casa,

mi verrai a trovare,

mica adesso, ma quando

da solo comincerai ad andare.

A trovarti, intanto,

per ora verrò io,

poi vrrà la mia mamma,

or prendi un bacio, addio !

69   STAVA DENTRO LA CAPANNA

Stava dentro la capanna

Maria, figlia di S. Anna;

e mirando il suo bel sole

gli diceva queste parole:

“Dormi, dormi o cuor di mamma

fai la ninna, fai la nanna !

Dormi o figlio tenerello

dormi, figlio vago e bello,

chiudi, chiudi gli occhietti santi

come stelle fiammeggianti.

Dormi, dormi o cuor di mamma

fai la ninna, fai la nanna.

Vedi tu dall’oriente,

tre corone risplendenti ?

Porteranno per ristoro,

mirra, incnso e un dono d’oro.

Bacia o figlio la tua mamma…

fai la ninna, fai la nanna.

70    PACE, GESU’

Bimbo, Bimbo che rechi ai mortali,

nella dolce tua natività ?

Qual rimedio tu porti pei mali

de la povera umanità ?….

Oh! Noi abbiamo bisogno di pace,

di quella pace che qui non c’è più,

quella buona, perfetta, verace

che Tu solo dai dare Gesù !

Bimbo, Bimbo che scendi qui in terra

guarda quanta discordia ancora v’è,

quanto odio dentro i cuori, che guerra

tra i fratelli redenti da te !

Oh! La reechino gli angeli tuoi,

la Tua pace che il mondo non ha !

Oh ! La rechino gli Angeli a noi

e agli uomini di buona volontù.

71   NATALIZIA

Bambino piccino

fra l’ombra apparì

fra grotte, di notte

più chiara del dì.

Maria la pia

sul fieno posò

il nato portato

che i cieli creò.

Nel gelo col velo

le membra coprì

e il figlio qual giglio

tra spine, vagì.

Allora l’adora

e il latte gli dà

da un seno che è pieno

d’amore e pietà.

Già canta la santa

sua madre così:

(E il canto col pianto

degli occhi si unì)

“O caro, preclaro,

divino mio Re

fra stecchi pungenti

nascesti, perché ?

Almeno, tu fieno

che pungi il mio Ben

con dure punute

impiaga il mio sen.

O vita dradita

di questo mio cuor !

O prole, mio sole,

dolcissimo amor !”

72   NON LO RICORDO PIU’

Non lo ricordo più !

La mamma di buon mattino,

stavo ancora nel lettino,

m’ha imparato un sermoncino

per dirlo a Te, o Bambino.

Vuoi sentirlo ? E’ cosi:

“O dei bimbi il Re… (s’arresta)

Ma non finisce qui,

O dei Bimbi … che…. che…”

Perdonami Gesù, non lo ricordo più !”

73       I RE MAGI

(Dialogo fra S. Giuseppe, Baldassarre,

Gaspare e Melchiorre)

B.    Siamo astrologi d’oriente.

SG.  Magi ?

B.     Sì, Magi anche re;

e questa è tutta nostra gente,

ma noi Magi siamo in tre.

G.     Quante genti attraversammo,

quanti fiumi sotto il ciel;

quante vie che camminammo

con lo sguardo e il cuore anel.

Con lo sguardo ad una stella,

nella notte fonda, e il cor……

M.    Guarda Gaspare, è quella,

riconosco il dolce albor.

G.     Proprio quella !

M.    Dunque, ormai

il gran Figlio è proprio qui.

B.     Dì, buon’uomo, se tu lo sai

nato è un bimbo a questi dì ?

G.     Dov’è ?

SG.   Là nella capanna

sotto le ombre degli allor !

M.     Sì ?

SG.    E lassù gli Angeli osanna

risalian cantando in cor !

B.      Ci guideresti

tutti e tre con tutti là ?

G.M.  Abbiam segni manifesti:

sappiam noi dove si va !

B.       Tu ti chiami ?

SG.     Io son Giuseppe.

B.       Prendi intanto un poco d’or !

SG.     No ! Portatelo a chi seppe

guidarvi col fulgor

della stella, ch’or discende.

La vedete ? E’ scesa giù:

a quest’ora se la prende

per balocco il mio Gesù !

B.       Ch’hai mai detto ? E’ il tuo bambino

che la stella ci indicò ?

SG.     Della madre egli è il piccino

cui nel sen Dio lo formò;

ma la madre è la mia sposa,

la gran madre del Signor;

bella al pari d’una rosa,

bella al pari d’ogni fior.

Mi sembrate buoni, allora

vi ci meno. Andiamo ?

TUTTI   Andiam !

SG.     Bello al pari dell’aurora,

bello al pari…. Andiamo ?

TUTTI    Andiam !

S.G.     Bello come le rugiade

sopra un vel di lana…. Andiamo ?

TUTTI   Andiam !

SG.      Che portate al poverino,

che ha di paglia il letticciol ?

B.         Oro, incenso e mirra… e il vino

non ci fa nel vostro suol ?

Piccol sorso per Maria,

ch’ha sì freddo e debol’è,

Oh! Credete, gente mia

che sarebbe un don da re.

Siamo giunti…. ecco la stella

sulla paglia.

G.          Dov’è ?

B.          Sotto il capo… (o come è bella !)

G.          A me !

M.          A me !

SG.        Sì, vedete la raggiera,

e nel centro il suo visin ?

E una mano che leggera

tocca e accende il biondo cri ?

B.           Giù in ginocchio… fuori i doni

piglia, piglia o mio Gesù….

G.M.      Vorrem esser sempre buoni….

B.           Non ti voglio offender più !….

(Mons. Ercole Attuoni)

74    STORNELLI

(da cantare davanti al presepe da due bambini

o bambine alternativamente sull’aria dello

stornello toscano)

A) Fiori di lino

di ciclamini al dolce Gesù buono

voglio intrecciar, cantando, un mazzolino.

B)  Fior di giaggiolo

vorrei rapir le stelle al nostro cielo

e le notturne note all’usignolo.

A)  Fiori del mare

di stelle e di gorgheggi o dolce amore

serti e ghirlande a te voglio intrecciare.

B)  Fiori dei prati

la tua bontà, o Maria, che il ciel allieti

voglio cantar con gli stornelli alati..

A)  Fiore d’alloro

vorrei cantar dell’anima il sospiro

sopra le corde d’una cetra d’oro.

B)   Fiore di sera

di tue virtù che il nostro cuore impara

informerem la nostra vita intera.

A)  Fior d’ogni fiore

gli Angeli vedo azzurri come il mare

scendere a te, Gesù, piccolo Amore.

B)  Fiore del cielo

mentre lottiamo in questo ingrato suolo

coprici, o Madre, col tuo azzurro velo.

A)  Fior del sorriso

fa che al banchetto eterno, armonioso

tutti cantiam tue glorie in Paradiso.

B)  Fior del sorriso

nel dolce di Maria seno amoroso

ci stringeremo tutti in Paradiso.

A e B Fior d’amaranti

quando l’amore tuo ci tiene avvinti

la vita è bella, fra sorrisi e pianti

A e B  Fior del mattino

non voglio viver mai da Te lontano

o dolce amico mio, Gesù Bambino.

75    HO VISTO NEL PRESEPIO

Ho visto nel presepio

pastori e villanella,

tutti vestiti in ghingheri,

recanti gallinelle,

uova, focacce e burro

a un vago fantolin.

Dormiva sulla paglia,

il caro Bambinello

fresco, gentile e roseo

tra il bue e l’asinello.

Come fra siepi rustiche

grazioso fiorellino,

e su di lui bellissima,

la mamma sua vegliava,

con un sorriso amabile

che l’anima incantava,

con un celeste fascino

che ti rapiva il cuor.

Sopra la capannuccia,

aperta ai quattro venti,

pace cantavan gli Angeli

festosi e sorridenti.

Su di una bianca nuvola,

fu una luce d’oro,

brillava in alto fulgida:

meravigliosa stella.

Bianchi agnellini pascevano,

su la pendice bella,

vispi, nell’aria gelida

che il freddo inverno dà.

Oh! Perché mai tal giubilo

la culla del bambino,

intorno, intorno irradia ?

Par che Gesù piccino

arreca pace agli uomini

di buona volontà !

76     IN NATIVITATE DOMINI

Rit. Ecco il Messia

Ecco il messia

e la madre Maria.

Venite, alme celeste

su dagli eterni cori;

venite, e fate feste

al Signore dei Signori

Rit.

Venite Angeli Santi

e venite suonando;

venite tutti quanti

Gesù Cristo laudando,

e gloria cantando

con dolce melodia.

Rit.

Patriarchi venite,

venite festeggiando:

levate e via la lite

cavato ci ha di bando;

e venite lodando

la Vergine Maria.

Rit.

Venitene profeti

ch’avete profetato

venite tutti lieti;

vedete ch’Egli è nato

e a noi fu donato

il piccolin Messia.

Rit.

Pastori pien di ventura

che state voi a vegliare ?

Non abbiate paura,

sentite voi cantare ?

Correte ad adorare

Gesù con mente pia.

Rit.

Lo troverete nato,

fra il bue e l’asinello,

in vil panni fasciato;

e già non ha mantello,

inginocchiatevi a quello

e a santa Maria.

Rit.

(Fra Girolamo Savanarola)

77    AUGURIO INFANTILE

O miei genitori

vi porti il nuov’anno

salute e tesori,

senz’ombra d’affanno.

Vi porti le gioie,

più pure e serene

centuplichi il bene

che fate per me !

(G.Soli)

78    LA COMETA

Lucente e senza velo

brillò una stella in cielo;

la notte di Natale

la stella mise l’ale.

Le pecore la videro

e i pastor le chiesero:

stellina dove vai ?

La stellina camminò sicura

e li guidò.

Stellina cosa c’è ?

Racconta dunque a me.

Là c’era una capanna

sentiron: ninna nanna

e videro un bambino

ignudo e piccolino.

In un presepe stava

la madre lo cullava;

un canto si sentì

che disse allor così:

“Sia pace e non più guerra

sia pace sulla terra.

I candidi pastor

parlaron fra di lor

promisero d’amarsi

promisero d’aiutarsi.

La notte di natale

la stella mette l’ale

presepi piccolini

compongono i bambini

ed ecco tornan fuori

le pecore e i pastori.

Stellina cosa c’è ?

Racconta dunque a me.

E ancor s’ode un canto

che al cuore piace tanto:

sia pace sulla terra

sia pace e non più guerra !

79    LA SCOMMESSA

Mille lire scommetto

o caro Pargoletto,

se indovini, ma lesto

che cosa ho qui nascosto.

Eccolo qui ! Lo vedi ?

Lo depongo ai tuoi piedi.

E’ un sacchetto di peccati.

Son cento. Li ho contati

Ma ho promesso, o Gesù

di non farne mai più.

Anzi senti, ascolta:

giuro quest’altra volta

di portarti, o Gesù,

un sacco di virtù.

80    DA DARTI NULLA HO

Da darti nulla ho,

o caro mio Signor !

Sai cosa ti do ?

Ti dono il mio cuor !

Date anche a me due ali

o celesti giullari

proprio alle vostre eguali

ch’io pure nella capanna

vo’ venire a cantar

con voi la ninna nanna.

81    O DOLCE, O CARO

O dolce, o caro

Gesù bambino

vorrei venire

a Te vicino.

Vorrei cantarTi

la ninna nanna

stringerTi al cuore

come una mamma.

Ma tu lo sai

io so piccina

sono soltanto

una birichina…..

Sarò più buona

sarò ubbidiente

sarò più umile

e più paziente.

Alla tua mamma

starò vicina

per esser sempre

la tua beniamina !

82    LA PREGHIERA DEL MORETTO

Come sei bello, Gesù Bambino,

tutto bianco come il mattino:

finalmente ti ho scoperto

nel silenzio del deserto….

Sono nero come la sera,

ti voglio tanto bene;

le mie gioie, le mie pene….

Ma perché non t’assomiglio,

fiore di rosa, fior di giglio

come i bimbi di lassù

che Ti chiamano Gesù ?

(piange e l ‘Angelo lo consola)

Morettino dal viso aperto,

come la terra del deserto,

a Gesù soltanto piace

chi ha nel cuore la sua pace.

La sua luce è tutta bianca,

come la luce del mattino,

a chi è buono e mai non manca

o fratello morettino.

83   LA SERA MISTERIOSA

Dicembre, che neve, che sera !

Ma ad un tratto compare una stella:

ed ecco: sembrò primavera.

La siepe che dianzi era brulla

fiorì d’improvviso. S’udiva

leggero un pio ritmo di culla,

e un palpito d’ali d’argento

e u n dolce tinnir di campane

portato giù a valle dal vento.

E vivo splendeva laggiù,

nell’umile grotta a Bethlemme,

un fiore divino: Gesù.

84    DICEMBRE

Viene, viene la neve

bianca battendo l’ale;

tutta pura è la terra.

E’ Natale ! E’ Natale !

Sopra il mondo che tace

Gesù porta la pace !

85  UN BIRICHINO DINANZI AL PRESEPIO

Per vederti son venuto,

o mio caro Bambinello

e ti porto il mio saluto

con il bue e l’asinello.

Non ho doni, né confetti,

da portare alla tua culla,

da Tonino che t’aspetti

se non ha da darti nulla ?

Io son uno di quei bambini,

come quelli che hanno i ricci

che son sempre birichini

e san far mille capricci.

Anche tu sei ricciutello,

i capricci tu li fai ?

Non rispondi o Bambinello ?

Dimmi su….. le pigli mai ?

Io, lo sai, ne piglio tante,

quante tu non hai pigliate;

dice mamma: sei un birbante

e giù botte e sculacciate.

E allora strilli e pianti,

e la mamma giù che batte.

Non c’è verso, non c’è santi,

con le mani e le ciabatte.

La Madonna mai ti bastonò ?

Eppure io un dì ho sentito

di una certa scappatella…

che una volta eri fuggito….

che l’hai fatta proprio bella !

E tua madre buona, buona

e San Giuseppe bonaccione

ti ritrova e ti perdona

poi ti scrocca un bel bacione.

Se una simile scappata

a la mia mamma avessi fatta

sulla testa una granata

ci rompeva o qualche piatto.

E, talvolta, se sta in vena,

non è poi un caso raro,

scambia spesso la mia schiena

con la groppa del somaro.

Babbo, poi, non dico niente,

mi dà il resto e tira via.

Non gli importa se c’è gente,

busse, busse e così sia..

Come, dunque, Gesù caro,

evitar posso le botte ?

Dammi il posto del somaro

lascio tutti e buona notte.

Ma migliore è, a quanto pare

la più bella soluzione:

obbedire e studiare

senza colpi di bastone.

O Gesù, io ti prometto:

non sarò più negligente

per la scuola avrò rispetto

e sarò più diligente !

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