Canti popolari religiosi. Le anime defunte. Dies irae. Raccolta di Vesprini Albino a Belmonte P.

20  DELL’ANIME DEFUNTE

Dell’anime defunte,

spieghiamo i lamenti

in un fuoco così potente

si ritrovano a penar.

Scordiamo notte e giorno,

da sentire quelle chiamate

per essere sollevate

da qualche carità.

Tutti li quarti e l’ore,

l’anime sante chiama,

stendiamogli una mano

per poterle sollevar.

Quest’anime si trovano,

in quello foco ardente,

chiamano amici e parenti

per smuoverli a pietà.

Figlioli se potete,

non siate tanto avari,

l’anime sante care

cercate d’aiutar.

Vi prego cara gente,

non vi mostrate ingrati

pensate che pur voi ci andate

in Purgatorio a penar.

Quante anime purganti,

in carcere si trova

di qua non viene nova

di quando scapperan.

Quell’anime rispose,

se voi non ci aiutate

un giorno vi trovate

pure voi con noi a penar.

Fra le pene ed i travagli,

il foco e li tormenti

povere anime dolenti

per voi non c’è pietà.

Iddio per buon avviso,

ci manda questa nova:

quel che si fa si strova

così succederà.

Non tremi di timore,

a sentire queste cose,

quell’anime pietose

cerchiamo d’aiutar.

Pensa che un’ora o l’altra,

Iddio ci dà la morte,

ci leverà la sorte

di tutta la libertà.

Fra li quarti e li minuti,

si padda all’altra vita,

cerchiamo ‘sta partita

poterla assicurar.

Sentite ‘ste ragioni,

ascoltate quel che canto:

chi fa lo bene avanti

di là lo troverà.

Quando che siamo morti,

non si sa chi ce lo manda

non si sta in quella speranza,

più tormento ci dà.

Ora che abbiamo tempo,

pensiamoci ogni ora

l’anime sante ancora

cerchiamo d’aiutar.

Se noi le aiutiamo,

sarrà nostra speranza

che Dio cento per uno

ce ne rinfrancherà.

Preghiamo per la pace,

la vergine Maria

che con nuova fantasia

ci chiede di cantar.

Se noi le solleviamo,

sarrà per il nostro bene

che dopo tante pene,

Iddio le caccerà.

Finite le sue pene,

se ne vanno in santa gloria,

Iddio gli dà vittoria

e per sempre goderan.

Quell’anime meschine,

son tutte allegramente

Dio gli rappresenta

le vostre carità.

Chi hanno padri e madri,

fratelli e consorelle

comme le santarelle

le dobbiamo aiutar.

Chi ha amici e parenti,

compari con comari,

vi prego non tardate,

movetevi a pietà.

Chi ha il marito morto,

con qualche figlio ancora

vi supplichiamo ognora

volervli ricordar.

Vi prego non mancate,

di far queste promesse

ricordiamoci di esse

Iddio ci aiuterà.

Ecco l’ultimo punto,

vi dico a tutti quanti:

avrà una sorte grande

chi le potrà aiutar.

Per la grazia che voi volete,

l’anime sante prega,

Iddio non ve la nega

Ma concessa vi sarà.

21 ALLE ANIME PURGANTI

La pace dei Santi,

concedi o Signore

ai morti aspettanti

l’eterna mercé,

rimetti il dolore

e chiamali a Te.

Rit. Requien aeternam dona eis Domine

et lux perpetua luceat eis. Amen

Per il sangue versateo,

da Te sulla croce,

ascolta la voce,

ascolta la voce.

Deh! Fa che t’ascolti

nel buio romito

dei cari sepolcri,

la voce d’amor

il giorno infinito risplende su lor.

Rit.: Requiem aeternam……

Per il sangue versato,

da Te sulla croce

deh! Ascolta la voce

di tanto dolor.

Deh! Dona la pace,

o dolce Signor.

Rit.: Requiem aeternam…..

O Madre Maria,

dei figli il conforto,

conducili al porto

diluce e beltà.

Deh! Abbi dell’alma

materna bontà:

di tanto dolore.

Deh! Dona la pace,

o dolce Signor.

Rit.: Requiem aeternam……

O Maria, Maria,

dei figli il conforto

conducili al porto

di luce e bontà:

deh! Dona la pace

o dolce Signor.

22  PIETA’ PER I MORTI

Dei nostri fratelli,

afflitti e piangenti,

Signore delle genti

perdono, pietà.

Sommersi nel fuoco,

in un carcere orrendo

ti chiedon piangendo

perdono, pietà.

Se l’opere nostre,

tu guardi severo

allor più non spero

perdono, pietà.

Ma lo sguardo benigno

lo rivolgo alla Croce

e ripeto a gran voce

perdono, pietà.

Ai nostri fratelli,

dai dunque riposo,

o Padre amoroso

perdono, pietà.

Al fin da quel fuoco

Llberati e risorti,

o Signore per quei morti

perdono e pietà.

23  LE ANIME SANTE

Quell’anime defunte,

che stanno all’altro mondo

nel foco sì potente

si trovano a penar.

Scordiamo notte e giorno,

ascoltiam quelle chiamate

per esser sollevate

da qualche carità.

Tutti li quarti e l’ore,

l’Anime Sante chiama,

stendiamogli una mano

per poterle sollevar.

Vi prego care genti,

non vi mostrate ingrate

pensate che pur voi andrete

in Purgatorio a penar.

Quant’anime si trova,

in quel fuoco ardente

fra esse anche parenti

muoviamoci a pietà.

Quell’anime purganti,

in carcere si trova

di qua non viene nova

se e quanno scapperà.

Tra le pene e li travagli,

nel fuoco e tra i tormenti

povere anime dolenti

per lor non c’è pietà.

Quell’anime rispose:

“Se voi non ci aiutate,

un giorno vi troverete

pure con noi a penar.

Non vi metta timore,

sentire queste cose,

quell’anime pietose

cerchiamo d’aiutar.

E Dio per buon avviso,

ci manda questa nova:

quel che si fa si strova

così succederà.

Li quarti e li minuti,

se passa all’altra vita,

cerchiamo ‘sta partita

di poterla ben giocar.

Quanno saremo morti,

chissà dove ce manna,

è finita ogni speranza

per tutta l’eternità.

Finché noi abbiamo tempo,

pensiamoci a tutt’ora

l’Anime Sante ancora

cerchiamole d’aiutar.

E se noi l’aiuteremo,

sarrà nostra fortuna

e Dio cento per una

ce lo rinfrancherà.

Figlioli se potete,

non vi mostrate avari

l’Anime Sante care

cercatele d’aiutar.

Per darglielo un sollievo,

a quell’anime giù in fondo

esser buoni in questo mondo

per poi goder l’eternità.

Se noi l’aiuteremo,

sarà per nostro bene,

dopo tante pene

Iddio le caccerà.

Dopo tante pene,

se ne va in santa gloria

Iddio gli dà vittoria

e per sempre goderan.

Quell’anime meschine,

stan tutte allegramente

se Dio gli rappresenta

le nostre carità.

Chi ha padre o madre,

fratelli oppur sorelle,

come santarelle

dobbiamole aiutar.

Da voi cari parenti,

commare con compare,

vi preghiamo non tardate,

aspettiamo le carità.

Chi ha il marito morto,

o qualche figlio ancora,

abbia sempre cura

di volersi ricordar.

Vi prego non mancate,

di fare ‘ste promesse,

ricordatevi di esse

che Dio vi aiuterà.

Ecco l’ultimo punto,

vi spiego a tutti quanti

avrà una gran fortuna

chi prega e in più perdona.

La grazia che voi volete,

se all’Anime Sante la chiedete

Iddio non ve la nega

Ma concessa vi sarà.

24  LE ANIME SANTE

Dell’anime defunte,

ascoltiamo i lamenti

che sui carboni ardenti

si trovano a penar.

Ascoltiamo notte e giorno,

sentiam quelle chiamate

per esser sollevate

ci chiedon la carità.

Tutti li quarti e l’ore,

l’Anime Sante chiama

stendiamogli una mano

per poterle sollevar.

Ci dicon fra le lacrime:

“Se non ci aiuterete

un giorno vi troverete

pure con noi a penar!”

Quant’anime si trovano,

fra i carboni ardenti

gridano a  amici e parenti:

“Muovetevi a pietà!”

Se noi l’aiuteremo,

sarà nostra fortuna

Iddio cento per una

ce lo rinfrancherà.

Figlioli se possiamo,

non siamo tanto avari,

l’Anime Sante care

cerchiamo d’aiutar.

Vi prego o cara gente,

non vi mostrate ingrate

ma pure voi pensate

che avrete da penar.

Quant’anime purganti,

in carcere si trovan

di  qua non si sa nova

do quando scapperan.

Fra pene e fra travagli,

nel fuoco e nei tormenti

per quell’anime dolenti

nessuno ci-ha pietà.

Iddio per buon avviso,

ci manda questa nova:

quel che si fa si strova

così succederà.

Non mettetevi timore,

nel sentire queste cose

quell’anime pietose

Iddio l’aiuterà.

Pensa che da un’ora all’altra,

per noi può arrivar la morte

che ci leverà la sorte

e tutta la libertà.

Dei quarti e dei minuti,

si passa all’altra vita

cerchiamo questa partita

di saperla ben giocar.

Sentite ‘ste ragioni,

ascoltate il canto mio

chi la lo bene in vita

di là lo ritroverà.

Quando che siamo morti,

non si sa dove ci manda,

si sta in quella speranza

che tormento Iddio non ci dà.

Ora che abbiamo tempo,

pensiamoci a tutt’ore

l’Anime Sante care

cerchiamo d’aiutar.

Se noi l’aiuteremo,

sarà per nostro bene,

dopo di tante pene

Iddio ci aiuterà.

Preghiamo per la pace,

la Vergine maria

che con gioia e fantasia

ci dice di cantar.

Se noi le solleviamo,

sarà per nostro bene

dopo di tante pene

Iddio le libererà.

Scontate le sue pene,

se ne va in santa gloria

Iddio gli dà vittoria

e per sempre goderan.

A quell’anime meschine,

finite tante pene,

allegramente Iddio

offre la vostra carità.

Padri, madri e fratelli,

cugini e consorelle,

come tanti santarelli

li dobbiamo aiutar.

Chi ha amici e parenti,

compari con comari

vi prego di non tardare

muovetevi a pietà.

Chi ha moglie o marito,

o qualche figlio ancora

gli promettiamo ognora

di volerci ricordar.

Vi prego di non mancare,

di fare queste promesse

ricordiamoci di esse

che Iddio ci aiuterà.

Ecco l’ultimo punto,

vi spiego a tutti quanti

che avrà una sorte grande

chi le vorrà aiutar.

Se una grazia voi volete,

l’Anime Sante voi pregate

e Iddio che ne fa tante

anche a voi ve la farà.

25  LA PASSIONE DELL’ANIME SANTE

Ricorro a te Gesù, benigno e pio

Signore del Cielo e di tutto l’universo,

che in Maria t’incarnasti o dolce Dio,

perché dal Padre Eterno fu concesso

per liberarci dall’Inferno rio;

moristi in croce, tu stesso l’hai permesso.

Ti prego per la santa passione,

di dare al mio canto gran devozione.

Cari signori tutti qui presenti,

ascoltate il mio dire se vi piace

se voi mi ascolterete in sante pace

vi farò sentir la passione dei defunti.

Chi ha padre, madre, fratelli e parenti,

fate del  bene per lor, che a Dio piace.

Vi canterò dell’anime purganti,

dei loro dolor, sospiri e pianti.

Vergine Immacolata, Vergine pura,

voi partoriste il nostro Creatore

prendi tu, per pietà, di lor la cura

o Madre santa, o Madre tutt’amore.

Rischiara quelle carceri così oscure,

o Vergine aiuta quell’anime dolenti

salvale dalle pene atroci e dai tormenti.

Gloria del cielo e nostra pia avvocata,

che intenerite il cuore dei viventi,

pigliatevi voi cura dei defunti,

e ad ogni anima battezzata

recate sollevi evo da quei tormenti.

Noi vi preghiamo, o Vergine beata,

coprite col manto le anime innocenti,

pregate per loro o Vergine pia

e portatele su la gloria del Messia.

26 LA PASSIONE DELLE ANIME SANTE

A quell’anime di fonfi

pensiamo con la mete

che in nun fuoco sì potente

si trovano a penar.

Scordiamo notte e giorno,

sentiam quelle chiamate,

vogliono esser sollevate

da qualche carità.

Tutti li quarti e l’ore,

l’anime sante chiama,

stendiamogli una mano

per poterle sollevar.

Vi prego cara gente,

non vi mostrate ingrate,

pensate che pur voi ci andrete

in Purgatorio a penar.

Quant’anime si trovan,

in quei carboni ardenti

e noi che siam parenti

muoviamoci a pietà.

Quell’anime purganti,

in carcere si trovan

e qua non giunge nova

di quando scapperan.

Tra pene e gran travagli,

nel fuoco e fra tormenti

per quell’anime dolenti

nessuno ha pietà.

Quell’anime rispose:

“Se voi non ci aiutate

un giorno vi troverete

pure con noi a penar.

Non dovete aver timore

a sentire queste cose

quell’anime pietose

le dovete voi aiutar.

E Dio per buon avviso

vi manda questa nova:

quel che si fa si strova

così succederà!”

In assai pochi minuti,

si passa all’altra vita

cerchiamo ‘sta partita

di  saperla ben giocar.

Ora che abbiamo tempo,

pensiamoci seriamente

l’l’anime sante ancora

cerchiamo d’aiutar.

E se noi l’aiuteremo,

sarrà nostra speranza

che Dio cento per uno

ce lo rinfrancherà.

Figlioli se potete,

non vi mostrate avari,

l’anime sante care

cercate d’aiutar.

Se noi l’aiuteremo,

sarrà per nostro bene

perché dopo tante pene

Iddio le caccerà.

Dopo di tante pene,

se ne vanno in santa gloria

e in eterno con gran gioia

per sempre goderan.

Per quell’anime meschine,

tutte le pene avranno fine

se a Dio noi offriano

la nostra carità.

Chi ha padre e madre,

fratelli con sorelle

comme santarelle

li dobbiamo noi aiutar.

Amici ovver parenti,

commare con compare

vi prego di non tardare

le vostre carità.

Chi ci-ha il marito morto,

con qualche figlio ancora

gli promettiamo ogn’ora

di volerci ricordar.

Vi prego non mancate,

di far queste promesse

ricordatevi di esse

che Dio vi aiuterà.

Ecco l’ultimo punto,

vi prego a tutti quanti

avrà una sorte frande

chi quell’anime aiuterà.

Per la grazia che volete,

sempre voi pregate

e Dio non ve la nega

ma concessa vi sarà.

27  IL DIES IRAE

Diasilla, diasilla,

salvo secula in favilla,

scrive Davi con Sibilla.

Gesù mio con gran terrore

verrà giudicato il peccatore.

Sonerà la viva tromba,

tutti li corpi d’ogni tomba

sorgerà ogni creatura

dall’antica sepoltura.

Tutti andremo al tribunale,

dove è scritto il bene e il male,

avanti al giudice sedente

tutto a Dio sarà presente.

Chi sarà che resta assente?

Chi di noi avrà la cura?

O clemente maestà

salva l’uomo per tua bontà,

per tua fonte di pietà.

A te ricorro, Gesù pio

Che uomo te facesti per conto mio:

me creasti, me sarvasti,

co’ la crome me rcomprasti

al fine fa che questo basti.

Tribunale di contrizione,

avanti a Dio si fa ragione,

dacci la tua remissione.

Come reo me pentisco

ogni colpa riconosco

d’aver offeso a torto Cristo.

Maddalena perdonasti,

del ladron pietà avesti.

Io ti prego, e non son degno,

tu, o Signor, mi puoi far degno,

di venire nel tuo regno,

e non mandarmi  in basso regno.

Fa che luogo ci sia dato,

fra quell’Angeli beati,

dai rei separati,

separati i dai maledetti,

che nel fuoco stanno stretti.

Colla faccia in terra china,

prego te, o maestà divina

che abbi cura della mia fine.

In quel giorno spaventoso,

buon Gesù giusto e pietoso

donaci la pace e eterno riposo.

Diasilla lagrimosa,

donate pace e riposo

alle anime del Purgatorio.

28  DIES IRAE

Dies irae dies illa,

con la testa alquanto brilla

sempre l’anima è tranquilla.

Con quel vino puro, puro,

incurante del futuro,

io son l’uomo più sicuro.

Vino forte, con gusto pieno,

a noi gradito perché ameno,

da non poterne fare a meno.

Dei bicchieri fra il dolce suono,

io davver più lieto sono

di un sovrano sul suo trono.

Benedetta sia la natura,

che una bibita sì pura

dié all’umana creatura.

Liber scriptum proferetur

in quo tutum continetur

unde mundus iudicetur.

A ciascuno che leggebit

vinum bonum apparebit

et acquam semper recusabit.

Acqua chiara maledetta,

sii da noi sempre interdetta

perché ce dai solo la fiacca.

Dies ire dies ille

lo predicava don Achille

chi vin non beve è un imbecille.

Dies illa lacrimosa,

ubriacarsi è bella cosa

perché si vede il mondo tutto rosa.

29  DIES IRAE

Dia silla, dia silla,

secula, secula con favilla

Gesù mio che gran dolore

davanti a Dio se fa ragione

verrà la gente a Roma.

Ogni corpo e ogni tromba,

stemperà la strenna tuta

sonerà la vera tromba

verrà qua la trematura

nell’antica sepoltura.

Ce ne jimo in tribunale,

dove sta scritto lo vène e lo male.

Bene e male a Dio rappresenta

ogni dì la nostra assenza.

Venne Giudice assegnante,

tutti i corpi avanti a Dio se presenta.

Sarva quell’anima benedetta

per tua fonte di pietà.

Davanti a Dio si fa ragione,

niente a Dio sfuggirà,

tutto quanto punirà.

S.Maria Maddalena, S. Silvestro,

l’opera buona e state onesti

Signore ti prego, non sono degno:

che io non cada in basso regno

condannato con tanto affanno.

Un giorno di giudizio spaventoso,

Gesù sarà pietoso, ci salverà gratis

perché è fonte di pietà.

Dia silla lacrimosa.

Questa dia silla in terra è detta,

in cielo è scritta,

agli Angeli è data,

a quell’anima benedetta del Purgatorio

che sia rappresentata,

dategli pace e riposo.

Reque meterna

dona ei sdomine

perpè lucettei

scanti in pace

amen.

30  DIA SILLA, DIA SILLA

Dia silla, dia silla,

secula e secula con favilla.

Gesù mio che gran dolore

giudicate i peccatori.

Sonerà la vera tromba

E il giudizio che le rompa.

Verrà qua ‘na tronatura

nell’antica sepoltura.

Ce ne jimo in tribunale,

dove sta scritto lo vène e lo male.

Davanti a Dio ce rappresenta,

ogni dì la nostra assenza.

Altrimenti Maestà,

salva l’uomo a tua bontà.

Salva la pecora teofina

che produce tanti affanni

a quest’anime sospiranti.

Giorno di giudizio spaventoso,

buon Gesù tu sii pietoso.

Dia silla alcrimosa,

Dio ci dà pace e riposo.

Tra quest’Angeli beati,

tra i dispersi, separati e molestati

e dal fuoco eterno stretti.

Questa dia silla in terra è detta

e in cielo è scritta.

31 DIES IRAE, DIES ILLA

Viasilla, viasilla,

sarve inzecula invavilla

scritta Dabise con Savilla.

Sonerà la viva tromba,

va a giudizio con foromba.

Stupiran morte e natura,

quando risorge la creatura

dall’antica sepoltura.

La tromba con meraviglioso suono

ci chiamerà davanti al trono.

Veneremo al tribunale,

dove è scritto il bene e il male.

Avanti al Giudice sedente,

chi sarà per noi Assistente?

Perché anche il giusto non è sicuro,

chi sarà per noi procura?

Le buone opere sono giuste

e son sicura.

Re tremente e Maestà,

sarvate l’uomo per bontà,

sarvate l’anime del Purgatorio

pe’ ‘sta fonte de pietà.

Recurrino a Gesù mio,

fattu omo per conto mio,

perché non ce perdesse quillu dì.

Ce creaste e ce sarvaste,

sul legno de la Santa Croce

ce rcompraste,

fate che questo a noi ce basta.

Tribbulà e contrizione,

davanti a Dio si fa ragione;

niente a Dio sfuggirà

e tutto quanto punirà.

Come reo sbalordisco,

di mie colpe non ardisco.

Santa Maddalena perdonasti,

il ladrone accontentasti,

a me la speranza donasti.

Io ti prego, non son degno,

voi, Signore, ci potete far degni

che io non cada a basso regno..

Fa che locu ci sia dato,

fra quell’Angeli beati

da li rei separati.

Separati li maliditti,

le mie preghiere non son degne,

ma tu o buon Gesù

benignamente

fa che io nell’orrendo fuoco

non bruci eternamente.

Co’ la fronte a terra china,

raccomando Maestà divina

che abbia cura de la mia fine.

Che non agghia eterno danno

e il giorno del giudizio risorgeranno.

Il giorno del giudizio spaventoso,

Gesù sarà pietoso,

perché è fonte di pietà.

Viasilla lacrimosa,

dategli pace e riposo

a quell’anime benedette del Purgatorio.

Requie meterna

dona ei sdomine

perpè lucettei

scanti in pace, ammen.

32  DIASILLA DE GUSTI’

Diasilla, diasilla,

comme ad’è bisogna dilla:

sono un povero cencioso

d’ogni cosa bisognoso;

non ci-agghio più lo pà’

me bbisogna un saccu de grà,

vaco da quilli che ce l’ha,

me la farrà la carità?

“Un saccu de grà te lu darrò,

ma prima me lu devi pagà

perché io non faccio mai la carità!

A sintì questa risposta,

Gustì jette fori de testa.

Diasilla, diasilla,

comme adè bisogna dilla:

in quistu munnu stimo troppo stritti

è meglio che sparisce tutti li puritti.

Questo dicìa Gustì a denti stritti,

perché non putìa sfamà li figliulitti.

Gustì va via e prega Sant’Antoniu

che quell’avaru se lu portesse lu demoniu.

Sconsolatu caminava,

mentre a casa se ne rghiava;
de fame e rabbia bestemmiava

e ppo’ a S.Antoniu se raccommannava

O caru Sant’Antoniu,

fallu portà via da lu demoniu.

Diasilla, diasilla

comme ad’è bisogna dilla:

chi non fa la carità

in quistu munnu non duvrìa sta.

Gustì bussa e n’atra casa,

ma non rimedia cosa.

Co’ un bastò lu patrò lu minaccia

e con furia via lu scaccia.

Diasilla, diasilla,

comme ad’è bisogna dilla:

non merita il Paradiso

chi non dona manco un sorriso.

Diasilla, diasilla,

mo’ forse è meglio de finilla.

33 DIASILLA, DIASILLA

Diasilla, diasilla,

salve secula in favilla

scrive Davide con Sibilla.

Gesù mio con gran terrore,

giudicherà il peccatore.

Suonerà la viva tromba,

e ogni valle ne rimbomba.

Tutti li corpi d’ogni tomba,

per la forte stronatura

risorgerà la creatura

dall’antica sepoltura.

Tutti andremo al tribunale,

dove è scritto il bene e il male;

avanti al giudice sedente,

tutto a Dio sarà presente.

Chi sarà che resta assente?

Chi di noi avrà premura?

La buon’opera sarà sicura.

O clemente maestà,

salva l’uomo per tua bontà,

per tua fonte di pietà.

A te ricorro Gesù pio,

ti facesti uomo per conto mio;

mi creasti, mi sarvasti

co’ la croce me rcomprasti,

fa alfine che ciò basti.

Tribunale di contrizione,

avanti a Dio si fa ragione,

dacci la tua remissione.

Come reo me pentisco,

e ogni colpa dire ardisco.

Maddalena perdonasti,

e del ladron pietà avesti.

Io te prego, non son degno,

tu o Signore me pòi far degno

che non vada in basso regno.

Fa che luogo mi sia dato,

fra gli Angeli beato

e dai rei separato.

Separate i maledetti,

che nel fuoco stanno stretti,

da quell’atri benedetti.

Colla faccia in terra china,

ti prego,o  Maestà divina,

abbi cura della mia fine.

In quel giorno spaventoso,

buon Gesù giusto e pietoso,

donaci pace e riposo.

Diasilla lacrimosa,

donate pace e riposo

alle anime del Purgatorio

e portatele in Paradiso

diasilla, diasilla.

34  DIASILLA
Diasilla, diasilla,

fa di me che nun favilla

consolate a conseguilla.

Gesù mio con gran dolore,

giudicando il peccatore;

sonerà la viva tromba

da ogni corpo e da ogni tomba

sorgerà morte natura

sorgerà la creatura

dall’antica sepoltura.

Noi andremo al Tribunale,

dove è scritto il bene e il male,

avanti al giudice presente.

Chi sarà fra noi innocente?

Chi sarà per noi procura?

Se le opere son giuste son sicura.

Altrimenti, o Maestà,

salvate l’uomo con bontà,

quest’anima benedetta

in questo punto di pietà.

Io vi prego, Gesù mio,

che lo facessi per conto mio.

Tu ci creasti,

tu ci sarvasti,

col legno de la croce ce comprasti.

Date il fin che il fin ci basti.

Con un atto di contrizione,

avanti a Dio si fa ragione.

Come reo caudisti,

le mie colpe non ardisti,

la Maddalena saudisti,

del buon ladron pietà avesti.

Io vi prego non son degno,

o Signore, fatemi degno

che non vada in basso regno,

che non vada tra i dannati

ma tra l’Angili beati.

Tra i rei separati,

separati e maledetti

che stanno al foco tanto stretti

fa che un posto non mi spetti,

chiama quest’anima benedetta

fra quell’atre benedette.

Noi preghiamo sua Maestà divina,

che abbia cura de la nostra fine

che non ci mandi fra i dannati

a eterni affanni condannati.

Dacci il pane che alfin ci basti,

dacci un atto di contrizione,

avanti i soldi si fa ragione,

di una santa redenzione,

altrimenti, Maestà,

sarvate l’uomo con bontà;

il giorno del giudizio spaventoso

venite, o Gesù, giusto e pietoso.

Diasilla lacrimosa,

donateje pace a riposo

a quest’anima benedetta,

risorgerà da tante pene,

pregherà Dio per te

se hai fatto carità e bene.

Anima beata,

che al mondo siete stata,

in Paradiso siete attesa.

Quando da Gesù andrete

de la famiglia vostra ve ricordate

e una  grazia per essa richiedete.

Requie meterna ammene.

35   LA PASCIO’ DE CRISTO

La pascio’ de Cristo

le piaghe de Totò

jimo a troà quatt’oe

pe’ fa colaziò.

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