Tomassini Giuseppa centenaria, saluto di Carlo Tomassini

I CENTO ANNI DI GIUSEPPA TOMASSINI benedetti da papa Francesco

(Carlo Tomassini)

“ Grazie, Giuseppa, il tuo sorriso di centenaria  dice che ci vuoi bene e ci parli, come sempre, a cuore aperto.” I parenti hanno chiesto ed è giunta la benedizione speciale di papa Francesco a Tomassini Giuseppa, nata a Servigliano il 5 aprile 1914: cento anni vissuti nella piena dedizione agli affetti famigliari. Ha accompagnato il marito Gino Pompei a diventare centenario ed adesso anche lei è festeggiata in allegria.

Nel celebrare il 100° compleanno c’è la tentazione di accontentarsi di un semplice compiacimento occasionale. C’è di più: si guarda a lei ed al futuro,  tenendo vivo, l‘appassionato coinvolgimento per gli anni condivisi con lei, anzi imitandola perché è riuscita a costruire un bel vissuto degno di essere sempre ravvivato. Sono in tanti i parenti e le amiche ad avvicinarsi a Giuseppa e a ringraziare Dio per il dono della longevità centenaria mentre continua a donare incoraggiamento affettuoso con consigli pratici e con la preghiera. E’ sempre vissuta a fianco del marito Gino che ora è in cielo e ci dice di vivere con grande fiducia in Dio, accettando ogni giorno la Sua volontà. Le siamo grati con l’umiltà e con l’amore che lei sa ispirarci.

Troviamo la fonte genuina dei valori che hanno abbellito e arricchito la sua vita, i desideri di un’anima sempre più dilatata dalla benevolenza verso gli altri, nella prospettiva della gioia eterna del Padre. Ha vissuto tante stagioni da protagonista cordiale nel lieto servizio ai familiari, con scelte decisive e costanti per essere sempre utile nel procurare il loro bene: una vera serva per amore, con la luce cristiana nella coscienza. Il nome Giuseppa è da sempre un suggerimento ad invocare il patrono San Giuseppe.

I mille ricordi sono illuminati da questa energia che l’ha messa in grado di affrontare il buio dei disagi, l’amarezza delle sconfitte. Lei ha oltrepassato le difficoltà con l’adesione al Cuore di Gesù. Giuseppa infatti sin da piccola, presa per mano da una zelatrice dell’apostolato della preghiera, si recava nelle famiglie a portare la pagellina dell’Offerta quotidiana al Sacro Cuore. La sua personalità tenace nel fare le scelte generose, lo slancio del suo coraggio, l’attenzione per i familiari con il dono di sé senza riserve, sono lo specchio di ogni sua dedizione, che lascia via e non cura le cose di esclusiva apparenza.

Impariamo da lei che ha camminato con orme sicure,  percorribili dagli altri, dalle figlie, dai generi, dai nipoti e nuove, e dai pronipoti. Oggi è facile riscontrare tanta confusione sociale di idee con una congerie frastornante di opinioni e di pubblicità per le cose bramabili; ma lo spirito di Giuseppa Tomassini suggerisce  di dedicarsi piuttosto al servizio delle persone amate, con l’aiuto della preghiera.

Mentre le pubblicità martellanti dei mezzi di comunicazione di massa diffondono un’asfissia di illusioni, abbiamo l’occasione di onorare una donna dall’animo forte e responsabile come si  valorizza la donna  nella festa dell’8 marzo. Ha esercitato la propria libertà nelle attività che hanno portato il  bene degli altri e dei famigliari. Sa vivere con sincerità e semplicità le relazioni amichevoli. Insegna ad aver cura delle persone, specie le più fragili, a custodirsi reciprocamente l’un l’altro in famiglia, con la delicatezza,  con la silenziosa presenza e con il dialogo perspicace. Così l’amore  ha sorretto la stabilità dei suoi affetti.  Servigliano si complimenta con lei.

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