BLASI DON MARIO PARROCO annuncia CRISTO RE e le OPERE DI MISERICORDIA

CRISTO RE (Mt 25,31-46) “ALLORA IL RE DIRA’: IO HO AVUTO FAME…”.
Oggi il Vangelo presenta la conclusione dell’ultimo discorso di Gesù nella Sua vita pubblica. E’ un Vangelo che si riallaccia al suo primo discorso: “Beati quelli che hanno misericordia perché troveranno misericordia”. Si basa su sei opere della misericordia.
Gesù ha poteri divini, ma condivide tutta la debolezza della condizione umana, è povero in mezzo ai poveri, ma è anche giudice che pronuncia la sua sentenza. Precise sono le Sue motivazioni per i buoni e per i cattivi. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare…”, “Avevo fame e non mi avete dato da mangiare…”. Nessuna difesa può modificare la Sua sentenza. Egli scruta e conosce la vita di ogni uomo.Il criterio che adopera è: azione o omissione, fare o non fare. Egli non dice se uno è stato credente o no, se ha pregato o no, ma ricorda ciò che ha fatto al fratello più piccolo.
Gesù mette al centro l’uomo bisognoso. Tutto è giudicato secondo le azioni fatte a vantaggio o a svantaggio del fratello. Si basa tutto sul servizio recato e sull’amore donato al fratello: nutrire l’affamato, dissetare l’assetato, accogliere lo straniero, vestire il nudo, visitare l’infermo e il carcerato.
Il giudice si identifica con i poveri, i deboli e i perseguitati; è solidale con quelli che vivono nella povertà.
Così deve agire il cristiano: imitare il Signore.
Questa solidarietà suscita sorpresa in tutti: sui buoni e sui cattivi. Nessuno avrebbe immaginato che amando o disprezzando il debole avrebbe accolto il Signore o lo avrebbe rifiutato.
La salvezza è accolta o rifiutata nel donare o nel rifiutare l’amore al fratello.
Il vero cristiano apre il cuore al bisognoso per risollevarlo dalla sua miseria morale e materiale.
Il fratello si fa dono al fratello.
“E se ne andranno, questi al supplizio eterno
e i giusti alla vita eterna”.
Non è Dio che giudica l’uomo, ma sono le azioni dell’uomo che lo giudicano. Chi ama il fratello bisognoso con lo stesso amore di Cristo ha la vita. Chi non lo ama si incammina verso la non-vita. La vita di ogni uomo è segnata dalle opere di misericordia. Il cristiano sia misericordioso come è misericordioso il Padre Celeste!

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