ANTONIO GRASSI SACERDOTE nell’ordine dei Filippini a Fermo. Notizie scritte da Giuseppe Cecarini

Elaborazione di notizie dal libro del gentile amico Giuseppe Cecarini
Il chierico Antonio Grassi, ventiquattrenne, nel 1617 fu ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Fermo Alessandro Strozzi, e da allora per 54 anni p. Antonio celebrava la Messa ogni giorno con gran devozione e fervore. All’avvicinarsi dell’ora della celebrazione sentiva nascere in sé una grande gioia.
Nelle solennità maggiori dell’anno liturgico, tutti notavano che dopo la celebrazione della Messa sprizzava una grande allegria, che appariva anche all’esterno con un volto veramente luminoso. Nell’alzare l’Ostia consacrata sembrava rapito in estasi.
Terminata la celebrazione della messa, godeva di stare il più possibile in amoroso colloquio con Gesù, a cui ricorreva per chiedere grazie in favore di chi si rivolgeva a lui per risolvere qualche problema.
Nelle solennità della Pasqua, del Corpus Domini e del Natale era molto contento e voleva che i paramenti fossero i migliori, in ossequio al Santissimo Sacramento; curava che fossero puliti, ma curava soprattutto la purezza del cuore per essere meno indegno di celebrare questo sacrosanto mistero. Non perdeva occasione, durante la giornata, di entrare in chiesa per adorare Gesù Sacramentato. A sera scendeva in chiesa per pregare dinanzi al tabernacolo, prima di ritirarsi.
Zelava il rispetto della chiesa, non permettendo che divenisse luogo di conversazioni. Se qualcuno stava a discorrere, al vedere avvicinarsi padre Antonio, subito cessava: nessuno aveva l’ardire di parlare.
Passando per le vie di Fermo, si fermava a pregare nelle chiese dinanzi al tabernacolo. Quando era impedito dagli acciacchi della vecchiaia e non poteva più celebrare la messa, chiese e ottenne dall’arcivescovo fermano che qualche confratello la celebrasse nella sua camera. Spesso andò a celebrarla l’arcivescovo stesso.

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