Blasi don Mario evangelizza nella sesta domenica di Pasqua B Vangelo Giovanni 15,9ss

Blasi don Mario predica Vangelo Giovanni 15,9ss
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati “.
Gesù vuole che i Suoi discepoli siano sempre uniti a Lui. Il flusso vitale del Suo Amore non si deve mai interrompere.
L’Amore di Gesù donato e accolto esige che il discepolo viva secondo il Suo insegnamento.
“Gesù attende dai Suoi che l’adesione a Lui mantenga vivo tra loro il Suo insegnamento nella molteplicità delle esigenze concrete dell’amore per l’uomo. Quando nella comunità regna questo clima di unione con Gesù e di dedizione alla missione, la comunità può chiedere ciò che vuole: la sintonia con Lui creata dall’impegno a favore dell’uomo stabilisce la collaborazione attiva di Gesù con i Suoi. La gloria, che è l’amore del Padre, si manifesta nell’attività dei Suoi disceopoli che continuano a lavorare a favore dell’uomo. Soltanto la dedizione agli altri può dare la certezza di essere l’oggetto dell’amore di Dio.
Senza questo amore non esiste vincolo con Gesù, né pertanto esperienza del Padre, che si manifesta in Lui. Se non esiste l’amore, non esiste altro che il vuoto, l’assenza di Dio. Chi non ama non può avere rapporti con il Padre. Dio si rende presente e attivo soltanto dove esiste un amore come quello di Gesù, espresso dal Suo comandamento” (J.Mateos/ J.Barreto).
Gesù dice: “Amatevi” e non amatemi. L’amore giunge a Dio solo attraverso la Sua creatura. Chi non ama la creatura, non ama il Creatore.
“Vi ho costituiti perché andiate e portiate il frutto e il vostro frutto rimanga “.
Il Risorto manda i Suoi discepoli ad annunciare il Suo Amore a tutti gli uomini perché siano adulti, liberi e responsabili e formino una società di fratelli. Essi vanno come amici di Gesù.
“I discepoli non sono lavoratori alla giornata che supplicano di essere ammessi al lavoro: sono collaboratori scelti da Gesù prima che essi si potessero offrire. Non li manda in condizione di inferiorità, ma su un piano di amicizia e di aiuto” (J.Mateos/ J.Barreto).

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