EVANGELIZZATORE PARROCO MARIO BLASI TEMPO PASQUA DOMENICA SESTA anno C vangelo Gv 11, 23

Blasi Mario parroco evangelizza seta domenica C tempo di Pasqua vangelo Giovanni 11, 23  ss

Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui”.

     Il credente, che ama Gesù, osserva la Sua Parola e ha la gioia di portare nel cuore l’Amore del Padre e del Figlio.

La presenza divina nel credente si realizza attraverso lo Spirito Santo.

L’incarnazione è un atto di amore di Dio Padre per l’umanità. “Ha tanto amato il mondo da donare il Suo Figlio prediletto”.

La Risurrezione è uno speciale atto di amore del Figlio per il cristiano. Egli dona con il Padre lo Spirito Santo Paraclito.

La presenza divina dello Spirito nel credente ha sempre origine dall’Amore del Padre per i discepoli di Gesù. Lo Spirito Santo donato dal Padre e dal Figlio dà forza e coraggio per camminare nella carità. Gesù, per mezzo dello Spirito, è presente nel credente.

Lo Spirito ravviva e ricorda nel cuore dei credenti l’insegnamento di Gesù, dà la forza per viverlo con gioia nonostante l’opposizione del mondo.

Gesù ha in Sé la pienezza della verità e della vita. Il credente con la comunità, lungo il corso dei secoli, è chiamato ad approfondire la verità e ad applicarla nella vita.

E’ lo Spirito del Cristo Risorto che conduce la Chiesa alla conoscenza sempre più approfondita del messaggio di Gesù e dona la luce e la forza per fare scelte nella storia per il bene di tutti.

Lo Spirito di Verità aiuta, incoraggia, suggerisce le parole da dire nella testimonianza della vita: testimonianza franca e convincente. Per mezzo dello Spirito Santo Paraclito l’insegnamento di Gesù diventa vitale, fonte cioè di vita, e non  viene mai meno. Lo Spirito Santo è dono di pace.

Vi lascio la pace, vi do la mia pace.

La pace  è dono della salvezza di Gesù. “Pace” insieme con “Grazia”, è il saluto tradizionale dei cristiani. “Pace”, “Verità”, “Luce”, “Vita”, “Gioia” rivelano aspetti diversi del grande dono che Gesù ha portato agli uomini dal Padre.

Il cristiano di ogni tempo è portatore di buone notizie: porta la pace e la salvezza del Risorto.

La pace è una Beatitudine delle anime dei giusti che sono nelle mani di Dio, ma è anche la Beatitudine dei cristiani che vivono il messaggio di Gesù durante la vita terrena.

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Gesù, con la Sua morte e la Sua Risurrezione, crea un’umanità nuova. Egli realizza un mondo nuovo, non con la forza né con la violenza né con il dominio, ma con il Suo Amore senza limiti.

Egli forma una comunità dove tutti rispondono liberamente e con amore alla Sua proposta di vita.

Il Suo messaggio è un messaggio di amore per l’uomo. Chi lo accoglie deve amare questa piccola e fragile creatura. Egli esige che la Sua Parola di Amore sia poi ridonata a tutti senza distinzione.

Chi ama l’uomo ha la presenza di Gesù nel cuore e quella del Padre: si rende figlio di Dio e la comunità a cui appartiene diventa gloria del Signore. Chi ama come Gesù, possiede lo Spirito Santo che trasforma il credente e la comunità in dimora divina.

Il credente è santuario di Dio.

Non ci sono più luoghi sacri in cui Dio si manifesta al di fuori dell’uomo stesso. Dio non è un Dio lontano, ma è Colui che si avvicina all’uomo: è nell’uomo e vive con lui. Dio fa comunità con gli uomini. “Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno Suo popolo ed Egli sarà il Dio con loro” (Ap. 21,3).

Dio non va cercato fuori dell’uomo, è nell’uomo. L’uomo non si sente più servo del Signore, ma figlio del Padre. Gesù è modello di questo rapporto tra Padre e Figlio. Gesù, perciò, diventa per ogni credente l’unica legge da seguire per avere un rapporto di Padre e figlio. Egli è dono di Amore per tutti gli uomini. Ogni credente in Lui deve diventare per amore dono di sé come Lui.

” PACE è il mio cammino; la mia pace vi auguro”.

Gesù dona ai Suoi la pace, cioè serenità e tranquillità per il futuro. Gesù ritorna al Padre, ma non sarà assente per i Suoi. Ciò deve dare fiducia ai Suoi discepoli e li deve liberare da ogni timore.

Andare al Padre, anche se attraverso la morte, non è una tragedia, dato che la Sua morte sarà la manifestazione suprema dell’Amore al Padre, vittoria sul mondo ostile e trionfo sulla morte” (J. Mateos/ J. Barreto).

Gesù, dunque, vince la morte per avere piena vita per Sé e per i Suoi discepoli.

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