Anno 981 marzo (a)

Anno 981 marzo (a)

Giudicato a Montegranaro a favore di Farfa

(Regesto Farfa III p. 100 n. 398; Chronicon Farfense I p. 347 )

            Nel nome di Dio. Notizia del giudicato. Mentre noi Egemno alemanno, messo dell’imperatore Ottone sedevamo nel placito nel luogo di Montegranaro presso san Pietro, con noi sedevano, presenti e residenti, lo scabino Adam, lo scabino Attone e Upezone figlio del fu Arduino ed i fratelli Trasberto, Adelberto e Benzone, figli del fu Pertone, e Campone figlio del fu Ilderico e Benedetto e Lupone e Letone e Giovanni Dieto e altro Giovanni. Qui è venuto, alla nostra presenza, Giovanni abate di Santa Maria Madre di Dio, dell’Acuziano in territorio della Sabina insieme con il suo avvocato Sienulfo scabino ed ha fatto querela contro Gottifredo figlio del fu Sieredo (Sierardo) e disse a noi: “Signori, giudicate a noi la legge di questo Gottifredo. Tu tieni i beni di questo agglomerato curtense (curte)di San Pietro che appartiene al monastero di Santa Maria Sabinense di cui io sono avvocato. Voglio sapere se appartiene e te per una carta scritta o per eredità o per un qualche documento scritto o per qualsiasi ragione trovata”. Allora noi suddetti messi dell’imperatore e scabini e ‘buoni uomini’ giudicammo che dovesse rispondere. E lo stesso Gottifredo, venendo alla nostra presenza, disse: “Certamente, signori miei, vi dico la verità che di queste cose e dello stesso agglomerato curtense di San Pietro per il quale sono richiesto dall’avvocato dell’abate, a me nulla appartiene, né mai deve appartenere, né per eredità, né per carte scritte, né per altro documento né per una ragione trovata”.

Allora noi messi imperiali e scabini e ‘buoni uomini’, avendo ascoltato questa rinuncia dichiarata da Gottifredo, giudicammo che lui cessasse e tacesse, mentre il predetto monastero con il suo abate ha da tenere e avere in proprietà e possedere con sicurezza. Io Arduino notaio scrissi il presente giudicato, da quello che è stato detto, come sopra, dal messo dell’imperatore, dagli scabini e dai ‘buoni uomini’; nell’anno 981 dall’incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo, anno quattordicesimo dell’impero dell’augusto Ottone, mese di marzo; indizione nona.

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