Al santuario della Madonna dell’Ambro in Montefortino (FM) vennero pellegrini anche santi e beati

SANTI PELLEGRINI AL SANTUARIO DELLA MADONNA DELL’AMBRO

A MONTEFORTINO (FM)

E’ stato detto che i santuari, specialmente Mariani, sono delle oasi spirituali, grandi stazioni di ristoro, dislocate lungo le direttrici della lunga marcia dell’uomo verso la patria celeste, una tappa d’obbligo per tutte le anime assetate di grazia e di fede.

Se è così i santi, anime più sensibili e generose, pensiamo che abbiano sentito fortemente in ogni tempo il richiamo del santuario. Per quanto riguarda il santuario della Madonna dell’Ambro, le fonti storiche segnalano la venuta di cinque santi: beato Liberato da Loro Piceno; san Serafino da Montegranaro; san Benedetto Giuseppe Labre; il beato Antonio di Amandola e la beata Maria Assunta Pallottola da Force.

Il beato Liberato (1260) rampollo illustre dei conti Brunforte feudatari di Loro Piceno, trascorse l’intera sua vita tra i boschi dei monti di Sarnano, nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione. È facile immaginarlo unirsi ai numerosi pellegrinaggi che la popolazione di Sarnano organizzava periodicamente al santuario.

La venuta di san Serafino da Montegranaro (1540-1604) all’Ambro fu determinata da una circostanza particolare che troviamo descritta nella sua biografia. Tra i vari uffici, tutti umili, come quello di ortolano, di questuante e di cuoco, egli di tanto in tanto aveva quello di compagno dei padri predicatori popolari. Un giorno uno di questi teneva la Quaresima a comunanza, una cittadina confinante con la località dell’Ambro. Non sembrò vero al santo di approfittare dell’occasione per correre a venerare la Regina del suo cuore. Il cronista narra che, mentre stava a pregare con intenso fervore, alzando gli occhi si accorse che la statua era coperta di polvere; allora salì sull’altare e preso un panno, cominciò a pulire, ma non durò a lungo perché ben presto cadde in estasi.

Se c’è un santo che all’Ambro possiamo dire sia stato di casa questo è il beato Antonio Migliorati (1355-1450), sacerdote agostiniano. Nato e vissuto a un tiro di schioppo dal santuario, è da supporre che fin da bambino si sia recato a trovare la Madre celeste. Il suo primo biografo, il Palmieri, non ha dubbi sui ripetuti pellegrinaggi del santo all’Ambro durante gli anni della sua permanenza nel convento di Amandola.

Dove non è arrivato pellegrinando per santuari San Benedetto Giuseppe Labre (1748-1783), il “santo della strada”? Non conosciamo con certezza la data della sua visita, ma che questa ci sia stata non ci sono dubbi. Un valente storico di amandola, il Treggiari, scrive: «io stesso ho inteso dire da un vecchio sacerdote di qui, morto nel 1868, all’età di 83 anni, e diceva di aver inteso dire da altri vecchi, che il beato Giuseppe Labre pellegrino abbia visitato questo santuario dell’Ambro».

La beata Maria Assunta Pallotta (1878-1905), nativa di Force, a 18 anni entrò nell’Istituto delle Suore Francescane di Maria e trascorse la maggior parte della sua breve esistenza all’estero. Le sue visite al santuario risalgono agli anni della prima giovinezza e sono testimoniate dai parenti.

Fra’  Alfonso Schiaroli.

<Nota del redattore: anche di San Giacomo della Marca si ha notizia certa del suo passaggio tra i paesi dei monti Sibillini e per ricordare sei santi e beati che sono considerati modello per i pellegini all’Ambro, lo stesso Fra’ Alfonso Schiaroli ha cercato il pittore Salvatore Tricarico che ha dipinto sei pannelli con le lororispettive  immagini a conforto dei fedeli>.

 

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