Notizie storiche raccolte da Nepi Gabriele per la storia dello Stato Fermano: Montappone 1355

NEPI Gabriele storiografia di Fermo. La figlia di Mercenario da Monteverde, santa Caterina da Siena, il cardinale Egidio Albornoz

Le implorazioni di Mitarella

Oggi vediamo due personaggi famosi che si interessano le vicende storiche di Fermo e del Fermano. Sono: santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, patrona d’Italia, nata a Siena nel 1347, morta a Roma nel 1380 e il Cardinale Egidio Alvarez Carrillo de Albornoz, spagnolo, nato nel 1310, morto a Viterbo nel 1367. Dal Papa Innocenzo VI, che si trovava in Avignone, era stato mandato nello Stato romano e nelle Marche per riconquistarle e riportarle al dominio della santa Sede. Con senno e con tatto, in poco tempo, quasi senza colpo ferire, riconquistò tutto lo Stato e, quando il Papa su sollecitazione di Caterina da Siena tornò a Roma, egli lo incontrò a Tarquinia e gli consegnò un carro carico delle chiavi della città e castelli, tornati sotto il dominio della Sede Apostolica.

Per suo merito, lo Stato pontificio si resse sulle ‘Constitutiones Aegidianae’ che furono l’ossatura, lo statuto rimasto in vigore fino alla invasione militare dei Savoia e la caduta del potere temporale nel 1860.

  1. Caterina da Siena si interessò di Mitarella da Monteverde, figlia di Mercenario, famoso nella storia di Fermo. Mitarella si era sposata con Vico da Fermo, signore di Mogliano. Questi, nel 1375, fu eletto podestà della Repubblica di Siena. Nel periodo in cui fu in carica, punì con la morte cinque giovani gentiluomini che erano entrati di notte in un monastero femminile suburbano. Le famiglie inscenarono un moto popolare contro di lui.

Mitarella, trepidante per la sorte del marito, si rivolge a S. Caterina chiedendo aiuto “per lo caso occorso al senatore” (cioè al marito). Caterina, risponde esortando ad avere fede in Cristo e confortando la nostra Mitarella.

L’altro personaggio, Albornoz, invece, accorda a Mitarella la licenza di ricostruire il suo castello di Montappone, nello stesso luogo dove sorgeva, allorché fu distrutto da Gentile da Mogliano. Nota però il cardinale, nelle lettere di concessione, che per costruire un’altra fortezza è necessario il permesso della santa Sede. Tale atto, emanato a Gubbio porta la data del 30 maggio 1355.

 

This entry was posted in Senza categoria and tagged , , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gentilmente scrivi le lettere di questa immagine captcha nella casella di input

Perchè il commento venga inoltrato è necessario copiare i caratteri dell'immagine nel box qui sopra