Affreschi del Ciclo della Santa Croce a Montegiorgio

ARTE nel Fermano: Montegiorgio, chiesa di San Francesco; “ Ciclo della Croce

Nella cappella Farfense della chiesa di S. Francesco a Montegiorgio, superstite all’interno dell’originale organismo gotico, si notano le frammentarie composizioni illustranti La leggenda delle santa Croce.

La volta della cappella, spartita dalle ogive e dalle semi-colonne che le prolungano in otto campi, comprende due serie sovrapposte di storie che non si possono seguire nel loro pieno svolgimento, perché taluni affreschi sono stati dalla rovina resi indecifrabili.

Le figurazioni, che risultano chiare, sarebbero: Il Giudeo nel pozzo, attorniato da personaggi indossanti costumi quattrocenteschi; L’Esaltazione della Croce, alla presenza dell’imperatrice S. Elena, atteggiata ad alta e semplice dignità, e seguita dal suo corteggio regale; La Costruzione di una chiesa, dove vivo è il movimento dei muratori, che tirano in alto una trave con le corde, La Regina di Saba, che non vuole passare sul legno della Croce per attraversare il ruscello; ma lo adora; Eraclio imperatore che tenta di entrare in Gerusalemme; L’adorazione della Croce, a cui partecipa anche la folla; La verifica delle croci, sugli infermi, alla presenza di una grande turba di personaggi.

Queste composizioni sono pletoriche; nelle figure si riscontrano tipi caratteristici, espressioni di vitalità e costumi pittoreschi secondo i modi locali; nell’interpretazione si riscontra facilità di sceneggiatura.

Notevole soprattutto è la partecipazione attiva dei personaggi all’azione sottolineata dal mimetismo dei gesti e dagli spunti naturalistici, offerti dai cavalli e dalle loro eleganti bardature.

La colorazione impostata su rossi chiari, marroni, cilestrini, bianchi variati da gialli e da verdi, è  debole.

Il Ciclo della santa Croce è ipoteticamente attribuito ad Antonio Alberti da Ferrara, anno, circa, 1425. Altri quadri hanno vari pittori tra cui ricevono attribuzioni le esperienze di discepoli di Ottaviano Nelli da Gubbio e dei fratelli Salimbeni da sanseverino Marche.

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