Santuario Madonna dell’Ambro donne dipinte nella volta. Nota di Schiaroli p. Alfonso

LE DONNE DELLA VOLTA DEL SANTUARIO
Le donne, che il pittore Virgilio Parodi ha dipinto nel 1927-28 nella volta del santuario, sono figure bibliche della Madonna in qualcuna delle sue virtù, come sono state vissute da alcune donne nel Vecchio Testamento. Sono raffigurate sedute sulle due fasce di circa di due metri al di sopra del cornicione aggettante, in corrispondenza delle otto arcate delle cappelle su scanni stilizzati.
Nella prima arcata a destra, è raffigurata Giuditta di Ruben, con in mano una spada e la testa di Oloferne. E’ una giovane donna ebrea che si è resa celebre come liberatrice di Betulia. E’ la protagonista dell’omonimo libro biblico. Ha ucciso il generale Oloferne, dell’esercito di Nabucodonosor, re di Assiria. Così ha liberato il popolo di Israele dai suoi nemici. Visse 105 anni, molto amata e in pace dei suoi connazionali. Il marito si chiamava Manasse.
Al di sopra della prima arcata a sinistra, è raffigurata Rachele di Giacobbe, con borsa e otre per l’acqua. E’ una delle figlie di Labano, e moglie di Giacobbe e madre di Giuseppe e Beniamino. Da ragazza “era una pastorella” alla quale il giovane Giacobbe permise di far abbeverare il gregge. Labano dette a Giacobbe, prima, la figlia maggiore di nome Lia. La Bibbia (Genesi 35, 23-26) riferisce: “ Giacobbe fu padre di 12 figli: da Lia, oltre al primogenito Ruben, ebbe Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon; da Rachele ebbe Giuseppe e Beniamino; da Bila, schiava di Rachele, ebbe Dan e Neftali; da Zilpa, schiava di Lia, ebbe Gad ed Aser.”
Nella seconda arcata a destra, è visibile Anna di Elcana che sorregge sulle ginocchia il bimbo Samuele. Fu moglie di Elcana, marito anche di Peninna. Anna non riusciva ad avere figli: Peninna invece ne aveva avuti diversi. Elcana amava molto Anna: voleva più di dieci figli. Anna, desiderosa di prole, si recò al tempio di Silo e pregò Dio che, se le avesse dato un figlio, lo avrebbe consacrato al suo servizio. Così avvenne: questo fu Samuele che “crebbe presso il Signore”.
Al di sopra della seconda arcata a sinistra è raffigurata Debora la Giudice. Si presenta seduta con una cetra fra le mani. Fu moglie di Lepidot. Gli ebrei venivano da lei per risolvere le vertenze giudiziarie. “Sorse come madre di Israele”. Ha procurato al paese una pace durata 40 anni.
Nella terza arcata di destra, è visibile Resfa, la madre sconsolata. E’ seduta con le mani incrociate e lo sguardo mesto. Secondo un testo apocrifo fu una delle mogli del re Saul. Dopo la morte del re, i nemici le avrebbero ucciso due figli e tre nipoti, poi dati in pasto agli animali. Madre Resfa passò molte ore a vegliarne i cadaveri.
Al di sopra della terza arcata a sinistra, vediamo Ruht di Booz che regge nelle mani un mazzo di spighe. Era moabita, nuora di Noemi e protagonista del libro omonimo. Da Moab si recò a Gerusalemme a spigolare nel campo di Booz, parente di Noemi, trattata con molto rispetto. I due poi si sposarono. Ebbero un figlio che fu molto caro alla vecchia. Fu chiamato Obed, padre di Iesse, e nonno del re Davide.
Al di sopra della quarta arcata a destra, sopra l’organo, è visibile la celebre Regina Ester, moglie del re Assuero. Porta uno scettro regale in mano. Le sue vicende sono narrate nell’omonimo libro del Vecchio Testamento. Aman, consigliere del re, suggerì ad Assuero di sterminare tutti gli Israeliti. Lo zio di Ester, Mardocheo riferì la crudele decisione ad Ester, la quale ottenne la revoca del decreto reale e la punizione di Aman con la morte di impiccagione. Gli Israeliti per mezzo di Ester ottennero protezione e favori da parte di Assuero.
Al di sopra della quarta arcata, ingresso interno, è visibile un’altra regina, la Regina di Saba che porta in mano un piatto di doni per il re Salomone. Ella rivolse al re molte domande su tutto lo scibile umano, restando ammiratissima delle risposte.
Nelle otto donne che i pellegrini, e specie i turisti, ammirano nella volta del nostro santuario sono evidenziate alcune delle virtù Mariane. In Giuditta, Maria vincitrice del demonio. In Rachele, Maria Madre dei cristiani. In Anna, Maria Madre di Gesù. In Debora, Maria avvocata dei cristiani. In Resfa, Maria addolorata. In Ruht, una famigliare di Gesù. In Ester, Maria regina dei cristiani. Nella regina di Saba, Maria ricca di grazie che distribuisce ai cristiani. (Da: Voce del santuario Madonna dell’Ambro; a. 2005\2 pp. 20-22.)

RIDIPINTA LA VOLTA del santuario Madonna dell’Ambro, da Armando Moreschini. La volta era lesionata da capo a fondo dal terremoto degli anni scorsi e in più parti macchiata da infiltrazioni di pioggia […] La volta che dal basso non sembrava molto lesionata e che non presentava nessun pericolo, vista da vicino, invece, aveva delle crepe e vi erano dei punti dove i mattoni si tenevano appena, sostenuti dal fragile intonaco. Il lavoro di ripresa dei colori è affidato alla valentia del sig. Moreschini Armando di Fermo. ( La Voce del Santuario Madonna dell’Ambro; n. 13 a. 1959 p. 180) \ L’opera è stata oggetto di restauro nel 1981, con ritocchi alla tinteggiatura.

1)- Le immagini bibliche-mariane sono: un’alba con stella, una porta aperta, un’alba luminosa, una torre robusta, mare con arcobaleno, nave con casa, orto recintato, colomba sopra l’acqua, un albero fiorito, una porta chiusa, le due tavole della legge, una lampada ad olio accesa, un fuoco ardente, un giglio fiorito, una sorgente che sgorga dalla roccia, una rosa fiorita…………
2)- Le 8 donne del Vecchio Testamento, figure di Maria: Giuditta di Ruben, Rachele di Giacobbe, Anna di Elcana, Debora la giudice, Resfa la madre sconsolata, Ruth di Booz, Ester di Assuero e la Regina di Saba.
3)- I sei stemmi si riferiscono a: Sisto V, Pio IX, S. Pio X, Pio XI, stemma francescano, e quello di S. Maria maggior (Basilica Liberiana).

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