LETTERA SUOR MARIA ELETTA SANI SERVA DI DIO clarissa a Falerone 16 maggio 1752 cc. 90s

LETTERA DI SUOR MARIA ELETTA SANI Serva di Dio clarissa a Falerone trascrizione ortografica. maggio. 1752. cc. 90s;
< 16 maggio 1752. Di altrui grafia>
A gloria di voi, mio Dio, incomincio a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro.
11 maggio, giorno dell’Ascensione del Signore in cielo, mi accadde per la sua infinita misericordia, dal mio buon Dio, che mi usò misericordia di rapire lo spirito. Questo fu dopo la Comunione, mentre stavo raccolta con Gesù sacramentato, mi sentii i scendere un raggio di luce come dal volto di Maria SS.ma. Da questo raggio fu rapito il mio spirito. Mi trovai a un so che di Paradiso. Io non ho lingua da esprimermi. Il mio spirito subito si perde in se stesso. Solo parmi che fossi capace… di Gloria perché era tanta la Gloria che vedevo in Dio. Trasformato si sentiva il mio spirito da un non so che di Gloria. Tutto il mio spirito pareva che (fosse) penetrato da quel sole di Giustizia. In quel tempo ebbi cognizione di quella gloriosissima Assunzione, come il Signore già sceso dal cielo in terra, avendo preso umana spoglia per mezzo di Maria SS.ma, anche lei vi partecipava della gloriosissima Ascensione, parte come Dio infuso tanta grazia in Maria, come parte delle Doti Divine e poi per parte dell’umanità di Gesù Glorioso, essendo Gesù umanato dal parto di Maria SS.ma. In cielo gloriosa la sua SS.ma umanità ci vuole che Maria ne sia tanto partecipe che io non so spiegarlo di più. Io direi quasi che Maria SS.ma ebbe tanta Gloria quanta ne ha Gesù Glorioso, solo che in Dio vi è quell’Essere di increata Sapienza e quella vena che mai finisce e non mai ha avuto principio: Oh, gloriosissima ascensione ci di Gesù al cielo. Al che ci vorrebbe la lingua di quei cittadini del Cielo, per dichiarare quel che loro possiedono e si rinnova in Cielo, una Gloria di sommo Giubilo. Così io intendevo che Gesù alla destra del suo divin Padre, già come seconda Persona della Trinità SS.ma, ma come Iddio e poi l’umanità fatta gloriosissima per essere stata unita con un Dio di infinita grandezza. Qui lascio di far considerare come Iddio abbia infuso tanta gloria alla sua divina Umanità, avendo ricoperto un Dio umanato. Poi ebbi tanta cognizione della Gloria che (a) tutti i Beati spiriti si rinnovò in quel dì e la Gloria a tutto il genere umano e la nuova stabilità delle sue promesse a tante anime, e aperte le porte dell’Empireo, e incatenato di nuovo per sempre Lucifero agli abissi. Giorno di godimento e di giubilo per tutte le anime dei fedeli: dovremmo uscire dai sensi. Ma io non so dire di più perché al solo rammentarmi, mi sento andare la testa e lo spirito. Non posso dire di più. Mentre stavo così perduta io non ero capace del mio essere, bensì dopo mi sentii, senza io accorgermi, di essere alla vista e presenza di Dio che tutta mi tirava verso Dio. Allora mi sentii ritornare molti desideri, come quella Gloria ci concedesse a noi mortali e a tutti i fedeli e in particolare (a) chi (dallo) stesso Spirito ne avessi impulso. Desideravo e pregavo per il secondo fine che il suo Ministro mi aveva imposto. Allora ebbi lume come era intorno alla mia direzione e che così era volontà di Dio, che dovessi seguitare fino alla mia professione e dopo non mi occorreva tanta sottigliezza di direzione e che io dovevo stare, umile e con perfezione, soggetta alla santa obbedienza di questo Ministro.
12 del corrente mese, dopo la comunione ci, e Dio mi usò misericordia, come più volte, di farmi cadere faville nel cuore, dandomi dolore materiale nel cuore: come dovrò fare memoria della passione di Gesù, così Idio mi faceva intendere. Tra giorno più volte ebbi quelli dardi che mi portano con lo spirito in Dio, ma per breve tempo.
13 del corrente mese, giorno di sabato dedicato a Maria SS.ma, fui portata con lo spirito ai suoi piedi e che là dovessi riconosce … quella grande Regina ci dell’Empireo; dove io non ho che mi dire della grandezza di Maria.
14 del corrente mese: dopo la Comunione, mi trovai con lo spirito in Dio, talmente in Dio che io non capivo più me stessa, con una somma quiete e giubilo. Ma mi sentii trasportata a tre sorti di amori verso Dio; ma non potevo dare sazietà all’accesa brama che lo spirito aveva, rimirando iddio con un’ansietà somma. Lo vedevo in lontananza. Estatico il mio spirito lo vedeva e lo contemplava, per la gran meraviglia restavo come sbalordita. Mi accadde che nel rimirarlo, lo vedevo come in una rugata di fuoco, ma non chiaro. Nel medesimo tempo il mio spirito si sentì questo impulso, che Iddio voleva essere amato, con amore di timore. Di nuovo rimiravo Iddio e lo vedevo come in una ‘rugata’ di fuoco acceso. Nel medesimo tempo lo spirito si sentì questo impulso che Dio voleva essere amato con un amore acceso e… Il cuore acceso di fuoco di amore verso Iddio. Per la terza volta rimiravo co(me) una ‘rugata’ di amore più pallido e più trasformato il Dio. In quello intendevo che voleva dire che era l’amore trasformativo e unitivo con l’amore di Dio. Io mi sentii tre volte violentissimi tocchi tutto in un tempo di amore, di timore, di accendimento e di unione con Dio: furono brevi e fugaci, ma veementi, che io dico che se nel cuore di un uomo risiedono queste tre sorti di amore, non è capace più di vivere in sé, né di pensare, né di fare cose temporali. Non so più spiegarmi.
15 del corrente mese, mi accaddero i soliti dardi nel cuore e per breve tempo mi scoprì Iddio in lontananza. Tra questi giorni però non manca il nemico di turbarmi con tentazioni e turbazioni contro la santa obbedienza e di gran pena per dover scrivere al Ministro di Dio.
16 del corrente mese, fui turbata grandemente per dover andare al Confessionario. Ma dopo la Comunione, Iddio mi usò misericordia di quietare il mio misero spirito alla rassegnazione al divino Volere, se volevo che Iddio mi ferisse il cuore. Io con un desiderio acceso gliene feci un dono. Mi trovai con lo spirito in Dio. Nel rimirare, Dio mi fece vedere il mio proprio cuore troppo imperfetto per ricevere in dono quel gran Signore dell’universo. Mi feci animo e gli richiesi il modo per dover ridurlo più capace del suo amore, ma Iddio mi fece intendere che mi vuole più purga, che deve essere trafitto da un dolore dei peccati, da un dolore di compassione verso Gesù appassionato: deve essere addolorato anche il mio cuore con un dolore di martirio continuo. Poi si renderà capace per ricevere un amore tutto in pieno di Dio. Con gran desiderio mi raccomandai al mio Signore, riconoscendomi incapace di tutto. In questi altri giorni, cose accadute più volte. Gli diamo nuova che è venuto il padre Eusebio; se con l’occasione … V. R. va oggi a spasso, se non gli fosse di incomodo di fare una visita per carità, perché il P. E. sta male qua da noi ai Cappuccini, onde, se ci va, farà grazia di salutarlo da parte della signora contessa e anche da parte mia. Per fretta. Richiedo la sua santa benedizione.
. “Secolare; giorno dell’Assunta, estasi, vede le glorie di Maria. Intende sino a quando deve stare sotto la direzione. Faville e dardi. Comunione, tre sorti di amore, tre tocchi al cuore. Dardi al cuore. Tentazioni. Vede il suo cuore e ciò che Dio vuole in esso.”

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