Maria Eletta Sani nel monastero di Falerone 1753 Diario lettere cc. 266- 267

SANI Maria Eletta cc. 266- 267 Falerone 20 Agosto
Viva Gesù e Maria
A gloria di voi, mio Dio, scrivo e per obbedienza del vostro Ministro.
13 Agosto: la mattina e nel giorno procurai di considerare il vantaggio grande, ch’è stato per noi, l’essere fatta madre di Dio la SS.ma Vergine e spesso mi compiacevo e mi rallegravo, più che di ogni mio bene, che Maria SS.ma sia sì esaltata e glorificata da tutto l’Empireo.
Al 14: la invocai con dire: “Ave, avvocata nostra” e perché già era vicina la sua Assunzione al Cielo, compativo al sommo la pena degli Apostoli, vedendosi già privi di sì cara compagnia e sollievo e consolatrice; ma poi mi balzava il cuore a pensare che saliva al cielo per nostra Avvocata e per sovvenire alle nostre necessità, poi per la sublimità di Gloria che in quella fortunata e santissima anima si doveva arricchire (di t)anta Beatitudine: non posso esprimere altro. La notte poi della festa, stetti al mio solito male, (e) dal dolore in petto credevo di morire e si levò la Maestra delle Educande che seguita a stare vicino a me. Credeva che morissi. Ma Dio, che vuole così, sia benedetto. Penso che ogni gran pena per me è conforto perché mi riconosco di aver meritato l’inferno.
La mattina del 15, giorno dell’Assunta, mi ricordai che terminò, due anni, che io restai libera e la grazia speciale fattami da Maria SS.ma e la sorte che avevo di parlare con quella benedetta anima del P. Scaramelli. Ripensavo come mi trovo adesso senza aiuto e, chissà come, del Confessore pensando che questo monastero io non l’avevo cercato, ma che Dio mi ci aveva condotta e con questo mi consolavo.
La medesima mattina e nel giorno mi intesi cinque raggi di luce nello spirito infuso con chiara intelligenza. La prima fu che mi ha dato a capire questo grande mistero dell’arrivo che fece l’anima SS.ma di Maria al soglio della SS.ma Trinità, in che larga e piena mano dell’Onnipotenza infinita, fu arricchita di tutte le più alte grandezze e doti di somma perfezione che se Dio non mi avesse fatto intendere che quella SS.ma anima di Maria era ed aveva avuto principio, che Iddio non aveva mai principio, io (non) a(vrei) detto che Maria SS.ma (è) grande e potente e bella e piena di Sapienza, come lo stesso Dio e talmente piena di Grazia e di Gloria e di Santità che, uniti assieme tutte quelle degli Spiriti celesti e sante sorti dei Beati spiriti, è più grande l’ultimo grado di Gloria e di Grazia di Maria SS.ma, che uniti tutte quelle dei Beati e Spiriti celesti. La seconda fu in intendere l’allegrezza e il giubilo e la festa che fecero tutto l’Empireo, all’ingresso di questa SS.ma Regina, allorché fu incoronata dalla SS.ma Trinità. La terza fu che, essendo la SS.ma Vergine, la Madre di Gesù, volle che sia simile a Lui nella risurrezione e, siccome Gesù andò nel Limbo con lo Spirito a scarcerare quelle santissime anime, così volle che Maria SS.ma, il giorno dell’Assunta, scarcerò molte anime dal Purgatorio in particolare chi è devoto di Lei. La quarta fu che a molti peccatori ottenne il perdono. La quinta fu che Maria SS.ma benediva le anime dei (…Giusti) quaggiù in terra e con quella Benedizione venivano confermate nella predestinazione.
Di questi altri giorni, tanto nella Comunione che nell’orazione, mi trovo al solito nel colmo delle tenebre e nella lontananza da Dio, e Dio solo sa come e in che pena i trovo. Da poco tempo che io provo questo; di più che, dopo di aver fatto orazione, mi levo con un dolore di testa, che mi sento talmente indebolite le potenze, che io perdo la vista degli occhi e la testa non mi regge. Il giorno dell’Assunta dopo finita l’orazione e data la Benedizione del Santissimo, per necessità, mi gettai a letto e neppure potei andare a cena e la Maestra volle che andassi a letto. Bensì adesso che si avvicina la professione, qualche volta mi sento angustie e mille tentazioni, timore di non osservare la regola, che io non ho spirito da religiosa. Insomma, per carità, preghi il Signore per me che mi dia un nuovo spirito, oppure la morte. Per fine richiedo la santa Benedizione. Seguito a inviargli la lettera ogni otto giorni, come V. R. mi impone, bensì non accad(a) che in ogni lettera mi dia risposta.
Falerone 20 Agosto

(Ceralacca, indirizzo) Al Molto Rev. Padre padrone Col.mo. – Il P. Giacinto Aloisi della Compagnia di Gesù – Perugia per Città San Sepolcro.

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