Maria Eletta Sani lettera c. 106 monastero Falerone

Maria Eletta Sani lettera c. 106
Viva Gesù e Maria
Ieri sera all’ora una e mezza di notte ritornammo da Loreto. Per grazia di Dio con un’ottima pace e quiete passai il giorno di pace. Maria Ss.ma vuole che i giorni delle sue feste siano di pace per me, onde io stetti quieta e con consolazioni, (a)l pensare che io avevo ricevuto la santa Comunione con pace, ripien(o) di contento il cuore mi sentivo. Già come il solito la misericordia di Maria Ss.ma mi rapì lo spirito e mi diede chiara cognizione con una viva intelligenza di Lei medesima con un volto sì amabile, con il suo divin Figliolo in braccio. Ma il sole è oscurità a paragone di Lei. Mi dava a vedere che al suo divin Figliolo (da)lle sue santissime manine e (dai) piedini gli uscivano gocce di sangue. Mi dava (a) conoscere che il suo Figliolo così è offeso dai peccatori. Mi dava a capire che io l’amassi e facessi che …. fosse amato dalle creature. Il mio desiderio si accendeva a tali misteri che ridirlo non so. Richiesi a Maria Ss.ma che mi desse un po’ del suo amore acciò io potessi amare il Suo divin Figliolo e allora mi sentii un vivo e penetrabile raggio di più amore, come se fosse uscito dalla mano di Maria Ss.ma. Mi trafisse lo spirito con un affetto molto sensibile allo spirito che lo rapì di amore e affetto, tanto grandi che parmi che lo spirito si opprimesse dal grande amore e consolazione sensibile. Ma tanto, sempre richiedevo che non si partisse da me questo amore benché lo spirito era trafitto da un amore e affetto grand(i). Mi dava tanta notizia del suo bel volto che io non so né posso dichiararlo. Richiesi le desiderate grazie della liberazione d(a)l demonio; di ricevere con pace i Sacramenti e mi liberasse dall’impurità. Maria Ss.ma mi assicurò che assalti disonesti tanto veementi … mi farà che (non) vengano più in chiesa per ricevere i Sacramenti. Riferissi la fede e i precetti in nome di Maria Ss.ma che potrò ricevere i Sacramenti con più pace. Mi diede come speranza che il giorno dell’Assunta mi darà altre grazie. Insomma la giornata di ieri la passai con somma pace. Il cuore me lo sentivo unito con Maria Ss.ma e mi faceva tanta violenza che mi sentivo ripiena di amore che la cost(ol)a del petto mi si apriva. Né mai mi sarei partita da questo amore verso Maria Ss.ma. Gran confusione e umiliazione mi porta ché ieri nell’accostarmi al santuario e alla santa Comunione, mi annichilivo e come tremando di confusione ripiena mi ci accostai. Non ho lingua da poter ringraziare Maria Ss.ma. Poi raccomandai tutti i miei prossimi, in particolare chi gli sono obbligata e chi si raccomandava alle mie deboli orazioni. Ebbi una certa notizia dell’anima del signor … (cancellato). Mentre il mio spirito stava con Maria Ss.ma e con il suo divin Figliolo in braccio, allora ebbi una certa notizia di quest’anima: era nel numero dei predestinati. Che amasse il suo divin Figliolo, così Maria Ss.ma richiedeva da questa anima, ché la Grazia efficace non può fare l’effetto. (Di) questo ebbi una certa notizia di molte imperfezioni, in particolare una certa superbia interna nel fondo del cuore: è troppo attaccata al suo amor proprio e questo la fa ritirare, è di molto impedimento al vivere secondo la vita cui Dio la chiama. Mi dava a capire Maria Ss.ma, con solo vederla, che amasse il suo divin Figlio Gesù quest’anima che io raccomandavo, con gran premura. Questo sarà vero per confessarmi. Richiedo la sua santa Benedizione. Ora non mi ritrovo come ieri così contenta; ma non tanto male, solo un po’ turbata.
/Ceralacca e indirizzo/ Al P. Scaramelli

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