Maria Eletta Sani lettera c. 113 Falerone

Maria Eletta Sani lettera c. 113
Viva Gesù e Maria
Già lo sentivo mentre stavo da lei che il mio spirito stava come preparato per ricevere questi affilamenti, ma non capivo come. Dopo ritornata a casa, mentre stavo a tavola che si mangiava, è convenuto di levarmi (per) un impeto di spirito e svenimento. Ma con l’aiuto di Dio nessuno si è accorto. Mi è caduta come una folgorante luce e mi ha ferito e trafitto lo spirito con questa viva intelligenza che Gesù disse: ”Il mio Regno è nei Cieli”. Con questo ha voluto darmi a capire che al Cielo devo inviare parole. Gesù cosi ha voluto darmi a conoscere che poi come uomo, prima di andare al Cielo, volle patire pene e morte, angustie, sudori, flagelli e croce. Al Cielo pareva che il mio spirito volesse andare, ma non potevo. Ben si avevo desiderio e mi sentivo come tirare lo spirito (ad) amare e possedere e riposare con amore l’amato Bene. Non so spiegare con la lingua cosa vuol dire questo: ”Il Regno è nel Cielo”. Mi ha penetrato tanto con quella viva luce divina che mi trapassava lo spirito facendomi capire che Dio vuole darci un segno d’infinita Gloria. Come mai son uscita (dai) sensi e di meraviglia e di stupore capiva lo spirito da una parte l’Essenza divina, dall’altra parte la povertà e la bassezza e la viltà e miseria della creatura, cioè dell’anima. Non so spiegare l’Essenza divina di un infinito Potere, di un infinito Sapere, beato in se stesso con infinita Beatitudine, impeccabile, santo di Santità infinita, di Gloria immensa, un abisso di Gloria, un’eternità di godimento. (Nel) possedere Dio ogni momento si gode, si ama senza fine. Non si finirebbe mai di dire le magnificenze di Dio. Solo dico questo poco. Ben sì dico che lo spirito lo brama e lo desidera perché li solo pare che trova riposo e come se fossa il suo centro. Ma poi riflettendo la mia bassezza e miseria e povertà, mi creda che mi fa dare in eccesso di un abisso di cognizione di me stessa. Mi pare impossibile come mai una sì vile e povera anima abbia ad essere portata a possedere e godere Dio. Oh se sapessi che cosa vuol dire possedere e godere Dio? lo (al) ripensarci esco di sentimenti e fuori di me stessa. Ma è tanta la speranza che ho nel mare dell’infinita misericordia del mio Gesù che mi fa sperare senza timore per misericordia di Maria Ss.ma! Mi raccomando alla sua santa orazione e resto domandando la sua santa Benedizione.
/Ceralacca e indirizzo\ Al P. Scaramelli

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