Maria Eletta Sani lettera c. 114 Falerone

Maria Eletta Sani lettera c. 114
Viva Gesù
Per non mancare all‘obbedienza mi forzo a scrivere. Non so dichiararle come mi trovo oggi, come un animale, senza ragione. Mi trovo sopita in un mare di inquietudini senza poter ricorrere a Dio. Altro non sento e son capace di mille amarezze e smanie e disperazione a tentazioni di ogni sorte: non con sentire né fare più cose per camminare alla propria salute. In somma sto fuori di me. Non posso fare orazione né obbedienza: un affanno di morte. Altro non so dire: “Dove mi trovo io, mio Dio? E dove siete voi, mio Dio? In che mare di pene e di angustie mi trovo!” Mi pare di sentire e di provare le pene dei dannati come se per me non avessero da finire mai. Mi forzo di ricorrere alla Ss.ma Maria Madre di Misericordia che voglia soccorrermi. Questa mattina ho provato una lunga e fiera tempesta di opere e consumato al peccato di impurità a segno tale che io non so ridirlo: un fuoco d’inferno nelle mie viscere. Questo mi ha dato tanta scossa all’umanità e all’anima che più non so dirle benché sempre mi sono raccomandata alla Ss.ma Vergine nella fiera tempesta. Ma Dio solo sa come mi trovavo. Non posso più scrivere dalla grande smania. Mi raccomando al Signore acciò mi dia o la vita per servirlo ed amarlo, oppure mi dia la morte quando non lo abbia ad amare. Domando la sua santa Benedizione.
Domani già verrò e se gli fosse comodo a un’ora di giorno (tanto) che devo fare un (non so) che di lavoro. Ma poi mi rimetterò: come e a che ora è comodo a lei.
/ Ceralacca e indirizzo\ Al P. Scaramelli.

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