Maria Eletta Sani lettera cc. 115-116 Falerone

Maria Eletta Sani lettera cc.115 -116
‘O gloriosa Virginum’. Questo è l’inno che io sentivo intonare da questa Compagnia di Santi i quali ho invocato che assistessero al mio rinnovamento del voto di castità perpetuo ordinatomi dall’obbedienza. Non ho mancato, questa notte, quando potevo, di ricorrere alla Ss.ma Vergine, benché stavo turbata. Mi preparavo (a) fare questa obbedienza impostami dal suo Ministro. Mi sentivo tirata da una violenza di fare quest’atto di obbedienza. Ma non so il come. Ho visitato la Madre della Misericordia e nel pregarla che io facevo, mi si (sono) impress(e) nel cuore la fede e la speranza in lei come Madre di Misericordia cha andassi come incapace ad obbedire con desiderio. Nell’essere ritornata in casa mi pareva di stare un po’ quieta. Ma nell’andare alla chiesa mi ha incominciato la turbazione. Sono stata turbata tutto il tempo prima della Comunione. Nel ricevere la sacra Particola mi è partito tutto. Sono restata quieta e non mi ha turbato più. Nel fare il ringraziamento ho subito fatto lega con il mio Gesù Sacramentato, con pace. Subito ho invocato la Ss.ma Vergine che dovesse aiutarmi a fare questo sposalizio che io facevo per obbedienza perché mi riconoscevo indegna. Subito mi ha come da(to) raggi di fede e luce nel petto che mi hanno quasi levato di sesto. A questo logo (= punto) dice il sig. D. Gaetano che io sia caduta in terra, ma io (di) nulla mi accorgevo. Sorpresa nella potenza, attonita e quasi fuori di me, ho veduto, ma non so il come e sentivo intonare l’inno accennato ‘0 gloriosa Virginum’ da una Compagnia di Santi. La Ss.ma Vergine mi ha messo davanti, in una mano una croce e (+nell’altra) una fiaccola cioè una candela accesa. Mostrava segno di gradire il mio voto per sua infinita Misericordia. Nel rimirare, la vedevo, ma non come una persona umana perché si univa la potenza e mi si comunicava nell’intimo dell’anima una commozione della sua divina Maestà unita con una fede e speranza. Ho fatto il tutto come mi insegnò lei circa il voto. Da due volte son ritornata alla medesima cognizione: ho avuta poi una cognizione come la creatura da se stessa nulla può, se da Dio non gli sono comunicate tutte le virtù: la fede, l’amore e la speranza e l’umiltà e l’obbedienza. Ho ferma speranza in Maria Ss.ma. L’ho pregata che mi liberi dagli assalti di disonestà, che mi faccia fare la devozione con pace e frutto, che mi guarisca il mio male, che mi assista in punto di morte, mi dia una perfetta contrizione, che mi faccia arrivare al compimento di questo sposalizio con il mio Gesù. Sono restata quieta e senza tentazione per qualche ora e più dopo ritornata a casa. Ora mi trovo già turbata giacché l’obbedienza mi comanda che venga questa sera, alle ore venti verrò in chiesa. Resto domandando la sua s. Benedizione.
/ Ceralacca e indirizzo\ Al P. Scaramelli,

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