Maria Eletta sani lettera c. 119 Falerone Macerata

Maria Eletta Sani lettera c. 119
Viva Gesù e Maria
Avrei desiderato di parlare con lei riguardo alla risposta che (ho) avuta di quel monastero di Monte Giorgio, onde se può scendere al confessionario questa mattina che io venga, mi dica subito un sì o un no. Desidero parlarci se che teme sia da rispondere in questa lettera che io l(e) porterò a fargliela sentire, perché il detto giovane vuole rispondere domattina. Io, ieri, non potei scrivere stan(do) che la sig.ra contessa mi volle (in) casa con essa e fu discorso molto di cose spirituali credendo che si fosse saziata, ma anzi sempre più lo desidera e vorrebbe, se fosse possibile, orni giorno parlare (con) me. Questo mi creda che mi fa mortificare. A me serve di umiliazione. Io poi già ho fatta la Comunione in onore di san Luigi. Questa mattina il nemico non mi ha molestato intorno all’impurità, bensì mi ha dato molti tormenti con tirature di nervi, ma in particolare mi ha slogato l’osso della spalla sinistra che non lo posso muovere, con uno spasimo di dolore che mi fa piangere per il dolore. Il rapimento di ieri fu sopra alla Gloria di Dio infinita e come ne fa partecipe tutto il Paradiso di Gloria e come ne riempie tutte quelle anime Sante e spiriti Beati. Ne avevo chiara notizia in solo rimirare Dio. Lo spirito vedeva la Gloria di un Dio infinito. (A)l che non so spiegarmi quello che lo spirito intendeva. Ben sì lo spirito si accende sempre più di Dio e della sua Gloria e del suo Amore, di possederlo ed amarlo per sempre.
In fretta richiedo la sua s. Benedizione.

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