Maria Eletta Sani lettera c. 139 Falerone Macerata

Maria Eletta Sani lettera c. 139
Viva Gesù e Maria
A gloria di voi, mio Dio, intendo di obbedire al vostro Ministro. Invito tutti i beati spiriti del Cielo e della terra a ringraziare Gesù e Maria per me perché spesso resto priva dei sensi e il mio spirito resta con Dio. Ritornata in me non posso reggere alle copiose grazie e favori che ricevo per grazia di Maria Ss.ma, in particolare di queste visite che Gesù Sacramentato fa alla povera anima mia: indegna mi riconosco imperocché mi pare di avere nel cuore una continua dimora con Gesù. Nel profondo del cuore mi ha seguitato il dolore di quella veemente tiratura nel cuore sino al mezzo giorno. Dio che vuole usare misericordia con le più indegne sue serve, subito dopo Comunicata Gesù mi diceva: “Apri il tuo cuore ché per ogni parte del tuo cuore io ne voglio essere il padrone”. E come in cerca faceva Gesù nel mio cuore. Mi diceva queste formate parole: “Sta preparata che oggi ti visiterò. Tieni il cuore aperto solo per dar ricetto a me”. Allora Dio mi ha dato un lume e facendo intendere che vedessi che lui ancora apre il costato per me, così mi parlava al cuore: “Vedi il mio costato aperto per te mia ingrata figlia a tanti amori. Tu non conoscevi i miei favori.” Il mio spirito si è rammentato del passato che io non ho amato a sì grandi amori e favori delle croci. Io ben capisco che nel tempo dell’oscurità non si conoscono le grazie. Io poi in quel punto ho fatto padrone del cuore, Gesù, solo facendo vari atti di donazione di me stessa. In quell’istante Dio mi dava lume che vedessi i tesori, i diluvi di grazie e di amore che Gesù ha nel suo sacro costato aperto e lì mi sono come persa e restata sbalordita. Ripigliato lume, altro non sapevo dire: ” Ecome mai tanto amore? Dove vi conduce il vostro immenso amore, a sì vile luogo che è il mio cuore? 0 eccessi di grazie e di amore! “Mentre stavo ad ascoltare a lei in confessionario, tanto il mio Gesù si faceva sentire nell’intimo del cuore. Anche ritornata a casa mi ha seguitato. Già questi rapimenti sono più frequenti e più trafiggono lo spirito in acutissimi desideri di Dio perché più si vede Dio e più si desidera l’oggetto amato. Io dico che se lo spirito fosse capace di morte in queste acutissime trafitture, bisognerebbe che morisse. (Il) rapimento di questa notte è stato di raccomandare le anime del Purgatorio e lì mi sono trovata alla notizia di Maria Ss.ma del Carmine come liberatrice di quelle povere anime del Purgatorio. Mi ha dato come a vedere che alcune se le tirava a sé Maria Ss.ma. Non ho mancato di raccomandare tutte le anime che si ritrovano in quel luogo di purgazione. Un’altra volta, oggi, mi sono intesa quell’alterazione nel petto che come turbazione è male. Poi mi ha dato in testa e mi ha levato i sentimenti e mi sono trovata con Dio. Dicevo: “Che cosa è questo che io mi sento, mio Dio? Pare di dover morire, ma tutto mi trovo in voi, mio bene eterno.” In quel punto Dio mi diceva:” Sono io che vado cercando chi mi vuole aiutare a portare la Croce”. E mi ha data chiara notizia come se Gesù andava in cerca con una croce in spalle, ma tutto ripieno di gloria e di Divinità. Mi ha fatto intendere con il solo vederlo che chi cerca e brama la croce, a lui è anima molto amata e cara a sé. In lontananza però vedevo Dio circondato da alti e grandi attributi in cui la Gloria è la bellezza del suo bell’Essere, che solo si crederà se ci arriveremo a vedere e possedere il sole di Giustizia. In quell’istante io dicevo:” Mio Gesù, vi sono io che cerco di amare voi. Ecco il mio povero spirito e il cuore preparato per ricevere la Croce e tutto voi ed io tutta vostra!” Mi è parso che il mio spirito si sentisse dell’affetto sensibile del cuore e aperto il cuore per ricevere la visita di Gesù: mi sentivo svenire da un (non) so che io non so capire: restata immersa e unita con Dio per qualche tempo. Oh, quanta pena mi cagiona il ripigliare l’umanità di ripensare alle cose terrene (che) mi conviene di fare. Poi altre volte ho volato al trono di Gesù e di Maria Ss.ma e lì il mio spirito si ferma e resta con Dio, ma per poco e spesso. Circa quel che mi accadde ieri, già glielo dissi un po’ a voce, onde credo che mi compatisca se non scrivo. Richiedo la sua santa Benedizione.

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