Maria Eletta Sani lettera c. 162 Falerone Macerata

Maria Eletta Sani lettera c. 162
Viva Gesù e Maria
Questa notte l’ho passata molto male con farmi vedere e apparire cose impure e disoneste. A me pare di non avervi dato consenso, per quel che posso credere, stante che mi pareva di stare offuscata con la ragione; con tutto ciò mi ha turbato l’anima. E poi di nuovo mi ha assalito con risvegliarmi come desideri di cose impure e disoneste, di fare opere indegne. Ma in questo ho richiesto aiuto a Maria Ss.ma che prima mi mandi un fulmine dal Cielo e mi incenerisca che io abbia da fare una minima offesa al suo divin Figliolo. Se no, mi voglio gettare nel fuoco. E se non mi cessa, sto per fare qualche pazzia. Sento che mi si accende un fuoco disonesto e fa prova di levarmi di sesto e di perdere lo spirito ‘riscagliato’ con offuscarmi la ragione. Ma io questa grazia la voglio da Maria Ss.ma che non mi abbia da permettere che io perda la ragione ed abbia da fare un minimo atto disonesto. Se fossi sicura che mi cagionasse più umiltà di tutti i santi e mi dovesse portare in alti cieli, io piuttosto voglio stare all’inferno senza peccati che in Paradiso con i peccati e la penitenza. Mi sento di non poter reggere ed io sto per fare come facevo una volta, di adoperare il fuoco materiale. Ma mi sgridò il P. Santoni che non voleva. Già ho fatto la ‘corona di spine’. Mentre la facevo, il nemico non me la voleva far fare. La componevo e poi si disfaceva. Ma tanto l’ho vinta io che già l’ho fatta, contenta so(lo) di portarla. Ma il nemico mi diceva che sopra al mio capo ci stara(nno) i corni e la corona di spine (ha) da essere di fuoco. “Ma io nulla ti credo: fare solo la volontà di Dio”. Mentre facevo orazione mi sono intesa lo spirito tutto in Dio e con la stessa Luce e come il solito, ben sì mi sono intesa ravvivare da una grande speranza perché lo spirito, più ravvivato da un amore e un’amabilità e misericordia di Dio infinito richiedeva – il mio spirito- al mio Dio di fare la sua volontà, ma anche di darli gusto. E in questa richiesta che io facevo, il mio Dio per sua infinita misericordia mi dava un animo grande di amarlo e poi mi faceva intendere con chiara notizia e certezza che Dio voleva che il mio spirito si ‘impiegasse’ in esercizio continuo di richiedere perdono per tutti i peccatori, siccome la sua Bontà è molto offesa e perciò richieda misericordia per tutti i peccatori ed offerisca i suoi dolori all’eterno suo divin Padre per tutti i peccatori. Questo mi ha cagionato una grande afflizione di spirito che anche ritornata in sentimento, mi ha seguitato l’afflizione che tutto di oggi, come mi ritrovavo sola, mi accora di piangere il pensare che Dio è offeso tanto, ma il più che mi trafigge lo spirito e il cuore (sono) i miei innumerabili peccati. Mi sento rompere il petto dalla scemenza dell’afflizione: il conoscere e avere lume di Dio, della sua immensa bontà e amore e poi sapere di certo che viene offeso e disgustato dalle stesse creature è pena insopportabile. Mi esercito di richiedere perdono e misericordia per tutti i peccatori. Mi fa questo effetto, di una grande afflizione. Per atto di carità mi raccomandi al Signore e resto domandando la sua santa Benedizione.
/ Ceralacca ed indirizzo/ Al P. Scaramelli

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