Siamo chiamati all’integrazione nella famiglia con vero significato (Maria Amedei)

“Nel mondo attuale si apprezza la testimonianza dei coniugi che non solo hanno perseverato nel tempo, ma continuano a portare avanti un progetto comune e conservano l’affetto” scrive papa Francesco (Amoris Laetitia 38). Questo apre la porta a una posizione positiva, accogliente, che rende possibile un approfondimento graduale delle esigenze spirituali. L’operosità di sposi e figli che costruiscono la nuova umanità delle famiglie porta il bene comune ed il progresso sociale. Si vivono insieme sia le realtà terresti che le realtà celesti. Le persone libere dalle schiavitù dell’egoismo con generoso rischio collaborano con quanti hanno già posto mano al lavoro per il miglioramento della vita famigliare.
… La decadenza culturale non promuove l’amore e la dedizione. Di fatto emergono diversi sintomi della “cultura del provvisorio”. Ad esempio, con rapidità “ le persone passano da una relazione affettiva ad un’altra” (AL 39). Credono che l’amore sia senza una dedizione costante. “A rischio di banalizzare, potremmo dire che viviamo in una cultura che spinge i giovani a non formare una famiglia, perché mancano loro possibilità per il futuro” (AL 39).
“Il messaggio della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia è un riflesso della predicazione e degli atteggiamenti di Gesù, il quale nel contempo proponeva un ideale esigente e non perdeva mai la vicinanza compassionevole alle persone fragili come la samaritana o la donna adultera.” (AL 38). C’è certa perfidia nel far pensare che Dio non possa perdonare le gravi colpe. E’ un vecchio gioco del Maligno, l’avversario che cerca di allontanare le persone dall’immenso divino Amore misericordioso.
Il modo di vivere consumistico svilisce persino la fedeltà d’amicizia e rende le persone incapaci di guardare al di là di sé stesse, dei propri desideri e necessità, suggerendo: “ Spreca e getta, sfrutta e spremi finché ti serve. E poi addio”. E chi usa gli altri prima o poi finisce per essere usato, manipolato e abbandonato con la stessa logica. È degno di nota il fatto che le rotture dei legami avvengono molte volte tra persone adulte che cercano una sorta di “autonomia” e rifiutano l’ideale di invecchiare insieme prendendosi cura l’uno dell’altro.
Le famiglie svolgono un ruolo prezioso nel presentare il matrimonio come un cammino dinamico di crescita e realizzazione, piuttosto che un peso da sopportare per tutta la vita. Stentiamo a parlare con fiducia in modo che i giovani non temano di essere catturati da una relazione che possa ritardare il soddisfacimento delle aspirazioni personali. Il papa dice: “Ci è chiesto uno sforzo più responsabile e generoso, che consiste nel presentare le ragioni e le motivazioni per optare in favore del matrimonio e della famiglia, così che le persone siano più disposte a rispondere alla grazia che Dio offre loro” (AL 35)
La vocazione esistenziale umana e cristiana vale come «vocazione alla integrazione». C’è bisogno che i genitori siano un segno di speranza; dice il papa: “tessitori di relazioni improntate alla fiducia, alla condivisione, all’apertura fino ai confini del mondo”, per “irrigare il mondo e la storia con la gioia che viene dal Vangelo, dall’aver incontrato una Persona, Gesù.”
(Maria Amedei)

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