QUARESIMA prima domenica anno A: il parroco Blasi Mario evangelizza la preparazione alla Pasqua

I QUARESIMA (Mt.4,1-11)

 Il parroco Blasi don Mario invita alla Quaresima per la Pasqua di Risurrezione di Gesù  Cristo

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

     Per vivere l’esperienza della Quaresima, è necessario mettersi in ascolto della Parola di Dio. La Quaresima oggi è ancora sentita come tempo forte dell’anno liturgico per la vita della Chiesa e della comunità cristiana?

Nella Quaresima la Chiesa propone brani biblici che si prestano ad un confronto concreto con le situazioni diverse delle assemblee della comunità.

Tre sono le opere della Quaresima per ogni comunitàdigiuno, elemosina e preghiera. Sono opere che devono caratterizzare la vita cristiana di ogni tempo, ma nella Quaresima devono risvegliare in modo particolare la coscienza di ogni credente.

Il digiuno consiste nel saper risparmiare qualcosa per donare in elemosina. L’elemosina è il gesto che si compie per aiutare il povero; c’è più gioia nel donare che nel ricevere; ciò significa che l’uomo è fatto per amare. “Senza la gioia di donare, una società non riesce a far fronte nemmeno alla necessità dello sviluppo della crescita. L’elemosina è un gesto realista, non eccezionale.  Realista perché prende atto che il bisogno dei poveri intorno a noi è tale che tante nostre pretese e lamenti suonano spesso addirittura indegni. E si tratta di un gesto non eccezionale, perché dovrebbe avvenire, come ricorda il Vangelo, senza che la mano sinistra sappia ciò che fa la destra”. La Quaresima è il tempo in cui la Chiesa si riunisce con una intensità particolare per professare la sua fede; è il tempo in cui si verifica e si ristruttura la fedeltà del credente. Che posto ha Dio nelle vita del credente oggi? Il credente deve sempre guardare Gesù come modello di vita. Gesù vive ed attua sempre la volontà del Padre.

Gesù, nel deserto, supera le prove mettendo Dio sempre al primo posto. Così deve agire il cristiano nella vita. Gesù è condotto nel deserto dallo Spirito per essere tentato da Satana. E’ lo Spirito che introduce Gesù alla prova. “Gesù non ha cercato la tentazione, ma vi è stato introdotto misteriosamente dallo Spirito Santo, potremmo quasi dire suo malgrado”. Gesù insegna “che si deve affrontare la tentazione con una preghiera vigilante, rivolta al Padre per non soccombere alla prova”. Gesù supera tutte le prove con la Parola di Dio.

La prima tentazione di Gesù nel deserto è: il pane. Gesù risponde al tentatore:

Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

La Parola di Dio e la Sua Grazia sono la base della vita di Gesù nel deserto. “Il Figlio è innanzitutto un “povero di Spirito” sottomesso alla Parola che diventa suo alimento”. Con la Parola di Dio Gesù si salva e si sfama. Il cristiano viva sempre gioioso con la Parola di Dio nel cuore.

QUARESIMA 2008: PREGHIERA, DIGIUNO ED ELEMOSINA

“La Quaresima offre una provvidenziale occasione per approfondire il senso e il valore del nostro essere cristiani, e ci stimola a riscoprire la misericordia di Dio perché diventiamo, a nostra volta, più misericordiosi verso i fratelli. Nel tempo quaresimale la Chiesa si preoccupa di proporre alcuni specifici impegni che accompagnino concretamente i fedeli in questo processo di rinnovamento interiore: essi sono la preghiera, il digiuno e l’elemosina. Quest’anno, nel consueto Messaggio quaresimale, desidero soffermarmi a riflettere sulla pratica dell’elemosina, che rappresenta un modo concreto di venire in aiuto a chi è nel bisogno e, al tempo stesso, un esercizio ascetico per liberarsi dall’attaccamento ai beni terreni. Quanto sia forte la suggestione delle ricchezze materiali, e quanto netta debba essere la nostra decisione di non idolatrarle, lo afferma Gesù in maniera perentoria: “Non potete servire a Dio e al denaro” (Lc 16,13). L’elemosina ci aiuta a vincere questa costante tentazione, educandoci a venire incontro alle necessità del prossimo e a condividere con gli altri quanto per bontà divina possediamo.

Nel Vangelo è chiaro il monito di Gesù verso chi possiede e utilizza solo per sé le ricchezze terrene. Di fronte alle moltitudini che, carenti di tutto, patiscono la fame, acquistano il tono di un forte rimprovero le parole di san Giovanni: “Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il proprio fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio?” (1 Gv 3,17).

 Il Vangelo pone in luce una caratteristica tipica dell’elemosina cristiana: deve essere nascosta. “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”, dice Gesù, “perché la tua elemosina resti segreta” (Mt 6,3-4). E poco prima aveva detto che non ci si deve vantare delle proprie buone azioni, per non rischiare di essere privati della ricompensa celeste (cfr Mt 6,1-2).

L’elemosina, avvicinandoci agli altri, ci avvicina a Dio e può diventare strumento di autentica conversione e riconciliazione con Lui e con i fratelli”.

(Messaggio di Papa Benedetto per la Quaresima 2008)

 

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